'Halftime', il Super Bowl della vita di Jennifer Lopez. Docufilm ha aperto Festival Tribeca, su Netflix dal 14 giugno
10/06/2022
- NEW YORK, 10 Giugno - Sei minuti per 'Get Loud' (farsi sentire) davanti al mondo e nessun margine per errori. E' il tempo concesso a Jennifer Lopez per il suo show dell'intervallo (Halftime) al Super Bowl del 2020. Il percorso che ha portato alla sua esibizione con Shakira sul palcoscenico più famoso al mondo durante la finalissima del campionato di football è diventato il docufilm 'Halftime', presentato in anteprima in apertura del festival del cinema di Tribeca e su Netflix dal 14 giugno.
Il film è un dietro le quinte dei mesi che precedono il Super Bowl, all'insegna di dure e interminabili giornate di lavoro, delusioni e le frustrazioni per la volontà dell'organizzazione di tagliare le parti troppo politiche. Anche se la Lopez e Shakira non sono state le prima artiste latine ad essere protagoniste dello show, (Gloria Estefan nel 1992, ndr), l'Halftime del 2020 a Miami è stato il primo spettacolo della storia completamente latino. Ma JLo, a differenza di Shakira che è diventata una star grazie ai paesi di lingua latina, da americana è andata incontro a un percorso ad ostacoli messole davanti dall'industria cinematografica a musicale. Dagli stereotipi legati al suo fisico, troppo curvilineo rispetto allo standard di donna bianca, o al non essere mai all'altezza del ruolo appunto perché latina.
Nonostante l'entusiasmo iniziale, la Lopez non fu affatto felice di dover condividere il palcoscenico con un'altra artista. "E' l'idea peggiore al mondo - dice nel film - avere due persone per il Super Bowl (Halftime, ndr)".
Ma la Lopez si prende anche la sua rivincita sull'Nfl (la lega football anche responsabile per il Super Bowl) come quando si rifiuta di eliminare la sera prima dal suo show le gabbie con i bambini, un chiaro riferimento ai piccoli immigrati nelle gabbie dei centri di detenzione americani in particolare sotto l'amministrazione Trump. "Per me, non si tratta di politica, ma di diritti umani", dice nel film.
(ANSA CINEMA)
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