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THE CHILDREN ACT - IL VERDETTO
VINCITORE della Palma d'Oro a Cannes 2017 - Diretto da Richard Eyre (Diario di uno scandalo, L'ombra del sospetto), con Emma Thompson, Stanley Tucci e Fionn Whitehead (Dunkirk) - RECENSIONE - Dal 18 Ottobre
"Quando una corte formula una delibera in merito all’educazione e allo sviluppo di un minore, il benessere del minore stesso deve essere considerato come prevalente e prioritario"
The Children Act - Codice dei minori, 1989
"Alcuni anni fa, mi sono ritrovato a cena con un gruppo di giudici. Hanno parlato di lavoro e io ho educatamente resistito all’irrefrenabile tentazione di prendere appunti. Ad un certo punto, il padrone di casa, Sir Alan Ward, un magistrato in servizio presso la Corte d’Appello, volendo redimere un lieve disaccordo, si è alzato e ha preso dalla libreria un volume rilegato delle sentenze che aveva emesso. Un’ora dopo, quando dalla sala da pranzo ci siamo trasferiti in soggiorno per prendere il caffè, quel volume giaceva aperto sulle mie ginocchia. Quelle deliberazioni erano come racconti brevi o novelle: il retroscena di una disputa o di un dilemma riassunto per sommi capi, il ritratto dei personaggi tratteggiato con rapide pennellate, la vicenda narrata da vari punti di vista e, verso la sua conclusione, alcuni accenni di empatia espressi nei confronti di coloro che in ultima analisi la storia non avrebbe favorito. Non si trattava di casi giudiziari di diritto penale, in cui si impone di giudicare al di là di ogni ragionevole dubbio se un individuo è colpevole o se è la sfortunata vittima delle circostanze. Nulla di così categorico. Erano cause inerenti al diritto di famiglia, in cui risiedono gran parte degli interessi prevalenti della normale vita di un essere umano: l’amore e il matrimonio e la fine di entrambi, patrimoni spartiti in una querula atmosfera, crudeltà e negligenza genitoriale, i destini dei figli aspramente contesi. Lì, sulle mie ginocchia, una galleria di personaggi concepiti in modo realistico si agitava in avvincenti situazioni plausibili, sollevando complesse questioni etiche e morali. Tre anni dopo quella cena in compagnia dei giudici, Alan Ward mi raccontò la storia del caso giudiziario di un Testimone di Geova che aveva presieduto. Il personaggio del giudice, compassionevolmente e razionalmente intento a giungere ad un buon esito, sembrava inscindibile dal racconto. Mentre lo ascoltavo, ricordai la mia prima impressione, ovvero che la sezione diritto famigliare dell’Alta Corte avesse il suo fondamento nello stesso terreno della narrativa, nel luogo dove risiedono tutti gli interessi vitali dell’esistenza umana. Avendo il lusso della sospensione del giudizio, un romanzo può intervenire in quel territorio, reinventare personaggi e circostanze e iniziare a indagare su un incontro sospeso tra amore e dottrina, tra lo spirito laico della legge e una sincera professione di fede... Fiona si sta avviando verso la fine di una carriera professionale nella quale ha riscosso enorme successo e avendo trascorso metà della sua vita a sovrintendere deliberazioni in cause di divorzio è devastata dalla prospettiva del possibile naufragio del suo longevo e stabile matrimonio con Jack. È una donna buona, ma non è avvezza a fare ampio sfoggio delle sue emozioni e si ritrova a non possedere il vocabolario adatto per parlare con suo marito della loro vita sessuale, quindi non è molto ben difesa contro la crisi che si verifica nella sua vita. Nel corso dell’udienza, Fiona decide di far visita ad Adam in ospedale, una scelta di sicuro poco ortodossa. Vuole scoprire esattamente chi è questo giovane e quali sono i suoi veri desideri. La sentenza di Fiona a favore della trasfusione ematica, spalanca ad Adam le porte di un mondo completamente nuovo, stimolante, bello e terrorizzante, dal momento che fino a quel giorno la sua vita è rimasta circoscritta nel perimetro dei dettami della sua religione. Con il prolungamento della vita, gli viene offerta la libertà, il diritto di credere nelle scelte che compirà e di pensare con la sua testa: un universo di cose da scoprire, di meraviglie e di amore..."
Lo scrittore e sceneggiatore Ian McEwan
Galleria Fotografica:
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