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    INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO: L'OMBRA LUNGA di HARRISON FORD sull'iconico INDIANA JONES, laddove passato e presente si ritrovano magicamente sulla stessa lunghezza d'onda

    (A cura di PATRIZIA FERRETTI)

    19/05/2023 - L'inossidabile Harrison Ford torna nelle stropicciate vesti di Indiana Jones con il quinto ed ultimo capitolo della saga a direzione James Mangold, erede della regia del franchise a conduzione Steven Spielberg, che, questa volta, gli cede lo scettro per accomodarsi sull'onorevole posto, riservato al produttore esecutivo. L'attesa è stata lunga, ma per Harrison Ford, alla veneranda età di 80 anni, il tempo sembra essersi fermato: è notizia acquisita da tempo che in alcune scene all'inizio di Indiana Jones 5, l'attore sia stato ringiovanito per riportare l'ambientazione al 1944, in un castello dove l'archeologo è - di nuovo?! - alle prese con un manipolo di nazisti. D'altra parte era una necessità narrativa, consentita nel modo più elegante dalla tecnologia odierna: per ringiovanire Harrison Ford è stata difatti utilizzata tutta una serie di tecnologie piuttosto avanzate, tra cui, un nuovo software di intelligenza artificiale, detto FRAN, sviluppato dalla Disney.

    Il regista James Mangold commenta così: "Poi si corre in avanti e si arriva al 1969. Così per il pubblico non ci sarà un salto concettuale tra anni '40 e '60: gli spettatori potranno sperimentare lo spirito di avventura di allora e poi l'inizio del presente", mentre dal suo canto, guardando alle immagini che lo riportano indietro di quarant'anni, Harrison Ford, ha dichiarato 'di essersi guadagnato la sua età e che non gli è venuta affatto voglia di tornare giovane'.

    Ma una cosa è certa, come già i passato su altri set, la sua esperienza qui è stata preziosa, come dichiarato dallo stesso regista Mangold:

    "Ti rendi conto di quanto profondo sia il suo istinto, non solo di attore, ma anche di una persona che sa bene come si usa una cinepresa. La recitazione per il cinema è come gli scacchi 3D, è molto di più della sincerità di un'interpretazione, è da misurare al millimetro in base all'inquadratura e in base alle necessità".

    Così, se l'obiettivo era quello di mettere in scena la parabola di un eroe al tramonto in un mondo ormai cambiato, era a dir poco fondamentale lo sguardo retroattivo al suo passato:

    "Ricorda a tutti cosa ha fatto, a cosa è sopravvissuto, cosa ha realizzato. Mostrandolo prima nel suo modo più vigoroso e poi trovandolo a 70 anni a New York City. Il suo passato è un ricordo vivo per il pubblico, che incombe su un uomo che ora vive nell'anonimato in un mondo che non si preoccupa più né riconosce le cose per cui si sentiva così profondamente vivo"

    E che ne dice l'ottuagenario Harrison? Beh, sembra per lui naturale ammettere che non è certo stata una passeggiata e che si è trovato su uno dei set più impegnati:

    "Le riprese sono state dure, lunghe e faticose. Ma sono molto contento di ciò che abbiamo ottenuto... Abbiamo una grande storia umana da raccontare e un film che vi farà impazzire. Per me, questo è tutto. Non continuerò a cadere per voi".

    Il testimone passa così alla "nipote" Helena Shaw (Phoebe Waller-Bridge), a detta del regista Mangold "sfuggente, affascinante, la ragazza della porta accanto, una truffatrice".

    Ma Harrison/Jones può sentirsi soddisfatto e di contro a certe voci circolate fin qui sembra intenzionato a lasciare Indiana Jones ma non a lasciare il cinema e a smettere di recitare:

    "Volevo vedere un film bello che completasse la storia di Indiana Jones vedere le debolezze di quest'uomo che tanto dipendeva dalla sua gioventù, volevo vedere su di lui il peso della vita, come poteva reinventarsi. Volevo che avesse una relazione con una donna che non fosse un flirt, ma invece profonda. Non avrei potuto essere avere di meglio sia con la sceneggiatura, che gli attori che abbiamo avuto e le capacità di Jim e la musica di John Williams tutto è venuto a supporto della mia vecchia età per raccontare una buona storia... La tecnologia è evoluta ad un punto che tutto sembra molto realistico, non è magia del photoshop ma la mia faccia a 35 anni fa dal momento che alla Lucas film hanno conservato ogni frame dei film che abbiamo fatto insieme in tutti questi anni. Il processo scientifico che è partito questo archivio ha permesso l'operazione, è un trucchetto ma è sostenuto dalla storia. Se non fosse stato onesto dal punto di visto emotivo non avrebbe funzionato, sono stato felice di farlo ma non vorrei essere quel ragazzo. Sono felice di essere chi sono, sono molto contento di essere più vecchio è stato bello essere giovane ma adesso mi piace avere l'età che ho".

    Nessuna nostalgia allora? Cimeli da accarezzare? Magari cappello e frusta?

    "Ho bisogno di sedermi e riposarmi un po', a quest'ora potevo anche essere morto invece vivo e lavoro, non posso chiedere di più. Amo il mio lavoro e il personaggio e amo quello che Indiana Jones ha portato nella mia vita... (memorabilia?) Spero da Sotheby's che fa anche tante aste per beneficienza... credo di avere un cappello da qualche parte, ma ciò che conta è l'esperienza che rimane con te, non tanto la roba".

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