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    Home Page > Movies & DVD > Un'altra giovinezza

    UN'ALTRA 'GIOVINEZZA CINEMATOGRAFICA' PER FRANCIS FORD COPPOLA. DOPO UN BREAK DECENNALE TORNA AD INTERESSARSI DI DUE FONDAMENTALI REGISTRI DEL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO: IL 'TEMPO' E LA 'CONSAPEVOLEZZA INTERIORE'

    Dalla II. Festa del Cinema di Roma

    "La storia mi riguardava da vicino. Come il suo personaggio principale, Dominic, ero torturato e bloccato dalla mia incapacità di portare a termine un lavoro importante. A 66 anni, mi sentivo frustrato: da otto anni non facevo un film; le mie aziende andavano a gonfie vele, ma la mia vita creativa era inappagata. 'Un'altra giovinezza' potrebbe essere, in un certo senso, il soggetto di un episodio 'Ai confini della realtà': un vecchio professore torna giovane, e sfrutta il tempo in più che gli viene concesso per continuare la sua ricerca sulle origini del linguaggio. Un soggetto da film a basso costo... Ho preso un quaderno e ho cominciato a buttare giù appunti. All'improvviso, avevo di nuovo un traguardo e la speranza di raggiungerlo... Si può vedere il film come una storia faustiana: un uomo anziano torna giovane, ha l'opportunità di finire la sua grande opera e di innamorarsi di nuovo, ma non riesce a finire l'opera perché si innamora... é il suo sacrificio estremo. Ma può anche essere l'occasione per imparare qualcosa sulla filosofia indiana... C'è una differenza fondamentale tra il modo orientale e quello occidentale di interpretare la vita. Il filosofo indiano non è confuso quando parla di passato, presente e futuro. La reincarnazione è parte integrante della loro filosofia, e chi la studia acquisisce una visione più ampia di cosa sia l'esistenza, o di cosa siano i sogni. Per quanto mi riguarda, credo che dovremmo imparare a distinguere il sopra dal sotto, o il bene dal male, per poter funzionare nel mondo reale. Non è difficile capire che noi occidentali intendiamo per ' mondo reale' è una specie di aiuto per poter negoziare le nostre vite. Ma la vera esistenza non è questo, una volta che hai capito l'idea del dualismo".
    Il regista Francis Ford Coppola

    (Youth Without Youth GERMANIA/ITALIA/FRANCIA 2007; Thriller sentimentale; 124'; Produz.: American Zoetrope/BIM Distribuzione/Bavaria Atelier GmbH/Pricel; Distribuz.: BIM)

    Locandina italiana Un'altra giovinezza

    Rating by
    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Un'altra giovinezza

    Titolo in lingua originale: Youth Without Youth

    Anno di produzione: 2007

    Anno di uscita: 2007

    Regia: Francis Ford Coppola

    Sceneggiatura: Francis Ford Coppola

    Soggetto: Tratto dal romanzo di Mircea Eliade (*) Un'altra giovinezza (edito da Rizzoli).

    (*) "Nato in Romania nel 1907, Eliade è stato uno studioso e un avventuriero, un intellettuale che ha approfondito diversi aspetti dell'induismo, senza mai rifiutare l'eredità cristiana da cui proveniva. Le sue esperienze in India, dove ha vissuto molti anni da ragazzo, hanno lasciato in lui segni indelebili. Eliade era attratto anche dalle teorie di Carl Jung, che conosceva personalmente e di cui era stato collaboratore per un certo periodo in Svizzera. Pur essendo un'opera di fantasia e non una autobiografia in senso stretto, un'altra giovinezza riflette alcuni episodi chiave della vita di Eliade, oltre a certe sue caratteristiche umane. Come Dominic, Eliade era un intellettuale, ossessionato dall'erudizione e dalla mania di scrivere tutto quello che apprendeva in libri e diari, oltre 1300 nel corso della sua vita. L'eros era un tema onnipresente, a volte controverso nelle sue opere. Nel 1938, le autorità gli hanno contestato alcuni elementi di un suo racconto ed Eliade ha dovuto trascorrere qualche tempo in un campo di concentramento. Dopo questo incidente, lo scrittore ha lasciato Bucarest ed ha viaggiato in tutta l'Europa come addetto culturale, docente e conferenziere, per poi trasferirsi negli Stati Uniti nel 1956. Non è più tornato in patria, se non per brevi periodi, anche se la fine di 'Un'altra giovinezza' fa pensare che certamente deve averlo sognato".

    Cast: Tim Roth (Dominic Mateil)
    Alexandra Maria Lara (Veronica/Laura)
    Bruno Ganz (Professor Stanciulescu)
    André Hennicke (Josef Rudolf)
    Marcel Iures (Tucci)
    Adrian Pintea (Pandit)
    Alexandra Pirici (Donna nella stanza 6)
    Florin Piersic Jr. (Dr. Gavrila)
    Zoltan Butuc (Dr. Chirila)
    Adriana Titieni (Anetta)
    Matt Damon
    Anamaria Marinca (Hotel Receptionist)

    Musica: Osvaldo Golijov

    Costumi: Gloria Papura

    Scenografia: Calin Papura

    Fotografia: Mihai Malaimare Jr.

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    "Un'altra giovinezza di francis Ford Coppola è interpretato da Tim Roth nel ruolo di Dominic Matei, un attempato professore di linguistica che sopravvive a un cataclisma fisico in seguito al quale scopre di aver miracolosamente ritrovato la giovinezza. Al ringiovanimento fisico si accompagna un graduale potenziamento delle capacità intellettive che attira l'attenzione di alcuni scienziati nazisti, costringendolo all'esilio. Mentre è in fuga, ritrova il suo grande amore, Laura, e lavora per completare la sua ricerca sul linguaggio umano. Quando la sua ricerca mette in pericolo Laura, Dominic sarà costretto a scegliere tra il grande amore e il lavoro di una vita".

    Dal >Press-Book< di Un'altra giovinezza.

    IN DETTAGLIO:

    "ROMANIA - 1938. Una domenica di Pasqua, Dominic Matei (TIM ROTH) prende un treno da Piatra Neamt per Bucarets, dove arriva quando sta per scoppiare un temporale. Ha deciso di uccidersi mandando giù una dose letale di stricnina che porta sotto il braccio in una busta chiusa. Ma il destino decide altrimenti e quando Dominic sta per aprire il suo ombrello un fulmine lo colpisce.
    Portato in un ospedale locale, non solo sopravvive, ma in un breve arco di tempo assume un aspetto fisico più giovane di qualche decennio, rispetto ai suoi 70 anni. La scarica elettrica ha messo in moto un processo rigenerativo o almeno così crede il primario dell'ospedale, il professor Stanciulescu (BRUNO GANZ).
    Durante la convalescenza, Dominic è ossessionato dal ricordo di Laura (ALEXANDRA MARIA LARA), la ragazza che ha amato i gioventù e che poi è morta di parto. Come studioso, è convinto che il linguaggio metta ordine nella coscienza umana e svolga un ruolo importante nell'attribuzione di senso al tempo. Le sue teorie e riflessioni sono parte di una grande opera che è fermamente deciso a portare a termine prima di morire.
    Quando gli viene detto che sta ringiovanendo, Dominic è incredulo, Dominic è incredulo ma pieno di entusiasmo. Questa insperata 'proroga' di vita, gli dà più tempo per scrivere e fare ricerca.
    Ma il pericolo è in agguato. I nazisti, che hanno spie e agenti ovunque, stanno raccogliendo consensi fra gli estremisti rumeni, e alcuni personaggi equivoci cominciano a interessarsi a Dominic che ormai è diventato un 'fenomeno' per via degli studi pubblicati dal Professore. Dominic non si sente al sicuro e vorrebbe avere qualcuno con cui parlare. All'improvviso una presenza che gli somiglia molto si materializza per offrirgli un consiglio: 'Dì al professore quello che vuole sapere e chiedigli una falsa identità'. Dominic obbedisce al suo 'doppio' e poco dopo lascia l'ospedale per una clinica dove potrà recuperare ed essere al sicuro.

    LA CLINICA. Il Professore aspetta il suo arrivo con un diario e un registratore. 'Scriva o registri tutto quello che pensa, vede o legge', gli ordina. Improvvisamente Dominic comincia a parlare latino, cinese e armeno, nel registratore e a prendere appunti sul diario. La sua memoria sta riaffiorando.
    Allarmato da ciò che legge, il Professore avverte il suo paziente di stare attento alla 'Donna della stanza 6' (ALEXADRA PIRICI), perché è convinto che lavori per i servizi segreti. Dominic crede che sia solo una sua fantasia erotica, ma durante un altro incontro con la donna, resta impietrito scoprendo una svastica ricamata sulla sua giarrettiera e più tardi una copia del Mein Kempf sotto al suo letto.
    Qualche settimana dopo, il Professore torna con notizie drammatiche. La 'donna della stanza 6' ha consegnato alla Gestapo registrazioni delle sue conversazioni notturne con Dominic ed ora è scomparsa. Il Professore teme che Dominic venga rapito e consegnato al dottor Josef Rudolf (ANDRE M. HENNICKE), uno scienziato tedesco nazista che studia gli effetti dell'elettricità ad alto voltaggio sugli animali. Un assistente entra ad avvisarli che alcuni ufficiali del reich sono già lì, hanno prelevato le cartelle cliniche e vogliono prendere in custodia Dominic. Il Professore, inflessibile, si oppone sostenendo che il suo paziente non è in condizioni di viaggiare. 'Torneremo', minacciano gli ufficiali, 'con un medico tedesco'.
    In tutta fretta il Professore prepara i documenti falsi per Dominic e lo spedisce nella Svizzera neutrale. E' l'ultima volta che Dominic vedrà il suo adorato benefattore.

    GINEVRA-BERNA-GINEVRA 1941-1955. Durante gli anni della guerra, Dominic resta nascosto. Le sue facoltà di apprendimento continuano a espandersi, consentendogli di assimilare l'intero contenuto di un libro semplicemente di fronte agli occhi. Tuttavia teme ancora per la sua incolumità ed è costretto a cambiare continuamente domicilio e a falsificare i documenti. Per sostenere le sue sempre più scarse finanze, sfrutta la sua nuova capacità di predire i risultati della roulette in un casinò.
    In un salotto letterario, una sera, un tipo cordiale che si presenta come il 'dottor Monroe', gerontologo, lo avvicina dicendogli che avrebbe piacere di discutere con lui il lavoro del Professor Stanciulescu sul ringiovanimento. 'Stai attento!', lo mette in guardia il 'Doppio'. 'Lui sa chi sei'. Dominic nega tutto e scompare nella notte, seguito dall'estraneo che gli grida: 'Signor Matei, come la mettiamo col tempo, suprema ambiguità della condizione umana?'. Dominic è tentato di rispondere, ma viene salvato dalla 'Donna della stanza 6', che nel frattempo si è innamorata di lui. Lei gli racconta che Monroe è in realtà il dottor Rudolf, e che la Gestapo ha ucciso il professor Staniciulescu. Il dottor Rudolf tira fuori la pistola e le spara, poi punta l'arma contro Dominic. Sfruttando i suoi poteri telecinetici, Dominic inverte la direzione dell'arma e commette un omicidio costringendo lo scienziato a spararsi.
    Dopo la guerra, Dominic resta in Svizzera, dove continua a lavorare al suo libro e intanto crea un nuovo linguaggio per registrare le sue paure di un futuro disastro nucleare. Ma la tranquillità così faticosamente conquistata non durerà molto. Durante un'escursione in montagna, incontra due turiste, Gertrude e Veronica, (ALEXANDRA MARIA LARA) che gli chiedono indicazioni per arrivare sulla vetta. Lui le avvisa che si annuncia una tempesta, tuttavia Veronica, che ha con sé un ombrello, gli dice che a loro non importa.
    Passata la tempesta, dominic prende un taxi per andare a cercarle. Trova tracce di un fulmine caduto e la loro automobile in un fosso: a terra, il corpo senza vita di Gertrude, e l'ombrello di Veronica in fiamme. Veronica è accovacciata in una grotta poco distante, e parla in sanscrito. Dominic la tranquillizza pronunciando alcune frasi in sanscrito, prima dell'arrivo dell'ambulanza.
    In ospedale, Veronica si presenta come 'Rupini', una donna del VII secolo, discepola di Chandraktiri, di cui stava copiando i graffiti nella grotta quando è scoppiata la tempesta. Per esaminarla, arrivano dall'Istituto Orientale di Roma autorevoli esperti, che restano sbigottiti. In seguito il professor Giuseppe Tucci (MARCEL IURES), studioso di sanscrito di fama internazionale, suggerisce un viaggio in India per verificare la base reale delle affermazioni di Rupini. La donna sarà sottoposta a una sedazione profonda prima della partenza e risvegliata all'arrivo nella speranza che possa condurli alla grotta di cui si parla.

    INDIA. Vicino alla frontiera del Nepal trovano una grotta. Svegliata da Pandit (ADRIAN PINTEA), Veronica/Rupini si arrampica freneticamente su per un pendio fino all'ingresso della grotta, dove crolla a terra esausta. Quando il gruppo entra nella caverna, trova ossa sparse e un manoscritto usurato dal tempo: forse la donna ha detto la verità, forse quelle sono le sue ossa; forse quella donna é/era Rupini...
    Dopo aver ripreso conoscenza, 'Rupini si presenta come Veronica Buehler e riconosce in Dominic l'uomo incontrato durante l'escursione in montagna. Parla correntemente tedesco, francese e inglese, ma nega di conoscere una qualsiasi lingua orientale o una donna che si chiami 'Rupini'.
    Il Professor Tucci suscita scalpore annunciando che Veronica era Rupini in una vita precedente. Tucci è convinto che la donna sia 'un chiaro esempio di trasmigrazione dell'anima', ma Veronica ha difficoltà a credergli. Turbata dall'attenzione pubblica che riceve, fugge da tanto clamore con Dominic, di cui nel frattempo si è innamorata, riamata.

    MALTA. Dominic e Veronica si stabiliscono in una bella villa sul mare a Malta e poco dopo, Veronica comincia a vivere episodi regressivi, a parlare lingue arcaiche come l'egiziano antico e il babilonese. Dominic è affascinato: registra ogni sua più piccola frase e gliela fa riascoltare quando ritorna in sé. A questo punto, Veronica comincia a credere che la teoria di Tucci non sia così inverosimile.
    Ogni episodio regressivo lascia però Veronica sempre più sfinita, innescando un processo innaturale e devastante di invecchiamento. Ma nonostante questo, Dominic dà ascolto al suo perfido 'doppio', che lo convince a ignorare le sofferenze di lei finché non sarà regredita allo stadio del proto-linguaggio e Dominic avrà potuto completare la sua grande opera.
    La situazione giunge a una svolta quando Veronica chiede uno specchio e vede il suo volto invecchiato e i capelli grigi. Dominic capisce di essere il catalizzatore delle sue regressioni, forse perché si sono amati in vite precedenti: le sta rubando la giovinezza che forse potrebbe tornare, se lui se ne andasse. Lei lo implora di non partire, ma in un ultimo gesto d'amore Dominic scompare per sempre dalla vita di Veronica.

    PIATRA NEAMT - 1969. Dominic torna nella sua città natale e prende alloggio in un piccolo albergo, dove chiede se il locale che frequentava una volta, il Café Select, esista ancora. Nella sua stanza, stanco del viaggio, si siede sul letto e tira fuori una piccola foto. E' di Veronica. Ricorda il momento in cui l'ha vista scendere da un treno, con due bambini per mano. E' ancora bella e giovane, come lui sperava che potesse tornare ad essere. E così è stato; ha avuto ragione. Tira fuori il manoscritto di un suo lavoro accademico e litiga ferocemente col suo 'doppio' sul significato di bene e male, e sulla legittimità di certi 'mezzi' giustificati dai 'fini'. Il 'doppio' gli dà del fallito, perché se n'è andato prima che Veronica fosse regredita fino alle origini del linguaggio parlato. Finalmente sicuro e consapevole, Dominic rompe lo specchio, eliminando dalla sua vita quella presenza immaginaria.
    Dominic torna al Café Select, dove incontra vecchi amici, ma li incontra veramente? 'Sto sognando. E' come la storia del re che sognava di essere una farfalla'. I suoi amici lo rassicurano che non sta sognando, e lui risponde: 'Ma se non sto sognando, voi dovreste sapere di Hiroshima, della bomba all'idrogeno, e della passeggiata sulla luna di Neil Armstrong'. Loro non capiscono... Esausto, Dominic si gira a salutare un altro amico e all'improvviso si ritrova vecchio, con vuoti di memoria e sdentato. Corre fuori, sputando i denti sulla strada innevata. La mattina dopo, il corpo congelato di Dominic viene ritrovato nella neve".

    Dal >Press-Book< di Un'altra giovinezza.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    PRELIMINARIA:

    CON 'UN'ALTRA GIOVINEZZA' COPPOLA TORNA DIETRO LA MACCHINA DA PRESA A DIECI ANNI DA 'L'UOMO DELLA PIOGGIA'...

    "Un'altra giovinezza è al tempo stesso una intensa storia d'amore, un thriller politico e una appassionata indagine filosofica. Ambientato principalmente in Romania e in Svizzera tra il 1938 e il 1956, il film mescola l'avventura di un uomo in fuga con una riflessione su tempo e coscienza, e sul ruolo del linguaggio nello sviluppo di entrambi. Pone una domanda: 'Cos'è più importante, l'amore o la conoscenza?' E la risposta è contenuta nel finale".

    COMMENTO CRITICO - FLASH MOVIE:

    UN’ALTRA GIOVINEZZA E’ IL FILM FORSE PIU’ ‘ELITARIO’ DI FRANCIS FORD COPPOLA, CON CUI, NEL PIENO DELLA SUA MATURITA’ AUTORIALE, TORNA DIETRO LA MACCHINA DA PRESA: UN AMBIZIOSISSIMO SOGGETTO APPUNTATO SUL SENSO DELL’ESISTENZA, SUL GENERE UMANO, SULLE SUE MORTALI INSIDIE E SULLE SUE POSSIBILITA’ DI VITA FUTURA (IN VESTE DI ‘UOMO NUOVO’). LA TRASPOSIZIONE IN CELLULOIDE CHE

    NE DERIVA, PREZIOSO GIOELLO CHE METTE D’ACCORDO CINEMATOGRAFIA CLASSICA CON SOFISTICATI EFFETTI DELLA CELLULOIDE IN DIGITALE, ASSUME LE SEMBIANZE DI UN VIAGGIO ONIRICO, IN CUI SI INOLTRA PER RIFLETTERE IL PROTAGONISTA DOMINIC MATEI - SUPERBAMENTE CALZATO QUALE ENIGMATICO-ROMANTICO LINGUISTA-FILOSOFO DA TIM ROTH - CAVALCANDO L’ONDA DEL TEMPO IN RELAZIONE A MOLTEPLICI STADI ESISTENZIALI (CONSAPEVOLI E INCOSCIENTI) E ALLE SUE ETA’ CORRELATE AGLI STATI DELLA COSCIENZA (LE TRE ROSE, DI CUI L’ULTIMA INCARNA L’ALLEGORIA DELLO STATO DI GRAZIA). SI SNODA COSI’ UNA RIFLESSIONE PLURIMA DI MARCA SIMBOLISTA, UN COMPLICATO LABIRINTO IN CUI LO STESSO PROTAGONISTA RISCHIA DI PERDERSI, NON RIUSCENDO A DISTINGUERE IL SOGNO DALLA REALTA’. CON LA COSTANTE PRESENZA DELLO SPECCHIO E DI UN INTERLOCUTORE, IL SUO DOPPIO, IL NOSTRO PROTAGONISTA, AFFLITTO DAL TEMPO CHE SCORRE VELOCEMENTE E CORROSO INTERIORMENTE DALL’ANSIA DI NON RIUSCIRE A PORTARE A TERMINE L’OPERA DELLA SUA VITA, AFFRONTA DISQUISIZIONI FILOSOFICO-RELIGIOSE DI MARCA INDU’-BUDDHISTA, LA’ DOVE

    LA TRASMIGRAZIONE DELLE ANIME ASSURGE A TEMATICA CENTRALE, INCARNATA NELL’UNA E TRINA DONNA, LAURA-VERONICA-RUPINI, DI UNA O PIU’ VITE, SIMBOLO DI UN AMORE ETERNO CHE VINCERA’ SU TUTTO. IN SOTTOFONDO GALLEGGIA E SI INSINUA NELLA TESSITURA DELLA STORIA - CHE IMPONE ALLO SPETTATORE UNA CONCENTRAZIONE ASSOLUTA PER NON PERDERE PASSAGGI FOCALI - SOTTOTRAME A CARATTERE SOCIO-POLITICO DI UN’EPOCA NON FACILE PER LA ROMANIA AGLI ALBORI DEGLI ANNI QUARANTA. UN’OPERA PER CERTI VERSI ECCELSA E SORPRENDENTE MA NON PERFETTA, QUESTA NUOVA PELLICOLA COPPOLIANA, CHE PER LE SUE RIFLESSIONI TALORA DIDASCALICHE E FATTE SCIVOLARE VIA COME TEOREMI O PURE MASSIME TEORICHE, USA SPESSO LE STESSE IMMAGINI, CON CUI INTERROGA LO SPETTATORE, INVITANDOLO A PARTECIPARE ALL’ESSENZA DEI SUOI INEDITI GIOCHI OTTICI FIGURATI, ALLEGORICI DI FOCALI PUNTI DI DOMANDA. MA, ANCHE SE PUO’ SEMBRARE UN PARADOSSO PROPRIO IN RELAZIONE AL TEMA DEL FILM, NON CE NE DA’ IL TEMPO.

    Commenti del regista

    "La storia mi riguardava da vicino. A 66 anni cominciavo a sentirmi arrivato a fondo corsa. Non giravo un film da otto anni, e non volevo farne un altro come quelli che facevo una volta. Mi sentivo frustrato dalla mia incapacità di finire la sceneggiatura di un film che sognavo da tempo, 'Megalopolis'. Siccome il copione esplorava i concetti filosofici di tempo e coscienza, l'ho spedito a una persona che speravo potesse avere qualcosa di interessante da dirmi, Wendy Doniger, una vecchia compagna del liceo che oggi insegna mitologia comparata e induismo alla University of Chicago. Wendy mi ha risposto inviandomi alcune citazioni sul tempo scritte dal suo mentore, Mircea Eliade e mi ha suggerito di leggere un suo racconto, 'Un'altra giovinezza'. Non è stato facile trovarlo, ma ci sono riuscito. Mentre lo leggevo, sapevo di avere trovato il mio soggetto... Ho imparato molto da Mircea Eliade, semplicemente ripercorrendo le sue orme. Ho sempre pensato che se stai lavorando a un film che affronta temi di cui vorresti sapere di più, il solo fatto di realizzarlo ti garantisce che imparerai qualcosa. Quando ho letto la storia, sapevo che se avessi fatto il film avrei imparato a esprimere il tempo e i sogni nel linguaggio del cinema. Fare un film è come fare una domanda, e quando hai finito, la risposta è il film".

    Altre voci dal set:

    WENDY DONIGER (ex compagna di liceo Di Francis Ford Coppola, docente di mitologia comparata e induismo alla University of Chicago e già collaboratrice dello stesso Mircea Eliade autore del romanzo 'Un'altra giovinezza') a proposito delle ragioni per cui l'adattamento cinematografico di Francis Ford Coppola sarebbe piaciuto molto a Mircea Eliade:

    "per la sua tecnica innovativa, per la scelta di utilizzare attori rumeni, era un vero patriota, per la naturalezza degli stacchi temporali, ma soprattutto per il senso del mistico e dell'insondabile che pervade tutto il film".

    A proposito del senso della struttura allegorica del film, ruotante intorno all'idea di 'reincarnazione', detta anche 'rinascita' o 'trasmigrazione':

    "La ragione per cui nella filosofia indiana il confine tra passato, presente e futuro, o fra sogni e vita materiale, può essere così facilmente cancellato è che il tempo e lo spazio, e la natura mentale e fisica, si incarnano tutte nella sostanza dell'universo, che è Dio, Brahma. Tutta la materia è semplicemente parte della nostra 'coscienza', ed è per questo che possiamo pensare il passato e il futuro e muoverci tra l'uno e l'altro. La nostra coscienza, che è parte della coscienza divina, fa da ponte tra loro".

    Links:

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