IV. Festival Internazionale del Film di Roma (15-23 Ottobre 2009 - RICHARD GERE INCANTA E COMMUOVE CON ‘HACHIKO A DOG’S STORY’ , RIVISITAZIONE AMERICANA DI UNA STORIA MADE IN JAPAN
17/10/2009
- HACHIKO, A DOG'S STORY, emozionante riadattamento americano di un famoso racconto giapponese ispirato a una vicenda vera, è la storia di Hachi, un cane di razza Akita, e dell'amicizia speciale con il suo padrone. Ogni giorno Hachi accompagna il professor Parker (Richard Gere) alla stazione e lo aspetta al suo ritorno per dargli il benvenuto. L'emozionante e complessa natura di ciò che accade quando questa routine viene bruscamente interrotta rende la storia di Hachi una favola per tutte le età. L'assoluta dedizione di un cane nei confronti del suo padrone ci mostra lo straordinario potere dei sentimenti e come anche il più semplice fra i gesti possa diventare la più grande manifestazione di affetto mai ricevuta.
LASSE HALLSTROM e RICHARD GERE hanno già girato assieme il film The Hoax- l'imbroglio presentato al primo Festival di Roma.
Una storia, quella di HACHIKO, non priva del suo lato spirituale, ben espresso dallo stesso RICHARD GERE, esperto in materia, con la sua professione buddista:
“La storia è molto semplice e la sfida per noi è stata quella di essere semplici tanto quanto la storia stessa. E’ quasi un film muto. E’ come quando intorno ad un fuoco acceso le persone mentre si riscaldano amano raccontarsi delle storie. Non ci sono trucchi cinematografici, nessun stratagemma, abbiamo semplicemente raccontato una storia, come se fosse una fiaba. Ho interpretato questo film per mio figlio, che ha nove anni e per il mio cane, anche se poi si è rivelato più adatto a essere compreso dagli adulti. Il mio ruolo è quello di una persona mi mezza età, un uomo con molta energia e opportunità nel momento in cui esce di scena. Tutto ciò attiene alla forza della vita. Sono storie che non possiamo ideare a priori, devono avere una propria forza interiore per esistere… La potenza di questa storia per me è un mistero. Ha a che fare con l’amore, la pazienza, l’accettazione, la compassione. Tutto ciò che ci rappresenta veramente. E’ quello che siamo veramente. Non siamo il lavoro che facciamo, non siamo i vestiti che indossiamo… noi siamo quella forza vitale misteriosa e ciò che anima tutto ciò è l’amore, che è senza confini”.
LA REDAZIONE
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