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Ultimo aggiornamento: 03 Giugno 2024
Saverio Costanzo - Finalmente l'alba:
"Sono partito da un fatto di cronaca, l’omicidio Montesi del 1953 a Roma. Una ragazza viene trovata morta sulla spiaggia di Capocotta. E’ l’omicidio che rappresenta uno spartiacque, come se l’innocenza del popolo italiano fosse finita in quel momento. Cominciava una nuova era, quella che viviamo ancora oggi. La stampa speculò sul fatto che alcune delle persone coinvolte nell’omicidio appartenevano al mondo della politica e a quello dello spettacolo. Si creò una curiosità morbosa sui possibili assassini, e nessuno pensava alla vittima. Quello che capita oggi a noi, che siamo ormai insensibili a tutto, niente rimane. L’idea iniziale era quella di riuscire a raccontare chi era Wilma Montesi, il giorno precedente alla sua morte. La scrittura mi stava portando verso un epilogo che non mi sembrava utile, allora ho creato il personaggio di Mimosa, una ragazza che segue le tracce nel sentiero percorso da Wilma: anche lei amante del cinema, aspirante attrice, anche lei proveniente da una famiglia della piccola borghesia che la opprime, che vuole toglierle tutte le possibilità che la vita le propone. Attraverso questo personaggio, che cambia l’epilogo, diamo dignità alla memoria di Wilma Montesi. Mi sono trovato allora a raccontare una storia di cinema e mi sono divertito a mettere insieme i frammenti di tanti film diversi. Non è un film nostalgico, parla di cosa è oggi il cinema italiano. Cinecittà è ancora lì. E questo film lo dimostra anche produttivamente".
Saverio Costanzo
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