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LA COLLINA DEI PAPAVERI
Dal VI. Festival Internazionale del Film di Roma
(Kokuriko-zaka kara; GIAPPONE 2011; Animazione; 91'; Produz.: Walt Disney Japan Mitsubishi/Toho/Studio Ghibli; Distribuz.: Lucky Red)
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Titolo in italiano: La collina dei papaveri
Titolo in lingua originale:
Kokuriko-zaka kara
Anno di produzione:
2011
Anno di uscita:
2012
Regia: Goro Miyazaki
Sceneggiatura:
Hayao Miyazaki e Keiko Niwa
Soggetto: Tratto dallo shojo manga di Tetsuro Sayama e Chizuru Takahashi.
Cast: Masami Nagasawa (Umi Matsuzaki) Jun’ichi Okada (Shun Kazama) Keiko Takeshita (Hana Matsuzaki) Yuriko Ishida (Miki Okuto) Rumi Hiragi (Sachiko Hirokôji) Jun Fubuki (Ryoko Matsuzaki)
Musica: Satoshi Takebe
Fotografia: Atsushi Okui
Montaggio: Takeshi Seyama
Scheda film aggiornata al:
16 Luglio 2013
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Sinossi:
IN BREVE:
Yokohama, 1963. Umi è una ragazza di 16 anni, che vive insieme alla nonna e alle sorelle in una casa sulla collina dei papaveri. Il padre marinaio muore in mare durante la Guerra di Corea, la madre lavora negli Stati Uniti. Shun è un diciassettenne, impegnato nel club di letteratura e nel giornalino scolastico. I due si conoscono a scuola e Umi inizia a collaborare con Shun. Nasce una simpatia reciproca, il passato però sembra dividerli.
Commento critico (a cura di FRANCESCA CARUSO)
Presentato al 6° Festival Internazionale di Roma, La collina dei papaveri è l’opera seconda di Goro Miyazaki, figlio dello straordinario Hayao Miyazaki, che qui si è occupato degli storyboard, e della sceneggiatura insieme a Keiko Niwa.
In principio Goro Miyazaki non aveva intenzione di seguire le orme del padre. Finita l’università il giovane Goro mette a frutto i suoi studi dedicandosi alla progettazione di giardini e sedi di istituzioni pubbliche. Poi il produttore Toshio Suzuki gli propone di lavorare alla realizzazione del parco a tema dello Studio Ghibli, il Ghibli Museum, e successivamente viene spinto alla regia. Il suo primo lungometraggio I racconti di Terramare riceve riscontri positivi da critica, pubblico e dal padre.
La collina dei papaveri è l’adattamento dello shojo manga (fumetto per ragazze) omonimo del 1980, scritto da Tetsuro Sayama e disegnato da Chizuru Takahashi. Diversi sono i temi affrontati nel film, come è solito fare lo Studio |
Ghibli in tutti i suoi progetti. Primo fra tutti è quello di mantenere il legame - e il ricordo - col passato, perché solo conoscendo i propri trascorsi e gli errori fatti, si può sperare di costruire un futuro con basi solide per sé e per gli altri. Chiare e nette sono le parole del protagonista al riguardo.
Altro aspetto è il rapporto filiale: sia Umi che Shun hanno un vincolo particolare con la rispettiva figura paterna. Il pensiero di Umi va al padre ogni qualvolta issa le due bandiere - augurio di una buona navigazione. Shun è stato adottato e vorrebbe saperne di più sul suo vero padre, anch’egli morto in guerra. Viene espresso l’affetto tra due giovani innamorati, un sentimento talmente puro che nei disegni e nella sceneggiatura di Hayao Miyazaki diventa magico e fa sognare.
Quello descritto è un amore adolescenziale, differentemente da quello maturo de Il castello errante |
di Howl, ma ogni ostacolo viene affrontato con una maturazione in divenire da parte di entrambi i ragazzi.
A queste tematiche si aggiunge una peculiarità che si ritrova in molti film giapponesi: quella dell’unione che fa la forza. Quando alcuni club scolastici si trovano in difficoltà , perché rischiano di non avere più una sede, ragazzi e ragazze si danno da fare per rimettere a nuovo l’edificio, così giorno dopo giorno anche i non diretti interessati si impegnano al massimo.
È un film che mescola bene il classico ad una genuinità che rapisce. Non si può dire diversamente dei film dello Studio Ghibli, che si distinguono non solo per la bellezza del disegno, ma anche per la poesia e la magia associate alla realtà della storia, come in questo caso.
Se Miyazaki padre coniuga fantasia e realtà in maniera esemplare e impeccabile, Miyazaki figlio esprime il mondo reale e tutte le sue mille sfaccettature, |
con un tocco delicato e penetrante al contempo.
La pellicola ha un finale prevedibile e le soluzioni adottate per arrivarci sono semplici, tuttavia è il percorso narrativo, che ci conduce fino a quel momento, ad essere ben strutturato. Inoltre gli aspetti storici conferiscono un senso realistico, rendendo così trascurabile qualche pecca.
Nel 2012 ha vinto nella categoria Migliore Film d’Animazione sia al Tokyo Anime Award che al 35° Japan Academy Award. |
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Pressbook:
PRESSBOOK in ITALIANO de LA COLLINA DEI PAPAVERI
Links:
• La collina dei papaveri
(BLU-RAY + DVD)
Galleria Fotografica:
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