I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dalla 80. Mostra del Cinema di Venezia (30 Agosto-9 Settembre 2023) - Fuori Concorso - Liliana Cavani si serve di un artificio plausibile opzionando una catastrofe imminente per far riflettere un 'bestiario' umano cui prestano volto e anima Claudia Gerini, Alessandro Gassmann, Valentina Cervi e Xsenia Rappoport tra gli altri - Dal 31 Agosto
"Io e lo sceneggiatore Paolo Costella avevamo letto L’ordine del tempo di Carlo Rovelli e ci sembrò bello condividere la scoperta di quel testo fascinoso e un po’ inquietante con un film.
La vita è una specie di 'viaggio' che noi UMANI facciamo nell’Universo secondo un programma che non abbiamo scelto ma che accade, così come tutto accade, secondo 'l’ordine del tempo'. Per questa avventura ho avuto attori bravissimi capaci di esprimere, con grande autenticità, la varietà di emozioni che il racconto richiede. Ciascuno di loro ha trovato la giusta misura per esprimere paura, nostalgia, stupore, incertezza, speranza. Ma dunque la vita è proprio un viaggio secondo l’ordine del tempo? Di sicuro è un viaggio... inquietante... Un film sulla paura del tempo futuro, sull’oblio del tempo passato, il Tempo che convive con noi"
La regista e co-sceneggiatrice Liliana Cavani
E se scoprissimo che il mondo potrebbe finire nel giro di poche ore? È quello che accade una sera a un gruppo di amici di vecchia data che, come ogni anno, si ritrova in una villa sul mare per festeggiare un compleanno. Da quel momento, il tempo che li separa dalla possibile fine del mondo sembrerà scorrere diversamente, veloce ed eterno, durante una notte d’estate che cambierà le loro vite.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Solo Liliana Cavani se lo poteva permettere. Se già fin da Galileo (1968) apriva l’obiettivo sul conflitto tra scienza e religione, oggi, con L'ordine del tempo, film ispirato all'omonimo saggio di Carlo Rovelli, alla soglia dei novant’anni, ardisce una riflessione profonda - ma anche dispersiva - sulla percezione del tempo, che sfugge, o che, magari non esiste. Ma fin dall’inizio, partendo dalla tragedia greca, la questione si traduce, spesso, in ‘accademia’: una gragnola di pillole sul tempo si sciorina qua e là come etichette. E alle volte risuona anche un po' stucchevole.
Gabbiani in sottofondo sui titoli di testa, e difatti la prima immagine apre sul mare. C’è aria di festa nella villa chalet sul mare dove Elsa (Claudia Gerini) - con il marito Pietro (Alessandro Gassman) - si prepara a festeggiare i suoi cinquant’anni, in compagnia di uno stuolo di amici ospitati per la ricorrenza. E li resteranno per
l’intera durata del film, sentenziando l’impianto fortemente teatrale della storia. E’ proprio in coda ad una traduzione che deve fare la figlia Anna, che parte la prima filosofia accademica sul tempo caricata di lì a poco sullo zio Enrico (Edoardo Leo), fisico teorico, che non li ha ancora raggiunti: “Con la scusa che il tempo non esiste arriva sempre in ritardoâ€
Un compleanno importante dunque, se non fosse per un pericolo incombente, alla stregua di una catastrofe a rischio estinzione, a causa di un asteroide che sta per abbattersi sulla Terra. Lo stillicidio di questa attesa, le argomentazioni, e i tempi spesso esasperatamente lenti, non sempre riescono ad evitare un senso di opprimente pesantezza che pervade l’ambiente e le stesse interazioni interpersonali. E questo senza nulla togliere alla convinta compartecipazione del nutrito gruppo di star che conferiscono una certa coralità d’insieme, pur non trascurando l’individualità , almeno di alcuni, se non
proprio di tutti, i personaggi. Man mano che il pericolo dell’asteroide in rotta di collisione sulla Terra diventa più prossimo e reale, le persone sembrano spogliarsi delle rispettive maschere di circostanza indossate nella vita di tutti i giorni, per far emergere verità sommerse. Ma, a proposito di tempo, questo sembra dilatarsi a tratti, in termini che rasentano il documentaristico, altre volte, come la danza ‘to the End of Love’ o il prendersi a cuscinate, sul ritratto dell’effimero, a dispetto dell’evidente ansia collettiva per l’imminente catastrofe. Ci sarà , oppure no? Nel frattempo, ogni coppia ha svariate occasioni per specchiarsi nel vero io, mentre si chiede di fare altrettanto allo spettatore, in attesa del proprio turno.
La parte più interessante è indubbiamente quella incentrata sui colloqui tra la fisica ricercatrice Giulia (Francesca Inaudi) e la monaca clarissa Suor Raffaella (Angela Molina): l’occasione di far scivolare l’elemento temporale sul registro esistenziale, senza trascurare
Poi le cosiddette frasi fatte qui si sprecano e così, mentre qualcuno solfeggia che, “l’amore è più forte del tempoâ€, chi alla fine, dopo tanta angoscia per il pericolo imminente si riscopre vivo, è, in qualche modo, più consapevole e resiliente di quanto si aspettasse, quasi quanto quella strana specie che, si ventila, ci sostituirà sulla Terra: il granchio blu.
Perle di sceneggiatura
Voce off: È un asteroide interstellare, che dopo aver vagato per milioni di anni per la Via Lattea ha incontrato casualmente il sistema solare.
Pietro (Alessandro Gassmann): Quanto è grande 'sto coso?
Enrico (Edoardo Leo): L'ultima volta si sono estinti i dinosauri.
Elsa (Claudia Gerini): Amo mio marito, però il primo amore è un'altra cosa.
Elsa: Per me Giulia è... è quello che nelle canzoni si dice "amore".
Greta (Valentina Cervi): Io sapevo tutto di te quando ci siamo messi insieme. Non volevo sposare un toro, volevo un amico... e tu lo sei.