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    20. Courmayeur Noir Film Festival (Courmayeur 7-13 Dicembre 2010 - I VENT'ANNI DEL NOIR (II. PARTE)

    Il 'Courmayeur Noir Film Festival' festeggia la sua ventesima edizione con un PROGRAMMA che ne rimarca la natura interdisciplinare tra cinema, letteratura, televisione e new media. La selezione dei dieci film si contende il LEONE NERO per il 'Miglior Film'.

    23/11/2010 - RAYMOND CHANDLER AWARD 2010 - MICHAEL CONNELLY

    Nato a Philadelphia il 21 luglio 1956, Michael Connelly ha deciso di diventare scrittore quando era studente alla University of Florida, dopo essere rimasto folgorato dai romanzi di Raymond Chandler. Dopo la laurea nel 1980, ha lavorato per alcuni quotidiani specializzandosi in cronaca nera e diventa poi cronista per il «Los Angeles Times». Dopo tre anni nella Città degli Angeli, Connelly ha iniziato la stesura del primo libro e ha inventato il suo personaggio chiave: il detective Hieronymus Bosch. Il romanzo, La memoria del topo, ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto nella megalopoli californiana. È stato pubblicato nel 1992 e ha vinto, come miglior romanzo d’esordio, il premio Edgar, assegnato dalla Mistery Writers of America, associazione di cui sarà presidente nel 2003 e nel 2004.

    Connelly ha poi scritto altri tre romanzi con Bosch come protagonista: Ghiaccio nero (The Black Ice), La bionda di cemento (The Concrete Blonde) e L’ombra del coyote (The Last Coyote), prima di pubblicare, nel 1996, Il poeta (The Poet) – un thriller che ha per protagonista un reporter.

    Nel 1997 è tornato a lavorare sulla serie di Bosch e ha scritto Musica dura (Trunk Music), cui ha fatto seguito, nel 1998, Debito di sangue (Bloodwork), un romanzo con un nuovo protagonista che è presto diventato famoso: Terry McCaleb. L’idea di base del libro prende spunto dal trapianto di cuore a cui si era sottoposto un amico di Connelly e dal conseguente senso di colpa di chi deve la propria vita alla morte di qualcun altro. Il film tratto da Debito di sangue è uscito nel 2002, con Clint Eastwood in veste di regista e attore principale nel ruolo di McCaleb. Nel frattempo, alla carriera letteraria Connelly affianca quella televisiva: è uno dei creatori, autori e consulenti alla produzione di Level 9, una fiction tv su una squadra speciale contro la criminalità informatica, apparsa sulla rete UPN nell’autunno del 2000.

    Nel 2001 è uscito Il buio oltre la notte (A Darkness More Than Night), il romanzo in cui Connelly fa incontrare Harry Bosch e Terry McCaleb. Nel 2002, Connelly ha pubblicato due romanzi. Il primo, La città della ossa (City Of Bones), fa parte della serie di Harry Bosch ed è stato nominato dal «New York Times» tra i titoli più interessanti dell’anno. Il secondo è Utente sconosciuto (Chasing The Dime), giudicato tra i migliori titoli dell’anno dal «Los Angeles Times».

    Lame di luce (Lost Light), uscito nel 2003, ancora una volta si è guadagnato l’ingresso tra i migliori romanzi di quell’anno secondo il «Los Angeles Times». È un nuovo titolo della serie di Harry Bosch, ma questa volta è il detective a narrare in prima persona la storia.

    Anche Avvocato di difesa (The Lincoln Lawyer), suo sedicesimo romanzo e primo legal-thriller, pubblicato nell’ottobre 2005, è salito subito al numero uno della classifica del «New York Times». La città buia, diciottesimo titolo di Connelly, è una nuova storia con Harry Bosch. Il successivo romanzo, The Brass Verdict, pubblicato negli Stati Uniti nell’ottobre 2008, è un thriller dal ritmo incalzante in cui l’avvocato di difesa Mickey Haller incontra Harry Bosch.

    Il ventesimo titolo di Connelly, The Scarecrow, è uscito negli Stati Uniti nel maggio del 2009 e ha per protagonisti il reporter Jack McEvoy e l’agente Rachel Walling, nuovamente insieme per la prima volta dai tempi de Il poeta. Nel 2009 è stato pubblicato negli Stati Uniti anche Nine Dragons, il quindicesimo titolo con protagonista Harry Bosch, impegnato questa volta in una trasferta a Hong Kong, alla ricerca di sua figlia scomparsa. La vita privata di Bosch torna in questo romanzo in primo piano come non succedeva dai tempi de L’ombra del coyote.

    Quest’anno ha pubblicato negli Usa The Reversal, sedicesima avventura di Harry Bosh, per l’occasione in compagnia dell’avvocato Mickey Haller. Per le Edizioni Piemme, che pubblicano in Italia tutti i suoi libri, è appena uscito La lista. Vive con la moglie e la figlia in Florida.

    LA PAGINA BUIA ♦ INCONTRI CON GLI SCRITTORI

    Martedì 7 dicembre, ore 17
    GIORGIO FALETTI, Appunti di un venditore di donne, Baldini Castoldi Dalai
    Campione delle classifiche fin dal suo esordio, nel 2002, con Io uccido (4 milioni di copie vendute) artista poliedrico che ha dato vita a personaggi indimenticabili come Vito Catozzo, è anche attore, musicista e cantautore . Tra i suoi titoli: Niente di vero tranne gli occhi, Fuori da un evidente destino (Baldini Castoldi Dalai). Tra i progetti futuri : Delitti Rock, un programma televisivo per la Rai. Appunti di un venditore di donne è un romanzo fosco, notturno, ambientato in uno dei momenti più drammatici del dopoguerra italiano, la fine degli anni ‘70 e il rapimento Moro, mentre nasce la Milano da bere.
    A Courmayeur il 7 dicembre Giorgio Faletti inaugurerà la mostra fotografica “Privacy-Ritratti segreti”

    Mercoledì 8 dicembre, ore 11
    IAIN PEARS, L’uomo caduto dal tetto del mondo, Longanesi
    Studioso e storico dell’arte ha lavorato come giornalista per diversi anni alla BBC, Channel 4, e la ZDF, vive a Oxford. È stato corrispondente per la Reuters, anche in Italia, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. La sua prima serie era ambientata in Italia, nel mondo dell’arte, il romanzo con cui ha avuto più successo è La quarta verità (1999). L’uomo caduto dal tetto del mondo è un romanzo sul mondo della finanza inglese, con al centro le vicende di una banca che da potente nel XIX secolo crolla nel 1995 a causa delle speculazioni di un giovane trader di Taiwan.

    Mercoledì 8 dicembre, ore 12
    TITO TOPIN, Fotofinish, E/O
    Tito Topin, nato a Casablanca nel 1932, ha alternato fino agli anni ‘70 il mestiere di pubblicitario con quelli di illustratore e sceneggiatore di fumetti e di scrittore. Nel 1982 ha pubblicato Brelan de Nippons nella Série Noire di Gallimard nella quale pubblicherà anche la serie del commissario marocchino Emile Gonzales. Nel 1989 ha dato vita assieme a Pierre Glimbat alla popolarissima serie televisiva del commissario Navarro, interpretato da Roger Hanin, giunta alla diciottesima stagione e conclusasi nell’aprile 2007. Fotofinish è ambientato a Casablanca, un noir politico che si svolge alla vigilia dell’indipendenza del Marocco, ma anche un romanzo sulla memoria.
    Tito Topin fa parte della Giuria Cinema di Courmayeur Noir in Festival 2010

    Mercoledì 8 dicembre, ore 17
    GIOVANNI NEGRI, Il sangue di Montalcino, Einaudi-Stile Libero
    Giovanni Negri è giornalista, scrittore e produttore di vino a Serradenari, nelle Langhe piemontesi.
    Negli anni ‘80 è stato segretario del partito radicale (ai tempi del caso Tortora), tra i fondatori dell’Osservatorio laico e consigliere del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Inviato dell’«Indipendente», vicedirettore del «Tempo», collaboratore del «Foglio», autore di libri di successo come Vinosofia (Piemme, 2008), Il sangue di Montalcino è il suo esordio nel romanzo noir: una storia ambientata nel mondo del vino e dell’enologia.

    Giovedì 9 dicembre, ore 16
    CHRISTIAN MØRK, Darling Jim, Marsilio
    Christian Mørk, autore danese, vive da molti anni a New York, dove ha lavorato prima come giornalista per Variety, poi in produzione nel cinema in film come Michael’s Collins di Neil Jordan e L’avvocato del diavolo di Taylor Hackford. Ha iniziato pubblicando racoconti sul New York Times e scrive i suoi libri in inglese.
    Darling Jim è un thriller gotico ispirato ad un fatto realmente accaduto nel2000: la storia sulla misteriosa morte di tre ragazze e dello zio, trovati reclusi in una casa di un sobborgo irlandese.

    Giovedì 9 dicembre, ore 17
    WULF DORN, La psichiatra, Corbaccio
    Tedesco, nato nel 1969, ha studiato lingue e ha lavorato negli ultimi 16 anni in un ospedale psichiatrico. La psichiatra, uno psychothriller incentrato sui misteri della mente, è il suo primo romanzo dopo una serie di racconti pubblicati su riviste. Dorn ha già pubblicato un secondo romanzo, Kalte Stille, non ancora tradotto.
    In La psichiatra Ellen Roth è una dottoressa che si ritrova a gestire il caso di una paziente con una atroce storia di violenze, e terrorizzata da un fantomatico Uomo nero, che scompare misteriosamente.

    Venerdì 10 dicembre, ore 16
    GERARD ROERO DI CORTANZE, Il colore della paura, Garzanti
    Autore di saggi, romanzi e biografie, traduttore e critico letterario, ha diretto collane per i maggiori editori francesi. È nato in Francia da famiglia italiana, è membro dell'Accademia Reale di lingua e di letteratura francese del Belgio, ed è stato insignito della Legion d’Onore della Repubblica francese. Discende per parte paterna dai Roero di Cortanze, illustre e vecchia famiglia piemontese; e per parte di madre da Michele Pezza, più conosciuto sotto il nome di Fra’ Diavolo.
    Il colore della paura è un romanzo storico, gotico, con venature fantasy, ambientato in alta Savoia nel 1859, con al centro un uomo che insegue una misteriosa sfumatura di blu cobalto.

    Venerdì 10 dicembre, ore 17
    R.J. ELLORY, Vendetta, Giano
    Nato a Birmingham, orfano dall’età di sette anni, ha vissuto in collegio fino a 16 e viene arrestato a 17. Pubblica il suo primo romanzo, Due piani sopra l’inferno, nel 2003, ma il successo arriva nel 2007 con La voce degli angeli, 300 mila copie vendute, traduzioni in 23 lingue, e un’opzione per un film del regista francese Olivier Dahan per il quale Ellory ha già terminato la sceneggiatura.
    Vendetta è un affresco complesso su 50 anni di storia americana, ambientato nella New Orleans prima dell’uragano Katrina, dove il rapimento di una ragazza si intreccia alla lotta contro la mafia.

    Sabato 11 dicembre, ore 16
    ANNE HOLT, La vendetta, Einaudi
    Norvegese, ha vissuto negli Stati Uniti e ora abita a Oslo con la sua compagna e la figlia. Laurea in legge, passato in televisione e poi in polizia, ma soprattutto, tra il 1996 e il 1997, Ministro della giustizia norvegese. Nel 1993 il suo esordio con La dea cieca, primo libro della serie di Hanne Wilhelmsen. Nel 2001 nasce la serie di Vik e Stubø (Quello che ti meriti e La porta chiusa). I suoi libri sono pubblicati in Italia da Einaudi
    La vendetta è il secondo romanzo della Holt che ha come protagonista Hanne Wilhelmsen: una storia di stupro, violenza e sopraffazione, un romanzo dove è centrale il conflitto tra il pubblico ed il privato.

    Sabato 11 dicembre, ore 17
    MAJ SJÖWALL, La camera chiusa, Sellerio
    È stata la prima regina del noir scandinavo, famosa per aver creato nel 1965, insieme al marito Per Wahlöö, il commissario Martin Beck, di cui scrisse per dieci anni, fino alla morte del suo co-autore. Prima giornalista e poi romanziera, la sua scrittura ha una forte impronta di critica sociale. Ha tradotto anche molti autori tra cui Anne Holt.
    Ne La camera chiusa ritroviamo Martin Beck, sofferente e malinconico, alle prese con un caso di omicidio collegato a una rapina; un romanzo tra le cui righe si legge “la denuncia sociale dei due autori, convinti che, alla fine, svaligiare una banca sia un crimine meno grave che fondarla”.

    Domenica 12 dicembre, ore 11
    ANDREA VILLANI, La strategia del destino, Mursia
    E’ nato vicino Parma, ha vissuto molto in Sud America. Ha scritto per il teatro e pubblicato racconti per antologie, riviste e quotidiani. È responsabile della rivista «Terre Verdiane News», e direttore dello Psicofestival. Ha pubblicato i romanzi La notte ha sempre ragione, Il cielo sotto, Questo sangue.
    La strategia del destino è ambientato in quella provincia italiana diventata troppo ricca e troppo in fretta, per non nascondere qualcosa di marcio.

    Domenica 12 dicembre, ore 12
    PAOLO DI REDA e FLAVIA ERMETES, Il labirinto dei libri segreti, Newton Compton
    Paolo Di Reda è scrittore e sceneggiatore per il cinema, ha pubblicato due romanzi ed un racconto (A finestre aperte) nella antologia Roma non basta. Flavia Ermetes, biologa, ha lavorato nel campo della ricerca e del giornalismo scientifico e da molti anni si occupa di cinema e audiovisivi.
    Il labirinto dei libri segreti è il primo noir per entrambi, ambientato a Parigi, e in particolare in quel luogo oramai mitico che è il cimitero di Père-Lachaise.

    I NOIR D’ARTISTA
    a Courmayeur Noir in festival 2010
    Una produzione Rai Educational / Art News

    Art news, il settimanale di arte e cultura di Rai Educational condotto da Maria Paola Orlandini ed in onda il sabato pomeriggio alle 16,15 su Raitre, giunto ormai alla sua quinta edizione da quest’anno propone i “ noir d’autore”. Ad alcuni tra i piu’ affermati scrittori italiani è stato chiesto di scrivere una storia che prendesse spunto da un episodio “nero” della vita di un artista, sia pittori che scultori, letterati, poeti, musicisti, attori. L’autore legge l’incipit e la conclusione del suo scritto, il quale diventa poi la sceneggiatura di una mini-fiction girata in studio dalla regista Angela Landini con attori che interpretano gli artisti protagonisti delle vicende narrate, il tutto integrato con del materiale di repertorio. Il festival presenta a Courmayeur 6 episodi, che saranno proiettati al Jardin de L’Ange prima di ogni incontro letterario, e di cui sono autori Alessandro Perissinotto, Raul Montanari, Giancarlo De Cataldo, Simona Vinci, Elisabetta Bucciarelli, Marcello Fois.

    ELISABETTA SIRANI di Alessandro Perissinotto
    regia di Angela Landini - dur. 4’33’

    IL TRITTICO / FRANCIS BACON di Elisabetta Bucciarelli
    regia di Angela Landini - dur. 3’56’’

    CHET BAKER di Raul Montanari
    regia di Antonella Zechini - dur. 3’26’’

    BURROUGHS di Giancarlo de Cataldo
    regia di Angela Landini - dur. 4’

    MODIGLIANI di Simona Vinci
    regia di Angela Landini - dur. 4’16’’

    VERLAINE/RIMBAUD di Marcello Fois
    regia di Angela Landini - dur. 4’

    Vent’anni di successi e di scoperte…

    1991 Noir in Festival apre a Viareggio la sua prima edizione. Krzysztof Kieslowski presidente della giuria cinema, assegna il Primo Premio a Il cuore nero di Paris Trout, di Stephen Gyllenhaal. Altri registi in gara: Eric Rochant, Walter Salles, Jeffrey Reiner, Gaspar Noé . Primo omaggio italiano a Frederick Wiseman. Tutto il cinema da Dostoevskj e quello noir sotto Vichy. Frederick Forsyth vince il Premio Chandler.

    1992 secondo e ultima edizione a Viareggio. Jules Dassin presidente della Giuria cinema. Prima volta italiana del documentarista americano Emile De Antonio e retrospettiva dedicata a Michael Curtiz. I registi in gara: da Peter Medak a Mark Peploe, da Mike Figgis a Nicholas Roeg, da Steven Soderbergh a Kon Ichikawa. Anteprima italiana di Reservoir Dogs (Le iene) di un molto amato ma ancora sconosciuto Quentin Tarantino. Vince il Chandler Manuel Vasquez Montalban.

    1993 una nuova casa: prima edizione a Courmayeur. La giuria cinema è guidata da Gillo Pontecorvo ed è composta da Gian Mario Feletti, David Robinson, Jerzy Skolimowski, Adrian Wootton. Tra le anteprime Romeo Is Bleeding di Peter Medak, con Gary Oldman. Anteprima della serie tv girata in pellicola Fallen Angels, prodotta da Sydney Pollack. Tra gli scrittori, per la prima volta in Italia Walter Mosley, mentre Osvaldo Soriano è il Premio Chandler.

    1994 Roland Topor firma il manifesto, retrospettiva sui “Suoni del Noir”. Tra i registi: Claire Denis, Danny Boyle che si fa conoscere con Shallow Grave, John Carpenter con Il seme della follia e Wes Craven con Nightmare – Il nuovo incubo, Ole Bornedal presenta il primo Nightwatcher. Fruttero&Lucentini ricevono il Chandler.

    1995 E’ l’anno di Seven di David Fincher. Presiede la giuria cinema Donald Westlake, viene presentata la seconda serie di Fallen Angels, con gli episodi di Peter Bogdanovich, Jim McBride, Kiefer Sutherland, Agnieszka Holland e John Dahl tra gli altri...P.D.James ritira il Premio Chandler.

    1996 edizione dedicata a Philip K. Dick, Mario Schifano firma per la seconda volta l’immagine dell’anno, Gabriele Salvatores racconta in anteprima Nirvana. Retrospettiva dedicata alla fantascienza noir, Chris Carter, il creatore di X-Files, riceve uno Speciale Chandler. Mentre il Premio principale va a Ed McBain.

    1997 il Premio Mystery per la letteratura prende il nome di Giorgio Scerbanenco, e viene assegnato a Carlo Lucarelli. Tributo a William Friedkin, ospite d’onore e anteprime di L’avvocato del diavolo, di Taylor Hackford, presente con Charlize Theron, di Starship Troopers con Paul Verhoeven e di Alien IV, con Sigourney Weaver. Mostra fotografica di Weegee, il re della cronaca nera americana. Tra gli autori selezionati: David Fincher (The Game, con Michael Douglas), Takashi Miike, Andrew Niccol con Gattaca. James Crumley è il Premio Chandler, Christopher Lee il Presidente della giuria. Ricostruzione del Guglielmo Tell iniziato da Errol Flynn nel ‘52 a Courmayeur, alla presenza del direttore della fotografia, Jack Cardiff.

    1998 il festival co-produce il primo cortometraggio interamente concepito e realizzato da detenuti (San Vittore), Campo corto. Tema dell’anno “I confini del male”, tra gli intervenuti Ilda Bocassini, Gaetano Savatteri e Giovanni Bianconi. Mickey Spillane Premio Chandler mentre ad Arturo Perez-Reverte va lo speciale Chandler. In concorso anche Simple Plain di Sam Raimi al Gods and Monsters di Bill Condon a Bride of Chucky di Ronnie Yu. Anteprima di Enemy of the State,di Tony Scott con Will Smith, Gene Hackman e John Voight.

    1999 Brian Aldiss rievoca il progetto di A.I. iniziato da Stanley Kubrick Per il centenario di Hitchcock, il Premio Chandler va al leggendario Farley Granger. Tema dell’anno: le Mutazioni, video-conferenza di William Gibson. Prima retrospettiva in Occidente del regista giapponese Takashi Miike, e ospite d’onore il disegnatore satirico americano Bill Plympton. Anteprime di American Beauty, di Sam Mendes, Il collezionista di ossa di Phillip Noyce, Il viaggio di Felicia di Atom Egoyan. Presentati anche The Element of Crime di Lars Von Trier e Elephant, di Alan Clarke.

    2000 con M. Night Shyamalan e i fantastici antagonisti Bruce Willis e Samuel L. Jackson in Unbreakable. Ma anche con Nurse Betty, di Neil LaBute. Abbas Kiarostami presiede la giuria. Tra gli scrittori il francese Jean-Christophe Grangé, con i suoi Fiumi di porpora, e il greco Petros Markaris, per la prima volta in un festival italiano. L’inchiesta è il tema dell’anno, Gaetano Savatteri conduce l’incontro con i giornalisti Carlo Bonini, Luca Telese, Gian Antonio Stella e gli sceneggiatori Andrea Purgatori e Pino Corrias. Andrew Vacchs è il Premio Chandler. Il manifesto con Snoopy detective è dedicato a OdB.

    2001 John le Carré riceve il Premio Chandler. Viene anche, per la prima volta in Italia, lo scrittore Edward Bunker, seguito da Kathy Reichs, Christopher Dickey, Yasmina Khadra, Alicja Giménez-Bartlett, Elvira Dones. Anteprima di Spy Game di Tony Scott, con Robert Redford e Brad Pitt. Prima retrospettiva in Occidente del cinema poliziesco iraniano, tra i titoli Boycott, il primo film di Moshen Malhmalbaf e One More Day di Babak Payami.

    2002 omaggio a Patrick Manchette, con film e convegno. Lucas Belvaux presenta la Trilogie. Lo scrittore americano Robert Stone tra gli autori presenti. Il Premio Chandler va a John Grisham. Tra i film The Ring di Gore Verbinski, Oligarch di Pavel Lounguine,The Good Thief di Neil Jordan, Buffalo Soldiers con Joaquin Phoenix. E perfino di La leggenda di Al, John e Jack di Aldo Giovanni & Giacomo.

    2003 lo scrittore texano Joe R. Lansdale viene per la prima volta in Italia. Premio Chandler è l’autore de I sei giorni del condor, James Grady. Anteprima di Runaway Jury, con Gene Hackman e Rachel Weisz, omaggio a Stan Lee (il creatore dei fumetti della Marvel). Giancarlo De Cataldo vince lo Scerbanenco con Romanzo Criminale. Si intitola la “Sala Argento” al primo Palanoir.

    2004 anteprime: la trilogia di Hong Kong Infernal Affairs, che ha ispirato Scorsese per The Departed, Tokyo Godfathers animazione del giapponese Satoshi Kon, Spartan di David Mamet con Val Kilmer, 36 Quai des Orfèvres di Olivier Marchal, con Depardieu, Auteil e la nostra Golino. Anteprima italiana di Lost, di J.J.Abrams. Allo scozzese Ian Rankin va il Premio Chandler. Gabriele Salvatores presenta Quo Vadis Baby? Nasce il MiniNoir, il festival dei più giovani, in collaborazione con gli allievi dello IED di Milano.

    2005 Anteprima di Le Cronache di Narnia. Ma anche di A History of Violence, di David Cronenberg, Return To Sender, di Bille August, Adam’s Apples di Anders T. Jensen. In giuria ci sono Jeffery Deaver, Val Kilmer, Barbora Bobulova. Il Premio Chandler va a George Pelecanos. Tra gli scrittori esordienti Davide Dileo, meglio noto come Boosta e l’inglese Mark Mills.

    2006 Elmore Leonard è il Premio Chandler. Tra gli altri scrittori presenti Arnaldur Indridason, Jo Nesbo, Andrew Taylor, Peter James, Harlan Coben, Giorgio Faletti, Marcello Fois. Anteprime di Alpha Dog, di Nick Cassavetes; La Tourneuse de pages, di Denis Dercourt, l’islandese Children, il futuro Oscar The Last King of Scotland con Forest Whitaker, Deja vu, di Tony Scott, con Denzel Washington. Al MiniNoir Giù per il tubo di Bowers&Fell, gli autori di Wallace & Gromit.

    2007 Il premio Chandler è di Scott Turow, protagonista di un faccia a faccia con l’ex magistrato Gherardo Colombo. Tra gli autori stranieri: Jason Godwin, Sophie Hannah, John Harvey, Asa Larsson, Jeff Lindsay (autore di “Dexter”). Grandi documentari come The Dictator Hunter, L’Avocat de la terreur, e l’iraniano It’s Always Late For Freedom. Tra i film: Diary of the Dead, di George Romero, Flawless, di Michael Radford con Michael Caine e Demi Moore, 30 giorni di notte, di David Slade, con Josh Harnett. Omaggio ai Beatles con Help!, di Richard Lester.

    2008 nuova sede del cinema: la inaugura Gabriele Salvatores che rilegge Come Dio comanda di Ammanniti, tra cinema, musica e teatro con Elio Germano, Filippo Timi e i Mokadelic. E’ l’anno del Complotto, del noir femminile, degli “007 all’italiana”, ospite Neil Connery. Il Premio Chandler va ad Alicia Giménez-Bartlett, in giuria siede lo scrittore Don Winslow, per la prima volta in Italia, insieme a Richard Price, lo sceneggiatore de Il colore dei soldi. Vince Frozen River, di Courtney Hunt, che avrà la nomination all’Oscar per la sceneggiatura, ospiti Melissa Leo (nomination come migliore attrice 2009) e Misty Upham.

    2009 50 anni dalla morte di Raymond Chandler, 40 anni dall’attentato di piazza Fontana.Viene presentato il libro di Carlo Bonini, scritto con Renato Vallanzasca, Il fiore del male. Tra gli altri autori presenti Juan Madrid e Matt Haig, Marcello Fois e Michela Murgia. Ospite Diablo Cody, la sceneggiatrice di Juno. La Giuria del cinema: presiede James Sallis, servono Samuele Bersani, Donatella Finocchiaro, lo sceneggiatore Jorge Guerricaechevarria, l’attrice neozelandese Melanie Lynskey. Vince Johnnie To con Vengeance, Premio Speciale della Giuria, Black Dynamite di Scott Sanders, con Michael Jai White. Federico Zampaglione, leader dei Tiro Mancino, presenta in anteprima come regista il suo horror Shadow e chiude il festival con un concerto.

    VENTI DI NOIR
    Quest’avventura comincia nel 1991. Le ragioni del distacco di una costola – o per meglio dire della spina dorsale – dalla tradizione del MystFest di Cattolica in cui si era formato tutto il gruppo dirigente della nuova manifestazione, attengono alla cronistoria minuta dell’impresa culturale in Italia e non fanno oggi storia. Basti dire che quando decidemmo, insieme al Presidente Oreste del Buono, a tutto il Comitato Scientifico, ai miei più stretti collaboratori di allora e con il sostegno dichiarato di Felice Laudadio (che il MystFest aveva fondato) e di Irene Bignardi (che gli era succeduta) di lasciarci alle spalle il passato e fondare il Noir in Festival, avevo chiara la necessità di reinventare un modello, ma anche l’orgoglio di garantire la continuità a un progetto culturale d’eccellenza e d’avanguardia.

    Ciò che invece non misuravo, se non in maniera istintiva, era la trasformazione del mondo che stavamo tutti sperimentando e ancor più l’estensione dei confini che l’idea stessa del mystery avrebbe assunto. Scegliemmo la bandiera del Noir (devo all’intuizione di Marina Fabbri questa felice decisione) sia per indicare una linea cromatica che dal Giallo trascolorava nei più foschi toni del Nero, sia per esprimere attraverso il laboratorio culturale di un Festival il disagio sociale, lo smarrimento epocale dell’individuo che nel Noir trova sempre la sua più moderna espressione.
    E ben presto capimmo che non avevamo adottato un semplice slogan, ma una visione del mondo in cui era possibile leggere l’urgenza di quanto accadeva intorno.

    E’il 1991: il muro di Berlino cade appena due anni prima, la prima repubblica andrà in pezzi due anni più tardi; a Bagdad le sirene della contraerea hanno cominciato a suonare già in gennaio e il loro richiamo si è presto esteso al Golfo Persico e Israele; negli stessi mesi si disgrega la Jugoslavia e la guerra si annuncia da una provincia all’altra; in Italia scompare il PCI e scricchiola la DC sotto i colpi di piccone del Presidente Cossiga che si autoaccusa addirittura per le operazioni Stay Behind e le coperture a Gladio; nel mondo crollano il Patto di Varsavia e l’Unione Sovietica. Tra poco verranno le stragi di mafia, nasceranno i nuovi partiti della Seconda Repubblica, comincerà l’era dei telefoni cellulari e la Legge Mammì darà definitiva consacrazione al (presunto) duopolio televisivo. Difficile dire se fossero gli ultimi sussulti di un secolo alla fine o di un nuovo millennio alla nascita. Di certo, sulla pagina e sullo schermo, proprio come nella cronaca e nei palazzi di giustizia, il noir diviene leit-motiv segnaletico di una stagione sociale in cui la violenza metropolitana, il crimine istituzionalizzato, il mistero eretto a sistema, vengono raccontati e interpretati sotto un’unica lente di ingrandimento. E questa lente fa poco a poco sfumare i contorni enigmistici del giallo per dare risalto all’urlo e al furore del nero: da un segnale di pericolo si passa a un presagio di lutto.

    Da quel 1991 sarebbero successe molte cose: sarebbero venuti il terrorismo di Osama Bin Laden e l’attacco alle Torri Gemelle; la guerra in casa negli Usa e quella in trasferta dall’Iraq all’Afganistan, la nuova intifada e i genocidi dai Balcani all’Africa, l’arrembaggio delle mafie e l’orrore quotidiano fatto spettacolo nei delitti di casa nostra. Soprattutto non sapevamo che tutto l’orizzonte davanti ai nostri occhi avrebbe assunto l’etichetta del noir, tanto da laureare una nuova generazione di scrittori per poi arrivare ad autentici fenomeni come Romanzo criminale o Gomorra; ma anche da trasformare un sentire «contro», e sostanzialmente antagonista, in un fenomeno di massa e di moda. In tutti questi casi comunque l’arte ha la capacità di intercettare e anticipare un movimento profondo della realtà. Il nostro festival invece non ha altro ruolo – fin dall’inizio - che quello di registratore delle trasformazioni in atto. Ma è certamente una postazione privilegiata, un osservatorio sintomatico che ha colto il vento del sentimento collettivo e che oggi deve assecondare una nuova riflessione e, forse, segnalare un cambiamento successivo.

    Tra l’autunno del 1979 e il settembre del 1980 l’ormai stagionato Gran Giallo Cattolica divenne un’inedita formula di spettacolo e cultura sotto la guida di Felice Laudadio con il determinante contributo di un gruppo di intellettuali, di un sindaco illuminato (Sergio Grossi), di un giovanissimo assessore alla cultura (Oscar Micucci). Nasce il MystFest, la sua prima retrospettiva è dedicata a un eroe dell’hard boiled come Raymond Chandler, il manifesto ufficiale assumerà presto i contorni di un Bogart senza volto. Quel festival, del quale sono stato fortunato collaboratore e poi direttore alla fine degli anni ’80, inventò l’idea tematica per una manifestazione che pure aveva il cinema al primo posto; creò un modello di cultura popolare che si guadagnava i quarti di nobiltà con retrospettive, omaggi e iniziative di qualità (memorabile il “processo” ad Agatha Christie).

    10 anni dopo, nel 1991, cosa doveva cambiare nel dna del festival passando dal giallo al noir, da una costa all’altra (le due, fortunate, prime edizioni furono viareggine) è la domanda che, più o meno consciamente, ci ha accompagnato negli anni della transizione. Da qui è nato poi l’assetto attuale del Courmayeur Noir in festival, che dal 1997 ha una direzione multipla e molto “femminile” garantita dalle responsabilità di Marina Fabbri ed Emanuela Cascia .
    E questa domanda giustifica ancora la necessità di riflettervi oggi, vent’anni dopo, alla luce delle trasformazioni del paese, della cultura, del mondo.

    Una volta di più va ricordato che se il Giallo è un genere dai contorni sostanzialmente definiti, il Noir è una galassia emotiva ed espressiva sempre mutevole. Come si è detto già molto tempo fa il Noir è uno stato dell’animo e della società, semmai un “super genere” che si adatta alla fisionomia del mondo che rappresenta. Per questo la sua cifra stilistica è l’ibridazione e per questo sopravvive benissimo nei territori del malessere sociale, dell’instabilità psicologica, nel tempo dei serial killer, della politica che si fa mistero e intrigo, della paura metropolitana.
    Se partiamo da questa prospettiva appare chiaro che anche l’organizzazione di senso su cui si appoggia una rassegna deve cambiare: non c’è più l’esigenza di nobilitare il genere servendosi di retrospettive, omaggi e novità; piuttosto quello di creare uno spazio di osservazione, un sismografo che metta insieme segnali diversi e in cui la presenza di film, scrittori, analisti ed esperti aiuti a decifrare una tela comune di fondo; è quella ricerca di senso che nel tempo ci ha portato ad occuparci di Dostoevskij e Philip K. Dick, del noir sociale e dei grandi misteri italiani.

    Certamente un festival è in primo luogo passerella di novità, momento collettivo di passione e divertimento, celebrazione di grandi talenti e scoperta di nuovi artisti. Per questo, a ben vedere, la struttura quotidiana della manifestazione non muta significativamente nel tempo, semmai accentua quella trasversalità di contenuti e forme espressive che ha fatto la nostra fortuna. Del resto quale forma espressiva più del Noir ha avuto successo immediato, presa duratura, popolarità diffusa nella seconda metà del secolo scorso? E’ un fenomeno di tali proporzioni che ancor oggi vien difficile immaginare come mai abbia saputo coniare in così breve tempo un linguaggio universale, una codificazione semplice e prensile che si adatta alle più diverse culture, un riconoscimento immediato della sua interpretazione del tempo e del senso, talché non solo è rapidamente uscito dai ghetti del genere, non solo ha contagiato la cronaca fino a far diventare la sua parola chiave (noir appunto) sinonimo di qualsivoglia vicenda criminale (reale o immaginaria), ma si è spinto più oltre: ha provato a spiegare la nostra epoca e ha saputo attrarre nel suo sistema di segni quasi tutte le altre forme narrative. Io credo, senza voler ridurre a poche righe un percorso critico ben più ampio, che ciò si deva alla disponibilità del Noir a farsi naturalmente piattaforma di tre strutture compresenti: l’epica classica della tragedia, l’epica moderna della psicanalisi, l’urgenza del romanzo sociale come rivelatore delle inquietudini collettive. E, dal punto di vista stilistico, va aggiunto a questo il fatto che il noir accetta volentieri la sperimentazione linguistica (al cinema lo capiva già Godard, in letteratura si potrebbe cominciare da Faulkner), lo spiazzamento del punto di vista (ne è quasi una condizione necessaria per restituire lo smarrimento dei protagonisti), la violazione di ogni canone nel momento stesso in cui lo detta. Sarà così anche il Noir di domani, e soprattutto avrà ragione di chiamarsi ancora così, superata l’ennesima mutazione? Il teatro di un festival è lo spazio adeguato per osservare e studiare simili trasformazioni.

    Hanno realizzato Courmayeur Noir in Festival 2010

    Direzione
    Giorgio Gosetti, Marina Fabbri, Emanuela Cascia

    Segreteria Generale
    Simonetta Pacifico

    Cinema e Tv
    Gaia Furrer
    Con la collaborazione di
    Luca Di Leonardo, Rossella Ekta Girolami

    Letteratura
    Rosa Polacco

    Mini Noir
    Ilaria Avanzi
    In collaborazione con
    IED - Istituto Europeo di Design - Milano

    Capo ufficio stampa
    Patrizia Wächter - Studio Sottocorno
    Con la collaborazione di
    Delia Parodo, Valeria Camerini

    Ufficio stampa letteratura
    Francesca Bolino

    Stampa regionale
    Cristina Porta

    Relazioni istituzionali
    Stefania Albis

    Comunicazione e Relazioni internazionali
    Giovanni Marco Piemontese

    Redazione web e pubblicazioni
    Mazzino Montinari (Caporedattore)
    Redazione
    Antonio Pezzuto
    Natasha Senjanovic (traduzioni)
    Fabio Gandolfi (fotografo)

    Ufficio ospitalità e viaggi
    Stefania Albis, Marcella Manzini
    Con la collaborazione di
    Cecilia Cortese

    Organizzazione
    Rossella Ekta Girolami
    Con la collaborazione di
    Simonetta Pacifico (Logistica)
    Fabio Angelilli (Amministrazione)

    LA REDAZIONE

    Nota: Si ringrazia lo Studio Sottocorno.


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