RECENSIONE - Annette Bening interpreta la nuotatrice Diana Nyad, protagonista di un'impresa incredibile realmente vissuta e raccontata in un'autobiografia, mentre nei panni della sua allenatrice e amica Bonnie c'è Jodie Foster - Su Netflix dal 3 Novembre
"Nyad non era disposta ad accettare che il mondo avesse finito con lei. Aveva questa visione audace e si è impegnata davvero con tutto il suo team per realizzare questa nuotata da Cuba a Key West"
La co-regista Elizabeth Chai Vasarhelyi
Diana Nyad, figura poliedrica, è stata protagonista di notevoli imprese nel nuoto di lunga distanza. Nel 1975, ha ottenuto notorietà nazionale stabilendo un record nuotando intorno a Manhattan. Nel 1979, ha nuotato dalla Bahamas a Juno Beach, in Florida. Tuttavia, il suo più grande successo è avvenuto nel 2013, quando, al quinto tentativo e all’età di 64 anni, è riuscita a compiere la terza nota traversata dello Stretto di Florida, da L’Avana a Key West, senza l’ausilio di gabbie anti-squalo, ma indossando una tuta anti-medusa, assistita da sommozzatori anti-squalo e dispositivi repellenti elettronici per gli squali. È importante notare che questa impresa non è stata ufficialmente ratificata da organizzazioni riconosciute nel nuoto di lunga distanza, ma un report dell’Associazione Mondiale di Nuoto in Acque Libere suggerisce che Nyad abbia compiuto la traversata con le proprie forze.
(Nyad; USA 2022; Biopic sportivo dramatico; 121'; Produz.: Black Bear Pictures, Mad Chance in associazione con SPG3 Entertainment ; Distribuz.: Netflix)
Soggetto: Il film è tratto dall'autobiografia Find A Way di Diana Nyad in cui si racconta l'incredibile storia della nuotatrice che, all'età di 64 anni, con l'aiuto della sua migliore amica e un gruppo di 35 sostenitori, ha sconfitto ogni ostacolo diventando la prima persona a nuotare da Cuba alla Florida, evitando rischi come meduse e squali. Come dire la conquista dell''Everest del nuoto'!
Preliminaria - Diana Nyad:
Diana Nyad, figura poliedrica, è stata protagonista di notevoli imprese nel nuoto di lunga distanza. Nel 1975, ha ottenuto notorietà nazionale stabilendo un record nuotando intorno a Manhattan. Nel 1979, ha nuotato dalla Bahamas a Juno Beach, in Florida. Tuttavia, il suo più grande successo è avvenuto nel 2013, quando, al quinto tentativo e all’età di 64 anni, è riuscita a compiere la terza nota traversata dello Stretto di Florida, da L’Avana a Key West, senza l’ausilio di gabbie anti-squalo, ma indossando una tuta anti-medusa, assistita da sommozzatori anti-squalo e dispositivi repellenti elettronici per gli squali. È importante notare che questa impresa non è stata ufficialmente ratificata da organizzazioni riconosciute nel nuoto di lunga distanza, ma un report dell’Associazione Mondiale di Nuoto in Acque Libere suggerisce che Nyad abbia compiuto la traversata con le proprie forze.
Cast: Annette Bening (Diana Nyad) Jodie Foster (Bonnie Stoll) Rhys Ifans (John Bartlett) Karly Rothenberg (Dee Brady) Jeena Yi (Angel Yanagihara) Luke Cosgrove (Luke Tipple) Eric T. Miller (Coach Jack Nelson) Garland Scott (Jon Rose) Johnny Solo (Aris Nyad) Anne Marie Kempf (Candace) Ethan Jones Romero (Nico)
Musica: Alexandre Desplat
Costumi: Kelli Jones
Scenografia: Kara Lindstrom
Fotografia: Claudio Miranda
Montaggio: Saar Klein
Effetti Speciali: Jaime Castillo (supervisore) Jeremy Hays (supervisore Los Angeles)
Si racconta la vera storia della nuotatrice Diana Nyad (Annette Bening), che a 60 anni decide di compiere un’impresa destinata a rimanere nella storia.
Allenata dalla sua migliore amica Bonnie Stoll (Jodie Foster) e scortata dalla nave di John Bartlett (Rhys Ifans), Diana attraversa a nuoto il tratto che separa Cuba dalla Florida. Oltre alla fatica fisica dovuta all’età , la donna deve affrontare il pericolo di essere attaccata dai feroci squali che vivono in quelle acque.
Determinata fino all’ossessione, non darà ascolto a chi proverà a farle cambiare idea. Lungo il racconto, ripercorriamo insieme a lei le tappe fondamentali del suo passato che l’hanno portata a compiere questa incredibile traversata.
Synopsis:
64-year-old marathon swimmer, Diana Nyad, attempts to become the first person ever to swim from Cuba to Florida.
When Diana Nyad arrived on the shore of Key West after fifty-three hours of grueling swimming across an epic ocean, she not only set a world record becoming the first person to swim the shark-infested waters between Cuba and Florida with no cage for protection she also succeeded in fulfilling a dream she first chased at age twenty-eight and at long last achieved when she was sixty-four.
Con l’ambizione di essere il più accurato possibile e di porre sullo stesso binario la protagonista reale e quella rievocata, il biopic Nyad Oltre l’oceano di Jimmy Chin ed Elizabeth Chai Vasarhelyi (il pluripremiato Free Solo-Sfida estrema, The Rescue-Il salvataggio dei ragazzi), rischia di non risultare sempre scorrevole e chiaro, soprattutto nella prima parte, simpatizzante con la matrice documentarista. Ma ad un certo punto il montaggio sceglie la via prioritaria delle proiezioni mentali come training autogeno e qualcosa scatta nell’ingranaggio per tenerci incollati ad una vicenda da Guinness dei primati. Vicenda che fatto la storia del nuoto e della sua eccentrica protagonista. Stiamo parlando di Diana Nyad, campionessa mondiale di maratona di nuoto, cui evidentemente piacevano le sfide impossibili. E non si dice delle prime, seppure già notevoli, imprese, di nuoto a lunga distanza: intorno a
Manhattan, o dalla Bahamas a Juno Beach, in Florida. Il film ne tratteggia, tramite telecronache d’epoca, le dinamiche di gioventù, quando “la ventottenne Diana Nyad nuota per conquistare un altro corpo d’acquaâ€, così come le interviste, motivo di ritorno intermittente durante l’intera storia. Si dice dell’ultima sfida, una di quelle ufficialmente dichiarate “umanamente impossibiliâ€, quando al quinto tentativo e all’età di 64 anni, Diana Nyad è finalmente riuscita a compiere la terza nota traversata dello stretto di Florida, da L’Avana a Key West: ovvero, Cuba-Florida, 60 ore di nuoto continuato! Di come ci sia riuscita, in groppa ad una volontà ferrea, confinante con l’ostinazione che gareggia con un carattere davvero complesso, egocentrico ed arrogante quanto basta ad ottenere quello che vuole, e che le occorre per l’impresa, ne documenta, bracciata dopo bracciata, in punta di registratore cronologico, questo film. Impresa d’altra parte davvero improbabile senza quel sostanziale ed imprescindibile team
di affiancamento.
“Ho firmato un contratto con la mia anima per non arrendermi maiâ€
‘Nyad’, in greco, ‘ninfa dell’acqua’. E’ lei stessa, logorroica donna, alle soglie dei Sessanta, che lo ricorda, a chiunque le si pari davanti, come simbolo di una predestinazione. Ma da tempo sono ormai finiti gli anni di gloria e Nyad non se la sente di adagiarsi sugli allori di una vita fatta di mediocrità , senza uno scopo importante da perseguire nella vita. Ed ecco che torna a tormentare l’amica del cuore - e anche di più! - la persona che tutt’oggi, nella realtà , la protagonista vede ogni giorno, per una sorta di bisogno reciproco che fa la differenza. Beh, è quello che ricreano a meraviglia sul grande schermo: Annette Bening, nell’ingrato ruolo di vestire le urticanti pinne della nuotatrice Diana Nyad e Jodie Foster, nella paziente e devota amica Bonnie Stoll. Due monumenti attoriali che gareggiano
Tra gli aspetti più accattivanti del film, oltre alla speciale chimica tra il tandem protagonista delle interpreti, Bening-Foster - peraltro alquanto somiglianti a quelle reali, sul piano
americano When the going gets tough, (Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare). E quando la determinazione e il coraggio non sono esattamente sulla stessa lunghezza d’onda, l’amicizia senza limiti e confini fa il resto.