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    IL RITRATTO DEL DUCA

    Da Venezia 77. - Dal 3 Marzo - RECENSIONE in ANTEPRIMA

    "Ai tempi il caso fece un incredibile scalpore tra il pubblico, ma ora se ne sa davvero poco. A mio parere è una storia così terribilmente inglese, così eccentrica. Ecco che cosa mi ha attratto e mi ha spinto a dirigere questo film... È una storia alla Robin Hood, si tratta di un uomo comune, della classe operaia, che vuole parlare direttamente ed apertamente agli uomini di potere. 'The Duke' è la celebrazione di un individuo particolare che, con spirito da monello, porta avanti un atto rivoluzionario. È un ribelle, quasi un supereroe"
    Il regista Roger Michell

    "...in famiglia è molto ruvido, non si fa problemi ad essere perennemente disoccupato mentre la moglie deve lavorare come domestica. Ma d'altra parte è estremamente gentile, premuroso, vuole aiutare i più deboli. Questi aspetti negativi e positivi che si bilanciano riescono a renderlo una persona molto affascinante, reale"
    L'attore Jim Broadbent

    "Per girare quella scena abbiamo utilizzato le trascrizioni del vero processo, e le abbiamo utilizzate per scrivere i dialoghi, in particolare abbiamo riportato l'arringa dell'avvocato difensore, che fu così brillante"
    La produttrice Nicky Bentham

    (The Duke; REGNO UNITO 2020; Biopic dramedy; 96'; Produz.: Ingenious Media, Neon Films, Pathe UK, Screen Yorkshire; Distribuz.: BIM Distribuzione)

    Locandina italiana Il ritratto del Duca

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    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: Il ritratto del Duca

    Titolo in lingua originale: The Duke

    Anno di produzione: 2020

    Anno di uscita: 2022

    Regia: Roger Michell

    Sceneggiatura: Richard Bean e Clive Coleman

    Soggetto: Ispirato ad una storia vera.

    Cast: Jim Broadbent (Kempton Bunton)
    Helen Mirren (Lilya Frances)
    Matthew Goode (Jeremy Hutchinson)
    Fionn Whitehead (Jackie Bunton)
    Anna Maxwell Martin (Ms. Gowling)
    Charlotte Spencer (Pammy)
    Sian Clifford (Dott. Unsworth)
    Aimée Kelly (Irene)
    Craig Conway (Mr. Walker)
    Simon Hubbard (PC Myton)
    Jack Bandeira (Kenny Bunton)
    Heather Craney (Debbie)

    Scenografia: Kristian Milsted

    Fotografia: Mike Eley

    Montaggio: Kristina Hetherington

    Makeup: Helen Masters (daily)

    Casting: Fiona Weir

    Scheda film aggiornata al: 06 Aprile 2022

    Sinossi:

    In breve:

    Nel 1961, Kempton Bunton (Jim Broadbent), un tassista di 60 anni, rubò il ritratto del duca di Wellington di Goya dalla National Gallery di Londra. Mandò le note di riscatto dicendo che avrebbe restituito il dipinto a condizione che il governo avesse investito di più nella cura degli anziani. Quello che è successo dopo è diventato roba da leggenda. E' l'edificante storia vera di un brav'uomo che ha deciso di cambiare il mondo ed è riuscito a salvare il suo matrimonio.

    Short Synopsis:

    In 1961, Kempton Bunton, a 60 year old taxi driver, stole Goya's portrait of the Duke of Wellington from the National Gallery in London. He sent ransom notes saying that he would return the painting on condition that the government invested more in care for the elderly. What happened next became the stuff of legend. An uplifting true story about a good man who set out to change the world and managed to save his marriage

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Poteva essere un film di Ken Loach se fosse stato un dramma. Ma, pur essendo fondamentalmente un dramma, The Duke è, al contrario, una commedia, pure brillante e divertente quanto lo script, ben cesellato come questo soggetto poteva consentire. Una commedia di impianto teatrale molto ‘british’, quanto l’incredibile storia dimenticata che il regista Roger Michell - Notting Hill, Il buongiorno del mattino, A Royal Weekend… che ci ha lasciato recentemente - ha rispolverato, riesumandola dalle cronache, dai documenti di archivio e dalle memorie del figlio del protagonista Kempton Bunton. Storia che radica nel 1961 a Newcastle, quando l’allora sessantenne Bunton, interpretato magnificamente da Jim Broadbent (Indiana Jones e il regno di cristallo, saga Harry Potter e molto d’altro), si rende protagonista di un furto o, per meglio dire, ‘prestito’, sopra le righe: sottrae nientemeno dalla National Gallery di Londra, non un quadro di poco conto, bensì il ritratto del Duca

    di Wellington dipinto da Francisco Goya: il The Duke del titolo. Un titolo che dice ben poco, in verità, risultando persino fuorviante dalla vera storia che è più uno spaccato sociale aperto sulla classe più umile, di cui il protagonista si erge a paladino, alla stregua di un moderno Robin Hood. Un uomo disoccupato, perennemente in cerca di lavoro e di guai, naturalmente votato alle cause perse, che, sopra ogni cosa, predilige la scrittura tradotta in drammi. Drammi che nessuno vuole leggere, e dunque costantemente rifiutati persino dagli editori più modesti.

    The Duke è fantastico fin dalle sue prime battute: il processo in tribunale apre il sipario per pochi momenti, per poi riaprirsi sull’epilogo del film, con una sorta di monologo di difesa alquanto disinvolto da parte del protagonista, concluso da una memorabile arringa dell’avvocato della difesa. Ciò che va a conferire al film una struttura circolare, oltre al sapiente

    tocco di stile in grado di tradurre in leggerezza un reale dramma esistenziale. Una sorta di prologo prima che un interessante ‘split screen’ sui titoli di testa allarghi le cortine sulla dimensione familiare. Della signora Lilya Benton facciamo conoscenza mentre è all’opera come domestica e scopriamo ben presto anche il motivo di quel suo fare arcigno, dimesso e trattenuto, fatta eccezione per gli inevitabili battibecchi con il marito. Chi meglio di Helen Mirren poteva dare volto e anima a questo personaggio tanto tormentato quanto incontenibile in un’umanità di grande spessore!? E’ stato detto che Helen Mirren ha deposto la corona da regina (The Queen) per assumere qui le umili vesti di domestica. Evidentemente ci si è dimenticati di un precedente, pure memorabile, che la ritraeva già in veste di domestica (la governante coordinatrice Mrs. Wilson), peraltro con un analogo dramma alle spalle, nell’indimenticabile Gosford Park di Robert Altman. Fatto sta

    che ad Helen Mirren non fa difetto alcuna veste, per affermarsi immensa, sempre e comunque, in qualsivoglia ruolo. Regina (con manualità peraltro da operaia) o domestica (con anima e umanità regali), fate voi! Una di quelle interpreti che riesce ad espandersi insieme all’indole di ogni suo personaggio, a qualsiasi levatura, e qui, al fianco di Broadbent, duetta meravigliosamente, in maniera brillante e scorbutica ad un tempo, come meglio non si potrebbe. Una coppia unita e solidale, malgrado tutto. Il motivo si annida anche e soprattutto nella condivisione del loro dramma dei drammi comune: la perdita prematura di una figlia, il cui lutto viene evidentemente metabolizzato in modo diverso.

    Benton/Broadbent intende, a modo suo, battersi contro il governo e l’ingiustizia sociale. Bisogna ammettere che i suoi stratagemmi contro la BBC per abolire il canone televisivo a favore degli anziani e dei veterani di guerra, odora più di Mr. Bean che di

    Robin Hood. Ovvio che la sua signora, la Lylia di Mirren, già inasprita dalla vita e l’unica ad essere concretamente sul pezzo per sbarcare il lunario, abbia qualcosa da dissentire. Dal canto suo, seguendo la sua incontenibile vena cialtronesca e di mascalzone da strapazzo – disposto a rubare la carta igienica nei cessi quanto i fiori al cimitero per porli sulla tomba della figlia – il Benton di Broadbent non sa evitarsi di distribuire meglio il suo tempo se non opponendosi a qualcuno o a qualcosa, oltre a cercare lavoro fino al prossimo guaio, equivalente al licenziamento. Intervallare il tutto con la scrittura è per lui come un’operazione catartica. Scrittura giocoforza carente dal punto di vista grammatico-formale quanto profonda e, soprattutto, necessaria, dal punto di vista umano. Paradossalmente, sarà proprio la scrittura, il registro su cui si ritroveranno i coniugi Benton. Per condividere un lutto inaccettabile mai metabolizzato fino in

    fondo e trovare un modo comune per risollevarsi. Non senza passare dal doveroso processo in tribunale, praticamente il cuore pulsante del film e anche della vera storia da cui è ispirato. Non a caso la sceneggiatura, veloce e trotterellante, dal sapore aneddotico, ricalca gran parte delle battute processuali ricavate dai documenti d’archivio, nonché dagli scritti e dalle memorie dello stesso Benton. Il che conferisce al film un tratto distintivo straordinario e di grande impatto.

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)






    trailer ufficiale:



    clip 'TV gratis per i pensionati':



    clip 'Il furto del Duca di Wellington':

    Links:

    • Roger Michell (Regista)

    • Helen Mirren

    • Jim Broadbent

    • Matthew Goode

    • Annunciata finalmente la data di uscita, al 3 Marzo de IL RITRATTO DEL DUCA (THE DUKE) di Roger Michell con Helen Mirren e Jim Broadbent (Anteprime)

    • Il ritratto del Duca (BLU-RAY + DVD)

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    Galleria Video:

    Il ritratto del Duca - trailer

    The Duke - trailer (versione originale)

    Il ritratto del Duca - clip 'TV gratis per i pensionati'

    Il ritratto del Duca - clip 'Il furto del Duca di Wellington'

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