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7 MINUTI
Nel nuovo film di Michele Placido undici operaie tra cui Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Violante Placido e Ottavia Piccolo - Dall'XI. Festa del Cinema di Roma (13-23 Ottobre 2016) - RECENSIONE in ANTEPRIMA di Vittoria Scarpa ("Cineuropa") - Dal 3 Novembre
"'Sette minuti' è una storia vera, accaduta in Francia, a Yssingeaux, nel 2012. Undici donne, tra operaie ed impiegate, di nazionalità diverse, chiamate al tavolo di una trattativa di lavoro, hanno di fronte una multinazionale tessile. Materia di grandissima attualità nell’Europa di oggi, come in Francia o in Italia e non solo, se si pensa alla crisi che si è aperta in questi giorni con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Undici donne, messe alla prova da un’ambigua offerta di rinnovo di contratto, devono decidere in poche ore il destino delle trecento colleghe che aspettano il verdetto fuori dalla fabbrica. Pur essendo questo film materia sociale di grande attualità , quello che più mi ha intrigato è il meccanismo di suspense che io e Stefano Massini abbiamo messo in scena. Perché l’altro grande protagonista del film è il Tempo. Il Tempo in cui, in pochissime ore e in nome di quegli emblematici 7 minuti, le nostre protagoniste dovranno mettersi a confronto. In una società in cui il divario ricchi-poveri si accentua sempre di più e il confronto sindacale o ideologico viene sempre meno, emergeranno soprattutto gli aspetti personali, i propri bisogni, il proprio ego e anche la propria disperazione. Questo film, soprattutto durante la lavorazione, mi ha fatto pensare molto a 'La parola ai giurati', scritto da Reginald Rose e diretto da Sidney Lumet. Lì, il dubbio di un giurato contro la certezza degli altri nel condannare un probabile innocente, nella nostra storia un’operaia sola contro le sue compagne, pronta a difendere con ostinazione la certezza che dietro quei 7 minuti ci sia una trappola da cui non si potrà più tornare indietro. Ultima nota: a chi aveva qualche dubbio che sarebbe stato difficile il confronto quotidiano tra un uomo solo e undici donne, voglio sottolineare, invece, che solo grazie a queste meravigliose compagne e suggeritrici quest’esperienza resterà unica nella mia carriera artistica".
Il regista, co-soggettista e co-sceneggiatore Michele Placido
(7 minuti; ITALIA/FRANCIA/SVIZZERA 2015; drammatico; 92'; Produz.: Goldenart Production/MannyFilms/Ventura Film; Distribuz.: Koch Media)
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Titolo in italiano: 7 minuti
Titolo in lingua originale:
7 minuti
Anno di produzione:
2015
Anno di uscita:
2016
Regia: Michele Placido
Sceneggiatura:
Michele Placido e Stefano Massini
Soggetto: Stefano Massini e Michele Placido.
Cast: Ambra Angiolini (Greta) Cristiana Capotondi (Isabella) Fiorella Mannoia (Ornella) Maria Nazionale (Angela) Violante Placido (Marianna) Clémence Poésy (Hira) Sabine Timoteo (Micaela) Ottavia Piccolo (Bianca) Anne Consigny (M. Rochette) Luisa Cattaneo (Sandra) Erika D’Ambrosio (Alice) Balkissa Maiga (Kidal) Michele Placido
Musica: Paolo Buonvino
Costumi: Andrea Cavalletto
Scenografia: Nino Formica
Fotografia: Arnaldo Catinari (A.I.C.)
Montaggio: Consuelo Catucci
Makeup: Mauro Meniconi
Scheda film aggiornata al:
15 Novembre 2016
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Sinossi:
Da una storia vera:
I proprietari di un’azienda tessile italiana cedono la maggioranza della proprietà a una multinazionale. Sembra che non siano previsti licenziamenti, operaie e impiegate possono tirare un sospiro di sollievo. Ma c’è una piccola clausola nell’accordo che la nuova proprietà vuole far firmare al Consiglio di fabbrica. Undici donne dovranno decidere per sé e in rappresentanza di tutta la fabbrica, se accettare la richiesta dell’azienda. A poco a poco il dibattito si accende, ad emergere prima del voto finale saranno le loro storie, fatte di speranza e ricordi. Un caleidoscopio di vite diversissime e pulsanti, vite di donne, madri, figlie.
Commento critico (a cura di Vittoria Scarpa, Cineuropa)
Undici operaie davanti a un dilemma. Cosa si è disposti a fare per lavorare? Se lo chiede Michele Placido nel suo nuovo film, in selezione ufficiale alla Festa di Roma. Una coproduzione italo-franco-svizzera ispirata a una storia vera
Nel 2012 a Yssingeaux, in Francia, una decina di operaie vengono chiamate a decidere del destino di una fabbrica, appena ceduta a una multinazionale tessile. Devono rinunciare, per mantenere intatto il loro posto di lavoro, a sette minuti (sui 15 consentiti) di pausa pranzo ogni giorno: la decisione va ai voti. Il regista e attore Michele Placido trasporta questa storia vera in Italia, a Latina, e con 7 minuti (in selezione ufficiale all’11ma Festa del Cinema di Roma) offre un ritratto appassionato di undici donne sotto ricatto, una storia di diritti da difendere coi denti, ma anche un affresco del mondo del lavoro di oggi, che va ben oltre i confini della fabbrica. |
Perché nel dilemma di quelle operaie ci si possono riconoscere, di questi tempi, un po’ tutti: che cosa si è disposti a fare pur di lavorare?
Sette minuti sembrano niente, rispetto alla prospettiva del licenziamento. Ne sono convinte le operaie del consiglio di fabbrica che devono votare sì o no a questa nuova condizione, a nome loro e di trecento colleghe che aspettano, sulle spine, di sapere se il giorno dopo avranno ancora un lavoro. Sono convinte tutte, tranne una. Così, mentre ai piani alti i dirigenti (tra cui lo stesso Placido) festeggiano sornioni la fusione aziendale, ai piani bassi va in scena un confronto serratissimo tra le ragioni del sì e del no. Ci sono le “anziane”, la donna incinta, le immigrate, la madre di famiglia col marito in cassa integrazione, la ragazza al suo primo impiego… ognuna con la propria storia, i propri bisogni, la propria disperazione.
Placido (Romanzo criminale |
e Vallanzasca - Gli angeli del male, tra le sue tante regie) costruisce il film come un thriller psicologico, con suspense e colpi di scena: l’esito delle votazioni cambia di continuo. Una corsa contro il tempo (le protagoniste hanno poche ore per decidere) su una questione di tempo (i famigerati sette minuti) in cui alla fine non esiste torto o ragione, ma solo il coraggio di cambiare le cose. Perché se in quella stessa fabbrica trent’anni prima la pausa concessa era di 45 minuti, poi è scesa a 30, poi ancora a 15, e ora la si vorrebbe portare a 8… quale sarà la prossima rinuncia?
Il cast di attrici è stellare, e meritano di essere nominate tutte: Ottavia Piccolo, Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, le cantanti Fiorella Mannoia e Maria Nazionale, Violante Placido, la francese Clemence Poesy, la svizzera Sabine Timoteo, Erika D’Ambrosio, la maliana Balkissa Maiga, Luisa Cattaneo, e la |
francese Anne Consigny nel ruolo dell’irrequieta dirigente della multinazionale. “Ho usato i volti delle attrici come fossero un paesaggio”, ha spiegato Placido, “puntando la camera – ne ho usate tre, anche quattro – su chi ascolta, il suo terrore, più che su chi parla”.
La divisione tra lavoratori italiani e stranieri (“Voi cominciate a conoscere la paura soltanto ora”, dice l’africana interpretata da Maiga, “io con una mano mangio, con l’altra lavoro”), la mancanza di fiducia in chi ci rappresenta (la portavoce è sospettata di doppiogiochismo) e la lotta per i diritti relegata alle vecchie generazioni (perché i giovani non sanno neanche cosa sono, i diritti), sono altrettanti temi sfiorati in questo film sulla dignità umana e il lavoro, un film forte, commovente, universale.
Ispirato dall’omonima opera teatrale di Stefano Massini (il suo Lehman Trilogy sarà portato in scena a Londra da Sam Mendes), 7 minuti è una coproduzione italo-franco-svizzera di Goldenart |
con Rai Cinema, Manny Films e Ventura Film. Dopo Roma, il film volerĂ al festival di Tokyo, uscirĂ nelle sale italiane il 3 novembre con Koch Media, e sarĂ presentato in Svizzera il 19 novembre, poi in Francia. |
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• 76. Festival del Cinema di Cannes (16 al 27 Maggio 2023) - 7 minuti di standing ovation per Johnny Depp con Jeanne du Barry (Speciali)
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