Cumberbatch premiato a Toronto, arte è una terapia. Star in film su artista Louis Wain e dramma di Campion
13/09/2021
- ROMA, 13 Settembre - E' doppia la chance di Benedict Cumberbatch di tornare nel 2022 in corsa per l'Oscar: oltre al personaggio implacabile e represso in The power of The Dog di Jane Campion, che alla Mostra Internazionale del Cinema di venezia ha appena vinto il Leone d'argento per la regia, l'attore sta conquistando i critici anche con la sua performance in The Electrical life of Louis Wain di Will Sharpe, ritratto del bizzarro artista inglese, famoso per i suoi disegni di gatti, a volte antropomorfi e quasi psichedelici, morto nel 1939, dopo una vita travagliata e l'insorgere di disturbi mentali, poi diagnosticati da alcuni studiosi come schizofrenia.
Entrambi i film sono al Toronto Film Festival, dove l'attore britannico riceverà nella giornata conclusiva uno dei TIFF Tribute Actor Award (l'altro va a Jessica Chastain, ndr) .
Louis Wain "ha fatto affidamento sulla sua arte come terapia, un elemento nel quale mi sono ritrovato" spiega Cumberbatch in un incontro in streaming organizzato dal festival. L' arte "è un'ancora, un rifugio, una salvezza e un'ispirazione - sottolinea - la vivo come un'esperienza trasformativa, sia come spettatore che come performer". Tuttavia a volte "è anche necessario staccartene per un periodo, tornare alla tua realtà e verità". Il film di Sharpe non sposa l'ipotesi che la visionarietà dell'arte di Louis Wain (tornata molto popolare negli anni '60) fosse strettamente legata alla gravità dei suoi problemi mentali: "C'erano altre influenze sulla sua arte, dai genitori all'incontro fondamentale con Emily (interpretata da Claire Foy), la donna che gli fa vivere l'amore e cambia la sua esistenza, introducendo anche l'elemento dei gatti nella sua vita". Quasi agli antipodi da Louis Wain c'è per Cumberbatch il personaggio cupo e rabbioso di Philip Burbank nel western psicologico The Power of the Dog di Jane Campion. La regista non dirigeva un film da 12 anni: "Jane, con la sua delicatezza, il suo modo di essere diretta, è la regista perfetta per esaminare la mascolinità tossica e un comportamento pieno di ombre come quello di Phil". Il modo in cui agisce è figlio "della repressione, non gli è stato permesso di costruire uno spazio per confrontarsi con la propria sessualità".
(ANSA CINEMA)
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