SLEEPWALKING: CHARLIZE THERON NEL CAST DI UNA STORIA DELICATA IN CUI L'OBIETTIVO E' PUNTATO SULL'ABBANDONO DI MINORE
I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dal 38. Giffoni Film Festival e dal Sundance Film Festival 2008 (Il Film è uscito in DVD)
(Sleepwalking USA 2008; 100'; drammatico; Produz.: Denver and Delilah Productions/FilmEngine/Infinity Features Entertainment/Icon Entertainment International; Distribuz.: Minerva Video)
Cast: Charlize Theron (Joleen) Nick Stahl (James) AnnaSophia Robb (Tara) Woody Harrelson (Randall) Dennis Hopper (Mr. Reedy) Deborra-Lee Furness (Danni) Mathew St. Patrick (Detective) Callum Keith Rennie (Will) Jean Freeman (Mrs. Bergen) Troy Skog (Warren) George Grassick (Poliziotto) Mike Ennis (Poliziotto) Alexandra Fox (Darlene)
Tara (Anna Sophia Robb) is a 12-year-old girl whose mother, Jolene (Charlize Theron), can’t seem to get her life together, nor build a stable environment for her daughter. When her boyfriend is arrested for growing marijuana, Jolene takes off, and Tara is put in foster care. Jolene’s brother, James (Nick Stahl), isn’t much better off than Jolene, but he feels a responsibility toward Tara, and when he decides to break her out of her foster home, they set off on a journey with no set destination except to find a better life. The road leads them to James and Jolene’s father’s farm and the violent childhood that James has never confronted. Tara learns of Jolene’s past and the reasons why she has lived such a scattered, scarred life, and James is forced finally to stand up to a cold, scary father while there is still a chance to save Tara from a gloomy future....
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Lo si respira subito fin dai primi passaggi, lo stile ‘indipendente’ di Sleepwalking, languido e sonnolento affresco che ha come soggetto il ‘sonnambulismo’ esistenziale di un pugno di anime alla deriva. Il regista William Maher, esperto di effetti visivi qui alla sua prima regia, lascia scorrere il nastro della macchina da presa, assicurando carta bianca ai protagonisti con il loro disagio, concedendosi di avvicinarsi in qualche primissimo piano che parla da solo, entro il pentagramma di di una sinfonica, silente, sceneggiatura, assolutamente complice di un cinema di sguardi, quando non spalmati sul vuoto di quei buchi neri, incolmabili della luce che non arriverà mai.
E non si poteva scegliere di meglio se non Charilize Theron per questa sbandata Joleen, madre di Tara, figlia dodicenne (Anna Sophia Robb) sofferente di tutte le sue 'dislessie' emotive. Joleen/Theron ha una personalità assolutamente disconnessa, o, per meglio dire, intermittente e basculante da una frequenza
famiglia e del loro frustrante sbandamento: il nonno si rivela squinternato, egoista sfruttatore nel far lavorare pesantemente, e in maniera inappropriata entrambi, con la gestione delle bestie della fattoria, sfociando perfino nel manesco, al punto da spingere James/Stahl ad intervenire per difendere la piccola. La tragedia era nell’aria ma per loro si apre un varco verso una nuova libertà . Libertà che, per Tara /Robb significa poter riabbracciare la madre, tornata all’ovile per scoprire che la figlia è scomparsa, a James/Stahl invece, con il favore della polizia locale che conosce bene la loro dimensione borderline, inizia un nuovo viaggio in solitario verso un orizzonte sconosciuto.
Per questo Sleepwalking non è perciò previsto un finale nel senso più stretto del termine, per l’accordata preferenza alla nebulosa sfumatura che naviga sull’incertezza del giovane protagonista. A quanto pare il James di Stahl sembra intenzionato a proseguire un percorso già battuto, ancora ammantato in quel
‘sonnambulismo esistenziale’ da cui non è dato sapere se potrà un giorno mai risvegliarsi.
Apprezzabile pellicola indipendente - passata dal Sundance e dal 38. Giffoni per l’insito tema dell’abbandono di minore - mai approdata al cinema e sacrificata alla più soffusa uscita direttamente in home video che merita, comunque, uno sguardo.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)