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    PASSENGERS - MISTERO AD ALTA QUOTA: LA COMMEDIA CEDE IL PASSO AL THRILLER DRAMMATICO DI MARCA HORROR PER ANNE HATHAWAY

    "Si tratta di un film sulla negazione. Non importa quale sia lo scenario della tua vita, non importa quanto possano andare male le cose, la verità prima o poi viene sempre a galla"
    Lo sceneggiatore Ronnie Christensen

    "La storia è molto forte, molto emozionante, e ho una preferenza per le storie in cui ci sono dei personaggi principali femminili. E’ una storia d’amore molto forte, ma è anche un thriller e una storia di cospirazione: è molto ben bilanciata".
    Il regista RODRIGO GARCIA

    "Molti thriller sono ideati per essere solamente emozionanti... e spesso non si mettono al servizio dei personaggi o del percorso che essi compiono. Qui, le emozioni, il lato romantico e la trama sono legati in modo organico. Questo film ci ricorda che le nostre vite dipendono da noi. Non possiamo controllare quello che accade intorno a noi ma possiamo controllare le nostre relazioni con le persone e con le circostanze che si verificano nella nostra vita: ed è in questo che 'Passengers' è diverso da tutti gli altri film".
    Il produttore Julie Lynn

    "E’ come un pugno nello stomaco, e poi all’improvviso capisci che è una storia molto più grande di quanto hai immaginato. All’inizio pensi di vedere un thriller che ti tiene col fiato sospeso, alla fine, però, ripensi a tutto quello che hai visto e ti dici: ‘Ho appena visto una storia d’amore bellissima.’ E’ di questo che ci siamo innamorati, è questo il motivo che ci ha spinti a fare il film".
    Il produttore Matthew Rhodes

    (Passengers USA 2008; Thriller drammatico horror; 92'; Produz.: Mandate Pictures/Persistent Entertainment/Senator International; Distribuz. Moviemax)

    Locandina italiana Passengers - Mistero ad alta quota

    Rating by
    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Passengers - Mistero ad alta quota

    Titolo in lingua originale: Passengers

    Anno di produzione: 2008

    Anno di uscita: 2008

    Regia: Rodrigo Garcìa

    Sceneggiatura: Ronnie Christensen

    Cast: Anne Hathaway (Claire Summers)
    Patrick Wilson (Eric)
    David Morse (Arkin)
    Clea DuVall (Shannon)
    Dianne Wiest (Toni)
    Andre Braugher (Perry)
    Chelah Horsdal (Janice)
    William B. Davis (Jack)
    Ryan Robbins (Dean)
    Andrew Wheeler (Uomo biondo e alto)
    Sandra-Jessica Couturier (Assistente di volo Lucy)
    Brad Turner (Padre di Shannon)
    Robert Gauvin (Paul)
    Robert Musnicki (Co-pilota)
    Conner Dwelly (la giovane Claire)

    Musica: Ed Shearmur

    Costumi: Katia Stano

    Scenografia: David Brisbin

    Fotografia: Igor Jadue-Lillo

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Un aereo precipitato inspiegabilmente. Otto sopravvissuti. Una psicologa incaricata di scoprire attraverso le loro testimonianze che cosa sia successo e specialmente perché questi otto testimoni stiano scomparendo uno dopo l’altro in circostanze misteriose. Da questi semplici elementi si sviluppa un thriller paranormale interpretato da Anne Hathaway (Il Diavolo Veste Prada) e Patrick Wilson (Angels in America) in cui nulla è come sembra e dove il pubblico viene depistato continuamente fino alla scioccante rivelazione finale. Dai produttori di THE GRUDGE, PASSENGERS smonta tutte le teorie dello spettatore in un gioco di specchi mozzafiato.

    IN ALTRE PAROLE:

    In seguito ad un orribile disastro aereo la giovane psicoterapeuta Claire Summers (Anne Hathaway) viene invitata dal suo mentore (Andre Braugher) ad offrire supporto psicologico alle uniche dieci persone sopravvissute all’incidente. L’incarico di Claire si complica ulteriormente quando conosce Eric (Patrick Wilson), uno dei passeggeri, che rifiuta il suo aiuto e sfrutta l’incidente per corteggiarla apertamente, mentre Claire cerca con tutte le sue forze di mantenere un distacco professionale. Nel frattempo, gli altri pazienti tentano di mettere a confronto quello che ricordano dell’incidente, ma i loro ricordi sembrano non corrispondere alle spiegazioni ufficiali rilasciate dalla linea aerea. Proprio quando nelle loro memorie inizia a riaffiorare il ricordo di un’esplosione in volo, i passeggeri cominciano a sparire misteriosamente e Claire sospetta che dietro alla loro scomparsa ci sia proprio la compagnia aerea. Determinata a scoprire la verità, Claire si troverà sempre più coinvolta in una cospirazione, oltre che nella relazione con Eric, in un’escalation che cambierà per sempre i loro destini.

    IN DETTAGLIO:

    Una telefonata nel pieno della notte e un incendio all’orizzonte spingono la terapista Claire Summers (Anne Hathaway) a recarsi immediatamente all’ospedale. Un aereo passeggeri è appena precipitato e le è stato affidato il compito di fornire supporto psicologico ai pochi sopravvissuti all’incidente. Ad attenderla all’ospedale c’è Perry Jackson (Andre Braugher), il suo insegnante e mentore, che spera che Claire possa mettere le sue capacità di esperta nel trattamento dei disordini post-traumatici infantili al servizio dei pochi adulti scampati al disastro aereo. Claire tentenna di fronte all’invito di Perry, rivendica di non essere all’altezza del compito, ma Perry insiste che sia arrivato il momento per lei di progredire in ambito professionale.
    Prima però, Perry avverte Claire del fatto che uno dei pazienti necessiterà di “un maggiore impegnoâ€. Il paziente in questione è Eric Clark (Patrick Wilson). Mentre gli altri comprensibilmente si trovano in uno stato di shock, Eric è euforico. L’uomo accoglie l’offerta di aiuto di Claire con sarcasmo, poi le domanda, maliziosamente, se offre visite a domicilio. In un primo momento Claire rimane interdetta, poi però accetta di incontrare Eric a casa sua.
    Dopo aver organizzato un’incontro di gruppo con i passeggeri, Claire fa ritorno al suo appartamento. In un primo momento, la sua sembra una vita molto ben organizzata, ma guardando più attentamente si intuisce che, in realtà, Claire soffra di un qualche tipo di disturbo psicologico: sul piano della cucina è ammassata una pila di giornali mai letti, la posta è accumulata sul tavolo da pranzo e, come apprendiamo dalla sua vicina Toni (Dianne Wiest), Claire ha dimenticato i suoi vestiti nell’asciugatrice del condominio. Toni cerca di fare conversazione, ma i suoi tentativi vengono respinti da Claire; un tema che si ripete anche quando Claire lascia a sua sorella Emma un messaggio telefonico confuso e distaccato, nel quale appare evidente la distanza incolmabile tra le due...
    Contrariamente a quanto afferma, Eric è rimasto profondamente sconvolto dall’incidente. Una notte Eric si sveglia bruscamente a causa di un incubo, il suo primo istinto è quello di correre più veloce che può. Mentre Eric corre come un forsennato per le strade, un cane gli abbaia contro e un anziano lo fissa intensamente, mentre la città rimane indifferente.
    Più tardi, come promesso, Claire va a fare visita ad Eric. Eric le annuncia di aver lasciato il lavoro come Vice Presidente di un’agenzia di intermediazione e afferma di voler rivalutare le sue priorità. Riconoscendo la reazione comune a tutte le persone che hanno vissuto questo tipo di tragedie, Claire cerca di scavare più a fondo nella sua psiche ma viene costantemente ostacolata: il tocco casuale dei suoi capelli, un complimento buttato lì, un invito ad avere relazioni intime mascherato da una battuta maldestra. Eric è un paradosso: è determinato a non accettare alcuna terapia e a rimanere separato dagli altri passeggeri, ma allo stesso tempo ha un disperato bisogno di legarsi a qualcosa di tangibile e di significativo: ha bisogno di legarsi a Claire...
    Alla prima riunione di gruppo di Claire partecipano il trentenne Dean (Ryan Robbins), distrutto dal senso di vergogna per la sua vigliaccheria; la ventenne Shannon (Clea DuVall), carina e impertinente; Norman (Don Thompson) un cinquantenne piuttosto irritabile e Janice (Chelah Horsdal), una quarantenne molto poco propensa a comunicare. Mentre il gruppo tenta di mettere insieme gli eventi che hanno portato all’incidente, fuori dalla finestra Claire nota un altro ospite non invitato: un uomo alto e biondo, che indossa un vecchio e sporco soprabito, e che li sta osservando dai dietro i cespugli.
    Altre misteriose figure iniziano ad apparire, ad osservare e a seguire i passeggeri.
    Quando Claire incontra Jed Arkin (David Morse), il rappresentante della compagnia aerea, appare evidente che egli abbia qualcosa da nascondere: rifiuta totalmente la loro ipotesi di un’esplosione, la spiegazione ufficiale della compagnia è ‘errore del pilota’. Arkin si affretta a porre termine alla conversazione e se ne va. Più tardi, mentre si trova in biblioteca, Claire si rende conto di essere seguita da una donna che aveva già notato in ospedale, subito dopo l’incidente. C’è forse un legame tra tutti questi episodi? La compagnia aerea sta forse tenendo sotto controllo coloro che potrebbero rivelare una scomoda verità?...
    Il mistero si infittisce maggiormente quando Dean rimane inspiegabilmente assente da una delle sessioni e quando, poco dopo, Norman informa Claire di essere stato seguito dall’uomo alto e biondo che avevano visto spiarli fuori dalla finestra. Norman è convinto che possa trattarsi di qualcuno mandato dalla compagnia aerea, che sta tenendo sotto controllo i passeggeri.
    Norman racconta a Claire che la compagnia aveva già subito un altro incidente in precedenza, dovuto a un malfunzionamento tecnico. Un altro incidente potrebbe farli fallire, secondo Norman, e una linea aerea come quella farebbe di tutto pur di salvarsi. Claire rassicura Norman spiegandogli che si tratta di una sua paranoia, uno stato di alterazione dovuto allo stress-post traumatico, ma in realtà anche lei appare molto preoccupata.
    La preoccupazione di Claire cresce quando fa nuovamente visita ad Eric. Eric nega ancora i suoi veri sentimenti, ma le sue azioni sembrano smentirlo: ha iniziato a dipingere, il dipinto che ha fatto su un muro è subliminale: è inseguito da un cane che abbaia e che solo lui riesce a sentire. La sua agitazione interiore si manifesta con atti pericolosi e impetuosi, all’improvviso, corre in mezzo alla strada senza guardare, lasciando Claire esterrefatta.
    Eric alterna momenti di distacco a momenti di grande gentilezza, mettendo a dura prova Claire e i suoi sentimenti verso di lui...
    Claire fugge dalla casa di Eric e va nel suo appartamento, dove incontra Toni (Dianne Wiest). Toni riesce a farla rilassare e Claire inizia a farle delle confidenze. Claire le parla di Eric e rimane alquanto sorpresa quando Toni la mette in guardia sulle opportunità che si perdono a causa della mancanza di coraggio... Quando la volta successiva Claire incontra Eric, lui la invita a fare un giro sulla sua nuova moto. Decidono di andare a fare un giro in barca... L’entusiasmo di Eric è contagioso. Claire, alla fine, soccombe ai suoi desideri... Quando Claire si sveglia la mattina seguente, viene sorpresa da Arkin. La sta forse seguendo? Claire chiede aiuto a Perry ma lui non sembra interessato a parlare di cospirazioni. Claire gli confessa che Eric è diventato il suo amante, Perry però non la rimprovera, al contrario, le spiega che secondo lui Eric starebbe riempiendo un suo vuoto... La tensione sale quando si scopre che il fantomatico e misterioso uomo alto e biondo è un altro passeggero scampato all’incidente e in evidente stato confusionale. L’uomo ricorda un’esplosione e dice a Claire: “mi sono ritrovato qui, a girare come uno zombieâ€. Convinta del fatto che i suoi passeggeri avessero ragione in merito alla cospirazione, Claire porta l’uomo in aeroporto, determinata a confrontarsi con Arkin.
    Claire trova Arkin ad uno dei terminal, ben presto i due iniziano a discutere animatamente, fino a quando l’uomo biondo non aggredisce Arkin. Poi, improvvisamente, appare Janice, che cerca di difendere Arkin, scagliandosi a sua volta contro l’uomo biondo. Claire è confusa: Cosa c’entra Janice con Arkin? E perchè lo vuole difendere?
    Più tardi quella stessa sera, solo Shannon va alla riunione di gruppo. Sono tutti scomparsi, anche Janice. Claire e Shannon vanno da Eric. Poi tutti e tre si rifugiano nell’appartamento di Claire. Ma la mattina successiva quando Eric e Claire si svegliano scoprono che anche Shannon è scomparsa. Claire, perciò, si rivolge a Perry, l’unica persona di cui sente di potersi ancora fidare. Ma invece di offrirle il suo aiuto, Perry afferma che la teoria di Claire sia solo una storia elaborata, inventata per oscurare una verità che Claire deve iniziare ad affrontare... Claire accusa Perry di averla usata, di averla manipolata al fine di farle fare il lavoro sporco per conto della compagnia aerea, poi fugge via sconvolta.
    Arkin arriva a casa di Claire, sembra cambiato, riconosce le sue responsabilità e quando va via dimentica intenzionalmente la sua valigetta: Claire è quindi libera di controllare i documenti segreti della compagnia aerea, tra cui la lista dei passeggeri del volo. Improvvisamente, la verità piomba su di lei come un macigno. Claire crolla afflitta. Passa qualche istante, Claire inizia a digerire la verità: non c’è nessuna cospirazione, solo morte e sofferenza umana. Poi, alla fine, tutto le appare chiaro. Claire va a cercare Eric. Lo trova al molo, sta preparando una barca. Ha abbandonato la sua vita precedente, ora vuole salpare verso un futuro sconosciuto. Claire è finalmente pronta per iniziare un nuovo viaggio, si unisce ad Eric, al timone della barca. Nell’appartamento di Eric il murale che stava dipingendo è ora finito e brilla nella luce del sole, rappresenta la vista che si vede da una barca: la prua, le vele e l’orizzonte.

    Dal >Press-Book< di Passengers - Mistero ad alta quota.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Scorci e brani di routine all’interno di un aereo in volo scandiscono, ad intermittenza, i titoli di testa. Pochi secondi prima di qualche sobbalzo e la m.d.p. si è già trasferita sulla terra ferma, con l’occhio puntato su un albero in fiamme, prima di scoprire, poco alla volta, altri brani, eloquenti portavoce dell’evidente disastro aereo consumatosi su una spiaggia, là dove vaga, alquanto ammaccato, un manipolo di ‘sopravvissuti’, a cominciare da quello che riconosceremo come il protagonista: il passeggero Eric (Patrick Wilson, Correndo con le forbici in mano, Un amore senza tempo). Una sorta di preambolo d’obbligo per una storia che verte totalmente su quelle che sono le conseguenze del tragico evento piuttosto che sull’evento in sé.

    Ma in definitiva, con Passengers - Mistero ad alta quota il regista colombiano-messicano Rodrigo Garcìa porta avanti una confezione appena dignitosa e niente più. E non si nasconde di certo dietro a panegirici di

    parole per tentare di arricchire il contenitore, anzi, rischia persino di annoiare lo spettatore, almeno per tutta la prima parte del film, quando si ha la percezione di un vuoto diffuso sul piano della sceneggiatura. Uno ‘script’ generosamente punteggiato, forse intenzionalmente, da dei ‘vuoti’ di fatto diligentemente riempiti dai due interpreti protagonisti: ad affiancare Patrick Wilson c’è la dolce e angelica Anne Hathaway (Il diavolo veste Prada, Rachael sta per sposarsi). Entrambi si danno man forte, non sempre con i risultati sperati, nel tentativo di operare suture, ora con un fare strano e vagamente inquietante per quanto riguarda lui, inducendo lo spettatore ad attribuire l’insolito comportamento al post-trauma dell’incidente, ora con una sorta di impacciato imbarazzo da scolaretta alle prime armi, nel caso di lei, la psicologa Claire al suo primo incarico di lavoro, subito combattuta tra la difesa d’obbligo del rigore etico e il cedere ad un’impropria quanto imprevista

    e a tutta prima poco comprensibile attrazione per Eric. Inevitabile il conflitto di interessi speculare al disagio interiore: non è certo il massimo dell’etica professionale per una dottoressa, innamorarsi sull’onda del colpo di fulmine, del proprio paziente.
    E la seguiamo così straniti in tutte quelle sue mosse titubanti eppure talora improvvisamente temerarie, chiedendoci se nella realtà avrebbe senso un comportamento siffatto.

    E’ solo molto più avanti che il tutto acquisterà una prospettiva ben diversa da quanto ci era sembrato ad una prima impressione. La regia ci ha preso al laccio giocando sull’effetto sorpresa dopo averci tenuto a lungo sulla corda, non gli importa quanto questa operazione sia stata priva di suspense e di emozione. E il gioco gli riesce pure, per quanto non brilli di certo per originalità. L’effetto sorpresa non manca per il fatto che lo spettatore non si aspetta proprio di ritrovare in quel determinato contesto, un finale già appartenente

    ad un altro celebre film di diverso genere cinematografico. Se vi dicessimo adesso di quale film si tratta, schiacceremmo totalmente riducendolo in poltiglia, quel barlume di ‘mistero’ che l’alta quota ha riservato a Passengers, e non sarebbe affatto corretto, perciò evitiamo di farlo.

    Disseminando qua e là qualche indizio nell’ultima parte della storia, il regista Garcìa mira a disorientare fin quasi ad infastidire lo spettatore, per mezzo di ‘inflessioni’ a nostro parere tirate un po’ troppo per le lunghe. Quelle stesse inflessioni che più tardi siamo d’altra parte disposti a perdonargli, quando acquistano il loro vero significato. Ma a questo punto il regista è talmente compiaciuto del ‘tiro’ giocato allo spettatore che non sa resistere alla tentazione di insistere, di esplicitare quello che ormai è ben chiaro a tutti, scadendo nel didascalico, abbandonandosi persino al finalino mélo. Trattandosi di cinema e non di televisione, una bella dissolvenza là dove ci aveva

    finalmente svelato la verità, sarebbe stata più che sufficiente.

    Commenti del regista

    Claire - Eric:

    "Claire ha molte cose che la trattengono... Con sua sorella ha delle questioni irrisolte, nel suo lavoro non si applica e a livello personale non si è mai lasciata coinvolgere veramente... Eric a livello professionale ha avuto molto successo... ma è rimasto imprigionato nella sua stessa routine: fare soldi, avere successo e comprare cose inutili. Dopo l’incidente vuole fare pulizia nella sua vita... Eric mette alla prova Claire sia a livello professionale, perchè ha chiaramente bisogno di lei, che a livello personale, perchè lei è sempre stata troppo cauta, troppo spaventata per lasciarsi coinvolgere in una relazione sentimentale. Eric rappresenta sia il paziente difficile che l’amante difficile".

    Commenti dei protagonisti:

    ANNE HATHAWAY (Claire):

    "Considero Eric come il liberatore di Claire... Claire è in una gabbia la cui porta è sempre stata aperta, senza che lei lo sapesse; Eric le mostra quanto sia grande il mondo al di fuori della sua gabbia... Adoravo l’idea di interpretare una ragazza incapace di vivere pienamente la sua vita, imprigionata dalla sua stessa paura. Claire sa di avere talento, cerca di apparire adulta, ma, allo stesso tempo, si rifiuta di confrontarsi con le proprie emozioni: E’ una giustapposizione fantastica. Nel film c’è tutto: azione, amore, crescita personale. E’ un grande film, un classico, ma allo stesso tempo è uno studio del carattere. Ho pensato che unisse il meglio dei due mondi".

    Altre voci dal set:

    Lo sceneggiatore RONNIE CHRISTENSEN:

    "(Claire) ... bellissimo fiore non ancora sbocciato. E’ una persona che vive dentro a degli schemi. Non fa le cose che vorrebbe fare. Claire è intrappolata in una gabbia e ha bisogno che qualcuno arrivi a liberarla"

    Il Direttore della Fotografia IGOR JADUE-LILLO:

    Vancouver-Canada, inverno, freddo e pioggia, il set perfetto per un film grigio e piovoso

    "Le condizioni atmosferiche preoccupavano tutti, ma per me erano perfette. Con tutti quei cieli incredibili e drammatici e quella luce fantastica. Ogni volta che pioveva ero felice; la pioggia è stata di grande aiuto per la creazione di questo mondoâ€.

    Links:

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