|
TOMMASO
Dalla 73. Mostra del Cinema di Venezia - RECENSIONE - Dall'8 SETTEMBRE
"Non si tratta di un film autobiografico in senso memorialistico, ma lo è nella misura in cui lo sono i percorsi introspettivi... quando mi sono messo a scrivere un nuovo film mi sono chiesto: faccio un film di genere, faccio un film di denuncia sociale o politica? E sono arrivato alla conclusione che la cosa più sana fosse cercare qualcosa dentro di me".
Il regista, attore, co-sceneggiatore e co-soggettista Kim Rossi Stuart
(Tommaso; ITALIA 2016; Drammatico; 97'; Produz.: Palomar con RAI Cinema in associazione con Unicredit Factoring; Distribuz.: 01 Distribution)
|
Titolo in italiano: Tommaso
Titolo in lingua originale:
Tommaso
Anno di produzione:
2016
Anno di uscita:
2016
Regia: Kim Rossi Stuart
Sceneggiatura:
Kim Rossi Stuart e Federico Starnone
Soggetto: Kim Rossi Stuart e Federico Starnone
Cast: Cristiana Capotondi (Federica) Camilla Diana (Sonia) Jasmine Trinca (Chiara) Kim Rossi Stuart (Tommaso) Dagmar Lassander (Stefania) Serra Ylmaz (Alberta) Edoardo Pesce (Gianni) Renato Scarpa (Mario) Melissa Bartolini (Marcella) Alessandro Genovesi (Regista Genovesi) Gabriella Infelise (Farmacista) Giovanna Monaci (Ragazza Chihuahua) Valentina Reggio (Universitaria)
Musica: Ratchev & Carratello
Costumi: Alessandro Lai
Scenografia: Alessandra Mura
Fotografia: Gian Filippo Corticelli
Montaggio: Marco Spoletini
Casting: Gabriella Giannattasio, Annamaria Sambucco e Chiara Polizzi
Scheda film aggiornata al:
28 Settembre 2016
|
Sinossi:
Dopo una lunga relazione, Tommaso riesce a farsi lasciare da Chiara, la sua compagna. Ora ad attenderlo pensa ci sia una sconfinata libertà e innumerevoli avventure. E’ un attore giovane, bello, gentile e romantico ma oscilla perennemente tra slanci e resistenze e presto si rende conto di essere libero solo di ripetere sempre lo stesso copione: insomma è una “bomba innescata” sulla strada delle donne che incontra. Le sue relazioni finiscono dolorosamente sempre nello stesso modo, tra inconfessabili pensieri e paure paralizzanti. Questa sua coazione a ripetere un giorno finalmente s’interrompe e intorno a sé si genera un vuoto assoluto. Tommaso ora è solo e non ha più scampo: deve affrontare quel momento del suo passato in cui tutto si è fermato.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Il nesso è presto chiaro. Dichiarato oltre che manifesto, nel film per il quale Kim Rossi Stuart si apre in un ventaglio a 360°, come regista e attore protagonista oltre che co-soggettista e co-sceneggiatore insieme a Federico Starnone, per "mettersi a nudo". Che l'attuale Tommaso, protagonista adulto e alquanto squinternato in materia affettiva sentimentale, segua il Tommaso bambino basculante tra affetti genitoriali incerti di Anche libero va bene (suo esordio alla regia del 2005), non è solo un fatto cronologico. E' piuttosto una questione di sostanza, sottolineata dallo stesso Kim Rossi Stuart: "Quel bambino è diventato un uomo che fa i conti con le ferite e gli eventi che hanno caratterizzato la sua infanzia...".
Se cercate una traccia eclatante di quel nesso, un emblema in questa parabola umana in odore di 'caso disperato' vero e proprio, al punto da chiedersi se il Tommaso bambino abbia mai veramente ceduto il passo all'uomo, |
la trovate in una scena particolare in cui Rossi Stuart ammicca (rovinosamente) al simbolismo ironico di Pedro Almodovar. La scena è quella del bambino nel tunnel con l'oblò aperto sul mare: quasi un iconico cliché, con molto da dire o, per meglio dire, con molto già detto. E un traslucido Almodovariano lo si potrebbe vedere pure in alcune macroscopizzazioni di particolari portati sul podio del primissimo piano e incensati cavalcando lo humour autoironico da commedia, o per meglio dire, del dramedy. E' il caso ad esempio della soggettiva - scortata dalla voce fuori campo per non lasciare proprio nulla all'immaginazione - appuntata sulla bocca semiaperta di una tra il grappolo di malcapitate rotolate nelle lenzuola del nostro pseudo-adulto Tommaso. Inutile dire che Kim Rossi Stuart non è Pedro Almodovar. Ma lui lo sa?
Del resto la locandina del film la dice lunga sul rapporto uomo-donna che concettualmente ha in testa il |
nostro protagonista, attardatosi oltre il dovuto (per non dire 'ritardato'), si direbbe, sulle sponde di quell'infanzia sofferta di cui sopra. Peccato che finisca per imporsi all'attenzione come l'unico frammento veramente 'artistico' del film.
Non a caso si tratta di una riproduzione modificata del celebre What's On a Man's Mind (cosa c'è nella mente di un uomo), che faceva per l'appunto dell'ironia sulle teorie freudiane: in un gioco optical, nel profilo dell'uomo ritratto si può intravedere una donna nuda. Una vera e propria chicca che, seppure non del tutto inedita, non risulterebbe disdicevole qualora esposta in una mostra d'arte contemporanea a tema. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano 01 Distribution e l'Ufficio Stampa Fosforo.
Pressbook:
PRESSBOOK Completo in ITALIANO di TOMMASO
Links:
• INTERVISTA INEDITA AL REGISTA VITTORIO DE SETA (1°) (A cura di MARCELLO CELLA) (Interviste)
Galleria Fotografica:
1
Fatal error: Uncaught Error: Call to undefined function str_starts_with() in /web/htdocs/www.celluloidportraits.com/home/util.php:223
Stack trace:
#0 /web/htdocs/www.celluloidportraits.com/home/schedamovie.php(775): makeLinkVideo()
#1 {main}
thrown in /web/htdocs/www.celluloidportraits.com/home/util.php on line 223
|