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    Home Page > Movies & DVD > Il figlio sospeso

    IL FIGLIO SOSPESO

    Solo se conosciuta la verità rende liberi. Parte da questo assunto Il figlio sospeso, l'opera del regista siciliano Egidio Termine per trattare la maternità surrogata e il dramma dell'utero in affitto - Dal 23 Novembre

    "Avevo lasciato il cinema 20 anni fa, in seguito ad una conversione verso il cattolicesimo. Mi sono iscritto alla facoltà di teologia e studiando materie come antropologia, psicologia, sociologia, mi sono sentito tirato in causa dell’impegno come cristiano di dare un contributo alla cinematografia. In quel periodo, circa dieci anni fa, si cominciava a parlare di maternità surrogata... Io non ho scritto un saggio sulla maternità surrogata; ho scritto una storia cinematografica. Mi sono servito del cinema che è emozione. Se non arrivi al cuore del pubblico non hai fatto cinema e quindi hai tradito in qualche modo la verità dello strumento. Ho cercato di rispettare questo e i riscontri sono stati questi: ho visto persone piangere in sala al Festival di Taormina e al Festival di Bari. Tutto questo, poi, deve essere razionalizzato, ma prima arriva al cuore, mentre a volte le leggi, i saggi, i ragionamenti arrivano direttamente alla mente e lì ci si può anche inquinare con pregiudizi di carattere politico e di parte. Però nel cuore non ci sono schieramenti né politici né scientifici: il cuore è il cuore e basta... Si parla spesso di maternità surrogata focalizzando l’attenzione sulle madri che oggi possono essere anche quattro. Nessuno pensa invece al bambino, al figlio che è il protagonista di questo fatto sociale nuovo. Quindi mi sono messo dalla parte del bambino e lo stesso titolo 'Il figlio sospeso' è esplicativo di questo mio punto di vista che parte appunto dalla necessità di attenzionare il bambino, il protagonista che viene scambiato nella maternità surrogata... Intanto il Vangelo stesso ci dice che la verità ci fa liberi, e la verità è Gesù. Ma anche laicamente questa frase ha il suo valore essenziale: solo con la verità si può raggiungere una concretezza di situazioni che fanno migliorare l’essere umano. Con la bugia accade tutto il contrario; l’essere umano si perde. Questo personaggio, il protagonista del film, va alla ricerca della verità in quanto insito nell’essere umano, nell’antropologia vera. Questa ricerca della verità si ottiene pagando anche a caro prezzo con una ferita che comunque resterà per sempre incisa nell’essere umano. La conoscenza della verità ti fa soffrire, ma ti rende anche libero con una ferita, quindi rende vero, reale. Tutto questo non può che portare un beneficio anche a coloro che sono responsabili di questa sofferenza. Le madri alla fine si riconciliano e riescono a continuare a vivere dal momento in cui il figlio li riconcilia un po’. Il personaggio principale è Lauro che paga ma dà la vita agli altri, dà l’armonia nella crescita anche alle madri che hanno commesso il fatto".
    Il regista e sceneggiatore Egidio Termine

    (Il figlio sospeso; ITALIA 2016; drammatico; 89'; Produz.: ; Distribuz.: Mediterranea Productions)

    Locandina italiana Il figlio sospeso

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    Titolo in italiano: Il figlio sospeso

    Titolo in lingua originale: Il figlio sospeso

    Anno di produzione: 2016

    Anno di uscita: 2017

    Regia: Egidio Termine

    Sceneggiatura: Egidio Termine in collaborazione con Guido Vassallo

    Soggetto: Solo se conosciuta la verità rende liberi. Parte da questo assunto Il figlio sospeso, l'opera del regista siciliano Egidio Termine. E' da questa famosa asserzione evangelica, che sono partito per affrontare, nel mio film, un argomento di forte attualità: La maternità surrogata. Una tematica attuale e quanto mai complessa dei nostri tempi che ha creato, e continua a creare, divisioni. La sfida del film, invece, è quella di mettere tutti d'accordo, spostando il punto di vista da quello delle due madri, quella naturale (biologica) e quella culturale (sociale), a quello del figlio. La narrazione del film avviene attraverso tre piani di realtà: il presente e il passato, e quello immaginario, quindi surreale. Il presente è scandito dagli avvenimenti che coinvolgono il giovane protagonista Lauro, il cosiddetto viaggio dell'eroe; il passato è narrato attraverso i due punti di vista delle madri; il piano immaginario, che trova sede nella mente di Lauro, gioca un ruolo determinante nell’evoluzione del personaggio. E', infatti, in questa sfera surreale che si manifesta il desiderio intimo del protagonista di appropriarsi della propria identità attraverso la conoscenza della verità negatagli fin dall'infanzia. Ed è solo quando si approprierà della verità che diventerà un uomo libero, realizzando quel desiderio inconscio di cui non aveva fino a quel momento consapevolezza.

    Cast: Paolo Briguglia (Lauro/Anturio)
    Gioia Spaziani (Margherita)
    Aglaia Mora (Giacinta)
    Laura Giordano (Mimì)
    Egidio Termine (Dott. Gerani)
    Consuelo Lupo (Angelina)
    Giorgio Musumeci (marito di Margherita)

    Musica: Beppe Termine (Suono: Luca Bertolin)

    Costumi: Samuela Cirrone

    Scenografia: Laura Inzerillo

    Fotografia: Giuseppe Schifani

    Montaggio: Ugo Flandina

    Effetti Speciali: Salvo Carramusa - Studio Rain

    Scheda film aggiornata al: 07 Novembre 2018

    Sinossi:

    In breve:

    Lauro ha perso il padre Anturio quando aveva due anni. Non ha ricordi e sua madre Giacinta non ha mai raccontato nulla di quell'uomo di cui il figlio ha invece un'immagine mitizzata e, fondamentalmente, falsa. Lauro ha sempre avuto nel cassetto il sogno di capire. Poi, un indizio gli fa credere addirittura che suo padre ha avuto una seconda famiglia; di più: un altro figlio. Lauro si sente tradito, e per questo decide di indagare sul proprio passato per ritrovare la sua identità e ricevere l'amore di cui, anche se non consapevolmente, sente la mancanza...

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