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    Home Page > Movies & DVD > Su re

    SU RE: L'OPERA SECONDA DI GIOVANNI COLUMBU, DOPO 'ARCIPELAGHI', RIELABORA LA STORIA SACRA DAI 4 VANGELI PER UN'INEDITA LETTURA SINOTTICA AMBIENTATA IN SARDEGNA

    Dal 30. TFF (Torino Film Festival 23 Novembre-1° Dicembre 2012) - Dal 21 MARZO

    "Rileggendo i Vangeli 15 anni fa, quando ho iniziato a pensare a questo film, mi sono emozionato. E quelli che sembrano testi veri di per sé, affiancati, mostravano molte differenze, che io ho voluto raccontare. Ho scelto la Sardegna perché è una terra permeata di valori che sembrano rifarsi all'Antico piuttosto che al Nuovo Testamento".
    Il regista Giovanni Columbu

    (Su re; ITALIA 2012; Drammatico storico; 87'; Produz.: Luches Film; Distribuz.: Sacher Distribuzione)

    Locandina italiana Su re

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Su re

    Titolo in lingua originale: Su re

    Anno di produzione: 2012

    Anno di uscita: 2013

    Regia: Giovanni Columbu

    Sceneggiatura: Giovanni e Michele Columbu (*)

    Soggetto: (*) Consulenza esegetica Don Antonio Pinna (Pontificia FacoltĂ  Teologica della Sardegna)

    Un film sulla vita di GesĂą dedotto per la prima volta dai testi dei Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni.

    Su Re è recitato in lingua sarda e ambientato nell'aspro paesaggio isolano: la Crocefissione, ad esempio, è stata girata nelle cime olianesi che, nel 1965, videro il mancato sacrificio di Isacco ne La Bibbia diretta da John Huston. La collocazione è atemporale, come nel Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, mentre la struttura si ispira – come ha raccontato lo stesso Columbu – al capolavoro di Akira Kurosawa, Rashomon, con le scene che si ripetono con diverse angolazioni.

    PRELIMINARIA:

    L’opera seconda di Giovanni Columbu, autore di Arcipelaghi, rielabora la storia sacra per dargli un nuovo senso, individuale e collettivo. Un film schietto, duro e coinvolgente, sospeso tra digressioni teologiche e spirito popolare, tra sincera compassione e infuocata pietà.

    La Consulenza della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, chiesta dal regista Giovanni Columbu, fu affidata, qualche anno fa, dal Preside Padre Maurizio Teani ad Antonio Pinna, docente di Sacra Scrittura. Il progetto del film, così come presentato dal regista Giovanni Columbu, apparve fin dall’inizio innovativo, arduo e coraggioso.

    Innovativo, perché, per ripresentare la storia di Gesù Cristo, intendeva tener conto delle “differenze testimoniali” dei quattro vangeli, a loro volta portavoce di quattro differenti ambienti o comunità, che di Gesù hanno evidenziato i tratti che avevano trovati più incisivi rispetto alle loro situazioni, necessità e speranze. Non si trattava quindi di rifare la “storia” alla maniera dei “colossal” antichi e forse anche moderni, ma di ripresentare i fatti come “memoria” filtrata da esperienze umane concrete e diverse. Da qui la decisione di partire dal momento finale della vita di Gesù e rivivere in flashback i fatti precedenti, capiti ora in modo nuovo e diverso, a seconda delle diverse “memorie”.

    Arduo, perché se un tale “confronto sinottico” ha i suoi strumenti accademici ormai a lungo sperimentati nel mondo degli studi, era invece del tutto non praticato nel mondo del cinema (Pasolini mise in immagini un solo vangelo, quello di Matteo), e quindi il regista si trovava a percorrere vie artistiche del tutto nuove, almeno a livello di scelte direttive.

    Coraggioso, infine, perché conseguenza logica della impostazione del regista era che il suo film stesso sarebbe stata nuova “memoria” di una “quinta” comunità, “quinta” come simbolicamente erede delle “quattro” evangeliche del Nuovo Testamento. Se, cioè, gli “evangelisti” hanno rievocato il “passato” di Gesù alla luce di un duplice presente, del Risorto e delle comunità in cui scrivono, è chiaro che un film che vuole tener conto di questa molteplice memoria, si aggiunge esso stesso alla serie di queste “memorie”, rinnovando, nel suo tempo e nel suo luogo, nel suo “qui e ora”, quella “inculturazione della fede” che ha segnato il diffondersi e il radicarsi del vangelo nei diversi posti e tempi della storia.

    La scelta, quindi, di girare il film in lingua sarda, nasceva non da una accondiscendenza circostanziale a tendenze regionali, ma dalla logica teologica contenuta nelle stesse premesse del progetto. Il film arriva così a dare espressione artistica alla convinzione dell’ultimo Concilio Plenario Sardo secondo cui la fede non è autentica se non è anche inculturata, radicata e innestata nella linfa della storia del popolo che l’accoglie (cf. n. 84). Di questa “più incarnata” espressione della fede, ancora secondo il Concilio Plenario Sardo, la lingua è parte essenziale, e della sua “adeguata valorizzazione” (n. 100) il film si fa portavoce artistico e teologico insieme.

    Era, infine, chiaro fin dall’inizio che se il film avesse trovato il modo di essere fedele alle premesse del suo progetto, sarebbe stato l’opera non solo di un “regista” che lavora alla sua intuizione, ma di una comunità che si riconosce in una memoria re-interpretata e condivisa. Una strada “innovativa, ardua e coraggiosa”, che alcuni ultimi sviluppi, di cui appunto si parla in questa conferenza stampa, non solo confermano ma anche incoraggiano a continuare.

    Il Vice Preside della Pontificia FacoltĂ  Teologica della Sardegna, Don Antonio Pinna

    (www.filmsure.it)

    Cast: Fiorenzo Mattu (GesĂą)
    Pietrina Menneas (Maria)
    Tonino Murgia (Caifa)
    Paolo Pillonca (Pilato)
    Antonio Forma (Giuda)
    Luca Todde (Pietro)
    Giovanni Frau (Giovanni)
    Bruno Petretto (Giuseppe di Arimatea)
    Ignazio Pani (Ladrone)
    Carlo Sannais (Ladrone)

    Musica: Marco Fiumara, Enrico Medri, Andrea Sileo ed Elvio Melas (suono in presa diretta)

    Costumi: Elisabetta Montaldo (con la collaborazione del Teatro Lirico di Cagliari)

    Scenografia: Sandro Asara

    Fotografia: Massimo Foletti, Uliano Lucas, Francisco Della Chiesa e Leone Orfeo

    Montaggio: Giovanni Columbu

    Makeup: Desirè Palma

    Scheda film aggiornata al: 09 Aprile 2013

    Sinossi:

    IN BREVE:

    La Passione di Gesù, dall’Ultima Cena alla Crocifissione, raccontata attraverso una lettura sinottica dei quattro Vangeli.

    Un film sulla vita di Gesù dedotto per la prima volta dai testi dei Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni - in cui gli stessi episodi sono raccontati ogni volta in modo diverso, con diverse sensibilità o da un diverso un punto di vista – e che traspone e fa rivivere la storia in Sardegna, in un contesto diverso da quello storico. Un film che si realizza sulla scorta di un grande concorso collettivo e che inizierà con i nomi di tutti coloro che lo hanno reso possibile.

    IN ALTRE PAROLE:

    La passione di Cristo è trasposta in Sardegna, in un luogo diverso da quello storico, come nelle opere dei pittori rinascimentali che rappresentarono gli episodi narrati nel Vangelo ambientandoli nel loro tempo, nei loro paesi e con i loro costumi, senza mai mostrare la Palestina. Nel film il racconto inizia e finisce nel sepolcro dove Maria piange sul corpo del figlio. Tutto è già accaduto, ma gli antefatti si riaffacciano come ricordi e come sogni dei diversi protagonisti.

    Pressbook:

    PRESSBOOK in ITALIANO di SU RE

    Links:

    • Giovanni Columbu (Regista)

    • 'ORIZZONTI A VENEZIA '67' - SEZIONE APERTA E POSITIVAMENTE INCERTA (CineSpigolature)

    • Una Casa alla Fine del Mondo (Interviste)

    • INTERVISTA INEDITA AL REGISTA FERNANDO LOPES (A cura di MARCELLO CELLA) (Interviste)

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    Galleria Video:


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