Rampling, 'l'empatia ci salverà dalla fine del mondo'. In sala Last Words di Nossiter con Nolte e Skarsgaard
13/06/2023
- Un film fin dentro la fine del mondo questo Last Words di Jonathan Nossiter, interpretato da Nick Nolte, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgaard, Alba Rohrwacher, Silvia Calderoni e, per la prima volta sullo schermo, Kalipha Touray. Selezionato in concorso a Cannes 73, e prodotto da Stemal Entertainment con Rai Cinema, il film, in sala dal 15 giugno e girato tra Parco Archeologico di Paestum e Bologna sotterranea, ci porta nel 2086. Qui, all'indomani delle grandi alluvioni, il pianeta che conosciamo non esiste più, la Terra sta morendo, ma l'ultimo uomo rimasto scopre per fortuna il cinema, ultima àncora a cui è affidata la memoria dell'umanità.
"In Last Words c'è una profonda comprensione dello stato del mondo e di come lo stiamo maltrattando. Il mio personaggio - spiega oggi a Roma Charlotte Rampling - non si sa bene da dove venga, ma è una donna capace di sorridere e di far capire come l'amore, l'empatia, la comprensione verso gli altri ci salvino dalla fine del mondo, anche se sono convinta - conclude l'attrice - che la natura ci farà fuori molto prima di quanto immaginiamo".
"Nel mondo del 2086, l'Europa è un deserto - sottolinea Nossiter in perfetto italiano -. Non c'è più natura. Solo lattine di cibo in polvere per gli ultimi sopravvissuti. Non c'è più cultura, tranne qualche frammento di cinema sotto le macerie di ciò che rimane di Bologna. Niente più socialità, neppure la memoria di una stretta di mano. Un mondo proprio senza speranza? No! Grazie alle magiche risorse dell'immaginazione umana".
E ancora il regista: "Last Words è un film che si confronta con il potere distruttivo delle catastrofi ecologiche senza perdere il coraggio della tenerezza e la gioia dello stare insieme per raccontarci delle storie. Proprio come l'ultimo uomo sulla Terra nel 2086: un giovane africano, impersonato non a caso dal non attore Kalipha Touray, un rifugiato gambiano che a sedici anni ha già assistito alla fine del mondo nella vita reale. E questo insieme al mitico Nick Nolte che interpreta un regista d'altri tempi che riscoprirà, insieme a un piccolo manipolo di sopravvissuti, il cinema. E dunque - sottolinea Nossiter - il senso della vita: il piacere di stare insieme, l'amore per la cultura e per la bellezza".
E proprio sulla scelta di Kalipha Touray, 'l'ultimo uomo della terra', sottolinea Rampling, attrice britannica, classe 1946, "dovevo avere una grande empatia con lui, era fondamentale, ma la sua presenza era veramente autentica, lui era il più vicino possibile alla verità. Non ha dovuto fare alcuno sforzo, era la storia che voleva raccontare". Come sceglie i film Charlotte Rampling? "In genere aspetto di essere coinvolta in un film, ma Nossiter è un mio amico ed è la terza volta che lavoro con lui. Per questo ruolo ci sono state lunghe discussioni attraverso le quali il film ha cambiato forma ed è nato anche il mio singolare personaggio".
(ANSA CINEMA)
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