L'ULTIMO TERRESTRE: ALIENI E ALIENAZIONE NELLA SPIETATA ANALISI DELL'UMANITA' CONTEMPORANEA DEL FUMETTISTA PISANO 'GIPI' AL SUO ESORDIO IN CELLULOIDE
In DVD e BLU-RAY: Dal 17 GENNAIO
Dalla 68. Mostra del Cinema di Venezia - 'PREMIO PASINETTI' per la 'MIGLIORE OPERA PRIMA' - RECENSIONE IN ANTEPRIMA
"Ho sempre pensato che per raccontare la realtà in modo fedele la si dovesse tradire profondamente. Sono pure convinto che sia quasi inutile tentare di descrivere la contemporaneità raccontando la contemporaneità , visto che i tempi di mutazione sono talmente rapidi che qualunque 'oggi' diviene 'ieri' nel tempo necessario a scriverne la parola. Per ovviare a questa trappola la nostra storia è ambientata nel futuro. Solo qualche anno in avanti. Diciamo tre. Non di più. Un’Italia dopo l'Italia, insomma, che ci permetta di giocare a immaginare la deriva estrema che la nostra condizione sociale potrebbe raggiungere, questo è l'intento. Parliamo in modo semplice: la disillusione delle persone viene portata al suo estremo e l'incapacità di sognare, immaginare un futuro diviene sistema".
Il regista, sceneggiatore e soggettista Gian Alfonso Pacinotti (Gipi)
(L'ultimo terrestre; ITALIA 2011; Sci-Fi; 100'; Produz.: Fandango in collaborazione con RAI Cinema; Distribuz.: Fandango)
Soggetto: Gian Alfonso Pacinotti (Gipi) liberamente ispirato al romanzo a fumetti Nessuno mi farà del male (Canicola 2010, pp. 160, 14,00 E.) di Giacomo Monti.
Racconti brevi e brevissimi. Camerieri, baristi, puttane, trans, sesso a pagamento: un affresco chirurgico di solitudini e diversità narrate con il desiderio di comprendere lo spazio tra le relazioni umane. Alieni e alienazione per un'analisi spietata dell'umanità del contemporaneo.
Cast: Gabriele Spinelli (Luca Bertacci) Anna Bellato (Anna Luini) Roberto Herlitzka (Padre di Luca) Paolo Mazzarelli (Walter Rasini) Teco Celio (Giuseppe Geri) Luca Marinelli (Roberta) Stefano Scherini (L'Americano) Rosa Losilla (Aliena Sara) Vincenzo Illiano (Gabriele del Genovese) Ermanna Montanari (Carmen)
Musica: Valerio Vigliar
Costumi: Valentina Taviani
Scenografia: Alessandro Vannucci
Fotografia: Vladan Radovic
Montaggio: Clelio Benevento
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
IN BREVE:
La storia si svolge durante l'ultima settimana prima dell'arrivo di una civiltà extraterrestre sulla terra. Un arrivo annunciato dai governi. Una notizia in seconda serata, che non ha entusiasmato nessuno.
IN DETTAGLIO:
La storia si svolge durante l'ultima settimana prima dell'arrivo di una civiltà extraterrestre sulla terra. Un arrivo annunciato dai governi, una notizia da seconda serata che non ha entusiasmato nessuno.
Gli extraterrestri arrivano in un paese stanco e disilluso, in crisi economica conclamata e gravissima. Le reazioni delle persone alla venuta degli extraterrestri vanno dalla reazione razzista (adesso ci ruberanno il lavoro, come hanno fatto i cinesi prima di loro!) ad interpretazioni mistico religiose strampalate.
Luca Bertacci è un uomo con enormi problemi di relazione che, abbandonato dalla madre quando era piccolo, è cresciuto nell'odio per le femmine, nella diffidenza e, soprattutto, nell'incapacità di provare sentimenti. Questa chiusura emotiva ne ha fatto un emarginato senza passioni e senza sogni. Luca spende la sua vita tra il lavoro (barista in una sala bingo), rari pranzi con il padre (che ogni volta rinnova il dolore per l'abbandono della madre, quella femmina maledetta...) e un'attrazione segreta e inconfessabile per una vicina di casa. Un sentimento che Luca non può ' e non vuole permettersi, e che cerca di reprimere in ogni modo.
Ma l'arrivo degli extraterrestri cambierà tutto. Questa venuta assumerà sempre di più per Luca le caratteristiche di una vera e propria 'rivelazione'. Questi alieni, che nella forma e l'atteggiamento sono tanto simili ai 'grigi' di incontri ravvicinati, ma che si distinguono soprattutto per la loro capacità di sapere 'che cosa è Bene e cosa è Male', agiscono ai margini della vicenda modificando la vita di Luca, innescando eventi che lo porteranno a scoprire una verità inaspettata e sconvolgente sulla madre e il suo "abbandono", fino a dargli una nuova possibilità di vita e una speranza di felicità .
Difficile al termine della storia non pensare che questi extraterrestri con il loro arrivo tanto simile ad un 'giudizio universale' siano alla fine venuti sulla terra solo per lui. Come un regalo.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
ALIENI E ALIENAZIONE: L'INSOLITO PERCORSO DI GIPI, FUMETTISTA IMPRESTATO ALLA CELLULOIDE, CON 'L'ULTIMO TERRESTRE' ALLA SUA OPERA PRIMA, E' DA NON PERDERE
Da un professionista del fumetto, con alcuni cortometraggi anche su alieni nel suo background come il pisano Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, alla sua opera prima come regista con L'ultimo terrestre, forse non ci si sarebbe aspettati un'opera così seria, appena screziata di schegge umorali, colta e ben riuscita. Forse non è tanto l'aspetto di denuncia e la semplicità della ricetta risolutiva che colpiscono, quanto il modo di esprimersi, con un alquanto insolito percorso visivo, cadenzato da uno sguardo essenziale, metafisico-simbolico, rivolto a realtà alienate della contemporaneità , ad ipocrisie ed idiosincrasie socio-individuali. Un percorso in cui il nostro Gipi, prima di procedere accordandosi sulle fosche tonalità del dramma, si inoltra a cuor leggero sull'onda di una trasmissione radiofonica in cui intervengono diverse persone per esprimersi in merito all'imminente
arrivo degli Alieni. E proprio sulla partenza non possiamo evitarci di avvertire qualche scricchiolìo sul filo del primo intervento di Padre Daniele, qui ristretto a voce univoca della Chiesa che non può d'altra parte parlare per tutta quella parte che da decenni è già dedita all'accoglienza e alla carità cristiana (la frecciatina successiva arriverà nella seconda parte del film con l'Enciclica Papale Adventus Martianis). Ma questo è solo un appunto incidentale su un versante peraltro battuto per altri versi e con un diverso idioma linguistico anche da Ermanno Olmi con Il villaggio di cartone e da Emanuele Crialese con Terraferma (entrambi pure alla 68. Mostra del Cinema di Venezia).
La metafora di Gipi invece, si dipana e si diffonde secondo un'inconsueta veste, provocatoria, avanguardista e immaginifica quanto basta da far sì che si possa appellare ad una realtà fantastico-surreale che inquadra l'improbabile possibilità dell'arrivo di Alieni sulla Terra. E' dunque
E per porgere un messaggio prevedibile in una veste inconsueta, Gipi non rinnega le sue origini formative del fumetto relegando al 'macchiettismo' figure tragiche o comunque negative a cominciare dall'anziana prostituta d'alto bordo, inquietante quanto il dracula coppoliano, e per giunta in attività in una altrettanto inquietante ambientazione,
pulita ed essenziale, vagamente kubrickiana. Macchiettismo tradotto in un classico iconografico per quanto riguarda il profilo fisionomico degli alieni, mentre le dinamiche interattive umani-alieni e umani alienati scoprono intanto una tragicomica freschezza con le sequenze legate all'aliena e al padre del protagonista Luca (Roberto Herlitzka di Buongiorno Notte di Marco Bellocchio) e un crudo realismo con alcune vicende legate al trans Roberta, amico di Luca. E se tra le righe occhieggia anche qui, come nel film di Cristina Comencini Quando la notte, il motivo dell'assenza della madre nel background d'infanzia del protagonista, con la conseguente difficoltà nell'interazione con le donne, l'obiettivo de L'ultimo terrestre tradisce un'anima a più ampio spettro per così dire, in qualche modo anche politica, che irradia verso gli orizzonti impossibili dei grandi, idealistici, obiettivi, là dove qualcuno, magari piovuto dal cielo, possa far pagare il proprio debito a chi ha operato il Male, compensando invece chi,