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YOU'RE NEXT
I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dal 19 SETTEMBRE
(You’re Next; USA 2011; Thriller Horror; 94'; Produz.: HanWay Films/Snoot Entertainment; Distribuz.: Eagle Pictures)
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Titolo in italiano: You’re Next
Titolo in lingua originale:
You’re Next
Anno di produzione:
2011
Anno di uscita:
2013
Regia: Adam Wingard
Sceneggiatura:
Adam Wingard e Simon Barrett
Cast: Sharni Vinson (Erin) Nicholas Tucci (Felix) Wendy Glenn (Zee) AJ Bowen (Crispian) Joe Swanberg (Drake) Sarah Myers (Kelly) Amy Seimetz (Aimee) Rob Moran (Paul) Barbara Crampton (Aubrey)
Musica: Mads Heldtberg, Jasper Justice Lee e Kyle McKinnon
Costumi: Emma Potter
Scenografia: Thomas S. Hammock
Fotografia: Andrew Droz Palermo
Montaggio: Adam Wingard
Casting: Michelle Morris
Scheda film aggiornata al:
09 Ottobre 2013
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Sinossi:
IN BREVE:
Aubrey e Paul Davinson organizzano i festeggiamenti dell’anniversario di matrimonio nella villa in campagna con i loro quattro figli e i rispettivi partner. A cena emerge la vecchia rivalità tra fratelli, che catalizza l’attenzione dei presenti, fino a quando una freccia - scoccata da fuori - trafigge la finestra colpendo uno dei convitati. Inizia così un gioco al massacro, che vedrà ognuno dei partecipanti lottare per la propria vita.
When the Davison family comes under attack during their wedding anniversary getaway, the gang of mysterious killers soon learns that one of victims harbors a secret talent for fighting back.
Commento critico (a cura di FRANCESCA CARUSO)
Scritto e diretto da Adam Wingard You’re Next riconduce la paura nel luogo più familiare che esista: la propria casa. L’intento di Wingard è stato quello di riportare nuovamente in primo piano la sensazione di non sentirsi al sicuro neanche quando si è a casa, protetti dalle solide mura domestiche. Cosa faresti se uno o più estranei irrompessero in casa tua, considerando che si trova in una zona poco abitata? Molti si affiderebbero a se stessi e alle persone che hanno vicino. Da questo interrogativo è partito il cineasta per raccontare la sua storia.
Aubrey e Paul Davinson organizzano i festeggiamenti dell’anniversario di matrimonio nella villa in campagna con i loro quattro figli e i rispettivi partner. A cena emerge la vecchia rivalità tra fratelli, che catalizza l’attenzione dei presenti, fino a quando una freccia - scoccata da fuori - trafigge la finestra colpendo uno dei convitati. Inizia così un gioco |
al massacro, che vedrà ognuno dei partecipanti lottare per la propria vita.
Il film sfoggia una raccolta delle situazioni, degli espedienti e delle figure retoriche del genere, ma niente di particolarmente innovativo o pauroso. C’è una piccola citazione di Shining di Stanley Kubrick, nella sequenza in cui uno degli assassini sfonda una porta con l’ascia, ma viene interrotto. L’idea che sta alla base è buona: si sa quanta paura possa generare la presenza di una minaccia in casa, senza sapere cosa doversi aspettare di preciso. Ciò che manca - in alcuni momenti - è la giusta atmosfera, che tenga tesi come la corda di un violino. Quando si scopre cosa spinge questi assassini a uccidere, si rimane un po’ delusi che non ci fosse dell’altro. Per quanto possa essere un movente reale e attuabile, non sembra essere abbastanza importante rispetto allo scempio che hanno combinato. Il momento in cui si viene |
a sapere la verità è buttato lì, senza suscitare un minimo di coinvolgimento.
Il soggetto del film è di Wingard, che ha proposto allo sceneggiatore e amico Simon Barrett di collaborare alla scrittura della sceneggiatura. Barrett ha voluto creare qualcosa che facesse paura e sorprendesse. A cogliere di sorpresa lo spettatore ci pensa uno dei personaggi: Erin, la fidanzata di Crispian. I due sceneggiatori hanno tratteggiato una donna forte, dalla spiccata presenza di spirito e che si dimostra molto capace, in una situazione assurda come quella in cui viene a trovarsi. È il personaggio meglio delineato, che tiene alta la suspense e l’interesse. Erin non è la tipica eroina del genere, non rimane incolume grazie alla fortuna sfacciata che l’accompagna. La fortuna è lei stessa a crearsela, non ha bisogno di un uomo che la salvi, è una donna d’azione.
Le riprese sono state effettuate in 26 giorni nel Missouri. Per dare |
forma alla villa dei Davinson la produzione ha affittato un’abitazione inutilizzata dai proprietari da 12 anni. Per non danneggiarla e non rovinare i muri sono state create delle finte pareti di cartongesso. |
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