63. Festival del Cinema di CANNES (12-23 Maggio 2010) - LUNGHI APPLAUSI PER 'LA NOSTRA VITA' DI LUCHETTI. Unico film italiano in concorso alla 63a edizione del Festival
21/05/2010
- (ANSA) CANNES - Lunghi applausi e accoglienza calorosa per LA NOSTRA VITA di DANIELE LUCHETTI unico film italiano in concorso alla 63a edizione del Festival di Cannes. Il film sarà nelle sale oggi distribuito da 01. In sala a ricevere gli applausi il regista e l'intero cast.
LUCHETTI: "NON VOLEVO CRITICARE L'ITALIA"
Nessuna volontà di criticare la società italiana "facendo le associazioni giuste, ma casomai solo la voglia di raccontare e sospendere poi il giudizio". Replica così a un giornalista canadese, DANIELE LUCHETTI il regista de LA NOSTRA VITA alla conferenza stampa ufficiale di Cannes dell'unico film italiano in concorso. E più tardi torna, sempre sull'Italia, LUCA ZINGARETTI che nel film è uno spacciatore sulla sedia a rotelle, condomino e amico del protagonista ELIO GERMANO. "Il mio personaggio è un po' il figlio del cambiamento di questo Paese. Uno spacciatore truce, ma solo nell'aspetto, di un'Italia non immorale, ma amorale. Un'Italia che deve cavarsela per arrivare a fine mese".
In una conferenza stampa ufficiale abbastanza gremita il regista ha spiegato anche la genesi del film: "sono partito da un documentario che avevo fatto a Ostia sull'assegnazione delle case popolari. Sono stato un po' con questa gente e ho scoperto che quello che si vedeva nei film italiani di un tempo ora vive li. La vita è la stessa. Solo che la piazza è diventata il centro commerciale, dove, nonostante si sia poveri, c'é l'idea di poter acquistare tutte le cose".
ROUL BOVA ha parlato poi del suo ruolo quasi punitivo di un uomo senza fascino come è il fratello di Germano: "Piero è ingenuo, nostalgico, uno che ama la famiglia. Una sincerità e una delicatezza, la sua, che ci può indicare però la forza per affrontare la realtà. E' uno - infine conclude l'attore - che ha sicuramente problemi con l'altro sesso".
Alla fine si è parlato anche di paternità, tema forte di questa 63a edizione del Festival di Cannes. Lo ha fatto il regista, che ha appunto dedicato il film al padre e che ha messo in scena un protagonista come ELIO GERMANO che è vedovo con tre figli piccoli, e ne ha parlato GIORGIO COLANGELI che fa un credibilissimo palazzinaro di nome Porcari.
"Io - dice l'attore - forse rappresento in questa Italia la generazione dei sessantenni quelli che hanno abdicato alla figura del padre. Uno che quando si mette a fare un po' il padre, come gli capita con Elio, è capace di insegnargli solo il cinismo".
LA REDAZIONE
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