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    'AVATAR 2 – LA VIA DELL’ACQUA' di JAMES CAMERON: L'emersione ecologica dell'amore familiare

    (A cura di FRANCESCO ADAMI)

    20/12/2022 - AVATAR 2 – LA VIA DELL’ACQUA: L’EMERSIONE ECOLOGICA DELL’AMORE FAMILIARE

    Una storia familiare al confine tra la favola e la tragedia, una nuotata di pacifismo tra spruzzi di vendetta e sfruttamento di risorse naturali.

    La famiglia Sully e il mondo subacqueo

    Sono trascorsi anni da quando Jack Sully e il colonnello Miles Quaritch si sono affrontati in una battaglia all’ultimo sangue. Ora i Sully sono diventati una famiglia con figli naturali e adottivi e vivono la loro vita nella foresta, trascorrono le loro giornate felici, cariche di emozioni e allenamento fisico. L’apparente calma si trasforma in incubo per Jack e la sua famiglia quando compaiono dei nuovi Avatar che minacciano la pace e la sopravvivenza di tutti i membri. Soprattutto perché questi ultimi sono dei Recom, ossia una speciale squadra di soldati di elite deceduta e resuscitata tramite innesto di coscienze e fusione di DNA in corpi simili a quelli dei Na'vi. A guidare i Recom ritorna il defunto colonnello Miles che cova vendetta per la sconfitta subita nel suo corpo umano ed è pronto a dare la caccia a Jack ed a tutta la sua famiglia. I Sully saranno costretti a chiedere aiuto e riparo al clan dei Metkayina, una etnia abituata a vivere in un mondo sommerso, pertanto dovranno ambientarsi ed imparare le tradizioni pur di ottenere un valido aiuto per la loro causa personale.

    Un’empatia tribale densa di sentimento

    In questo secondo capitolo si entra in un innovativo mondo marino, denso di creature senzienti che interagiscono con Metkayina. Un ruolo importante è svolto dalle creature tulkun, una specie di cetacei giganti molto intelligenti ma dall’aspetto estremamente pericoloso che, nonostante tutto, convive pacificamente con tutte le altre specie, comprese quelle umanoidi. Ritorna una delle tematiche centrali sia di questo capitolo quanto del primo, ossia il rapporto tra culture tribali immerse nella natura e irruenta industrializzazione tecnologica volta solo al profitto economico. La sensibilità e l’amore puro e pacifico della
    natura si riflette negli animi delle comunità indigene di Pandora che si sono evolute attraverso un rapporto sinergico con tutte le specie animali. La struttura narrativa riprende lo schema del precedente lungometraggio, approfondendone nuove prospettive, incentrate principalmente sulla storia personale dei figli di Jack Sully. Alcuni personaggi mostrano la loro diversità senza nessun filtro, valorizzanone ogni singolo aspetto senza sminuire il valore delle proprie capacità né tanto meno quello degli altri.

    Nuove Tecnologie

    La sfida maggiore per la realizzazione di questo lungometraggio è la rappresentazione del mondo sommerso, in particolare per quanto riguarda i personaggi e la loro interazione con l’ambiente circostante. Il team dei creativi ha costruito un’enorme vasca-serbatoio all’interno dei Beach Studios a Manhattan. L’ambiente costruito, della lunghezza di 37 metri e larghezza di 19 metri con una profondità di 10 metri, conteneva oltre 250.000 litri d’acqua: questo volume di acqua ha consentito agli attori di immergersi e filmare la loro performance in apnea. Due enormi eliche all’interno del set sommerso hanno prodotto una
    corrente di 18.5 Km/h (10 nodi) al fine di ricreare le onde di un ambiente marino. Gli attori hanno dovuto trattenere il respiro per non far uscire le bollicine d’aria, che avrebbero creato difficoltà per la cattura delle proprie espressioni facciali, utili per sviluppare i propri avatar digitali. Il regista James Cameron ha utilizzato una tecnologia rivoluzionaria, in parte già adottata da Peter Jackson, una Virtual Camera che permette di visualizzare in tempo reale le inquadrature con una previsualizzazione della grafica computerizzata di personaggi ed ambienti che esistono solamente nella virtualità. Un'altra evoluzione tecnica è stata portata avanti dal team degli effetti visivi per acquisire al meglio le prestazioni facciali dei personaggi, ossia un supporto tecnico per le riprese ad alta definizione in grado di catturare il movimento di occhi e di ogni singolo muscolo facciale.

    Sensazioni Esperienziali

    Se da un lato si vive completamente immersi in un mondo acquatico, entrando in forte empatia con i personaggi, mentre la tecnologia 3D HDR a 48 fotogrammi al secondo enfatizza maggiormente l’ambientazione, dall'altro, scarseggia forse quell’”effetto wow” che poteva essere presente nel primo capitolo. I tredici anni trascorsi e la lunga preparazione di questo secondo film, al quale seguiranno altri lungometraggi, sono serviti alla produzione per curare ogni minimo dettaglio della rappresentazione filmica. L’aspetto drammaturgico è molto semplice e lineare, a volte anche banale, ma il punto forte della cinematografia del regista James Cameron, come egli stesso afferma, è il coinvolgimento e il trasporto in un mondo fantastico tra incredulità e divertimento.

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