'Pieces of a Woman', un lungo travaglio come un thriller. In sala e su Netflix il film con Vanessa Kirby e Shia LaBeouf
07/12/2020
- ROMA, 07 Dicembre - "'Pieces of a Woman' è stata una profonda esperienza emotiva sin dalla prima scena che è diventata sempre più forte con lo scorrere del film. Kornél ha uno stile immersivo e una fluidità nel girare che diventa impossibile distogliere lo sguardo e non restare coinvolti". Parola di Martin Scorsese che fa una sintesi perfetta di questo strano film che è 'Pieces of a Woman' di Kornél Mundruczó che, nonostante, indugi, lentezze e scene di vita più o meno ordinarie alla fine ti ipnotizza o, come suggerisce Scorsese "ti immerge".
Il film, già alla 77/ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e in arrivo dal 7 gennaio su Netflix, ha come protagonista una coppia di Boston in procinto di avere un bambino: Martha (Vanessa Kirby, premiata al Lido con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile) e Sean Carson (Shia LaBeouf).
Tutto parte con un travaglio in casa della durata di ben venticinque minuti che sembra, per colpi di scena e ritmo, un thriller: urla, strilli, lamenti e dolore a non finire, ma non ci si annoia. Si entra così subito nel dramma perché la bambina, appena nata, muore dopo solo cinque minuti e della sua morte viene accusata l'ostetrica che non avrebbe valutato bene l'esigenza di correre all'ospedale.
La vita della coppia cambia inevitabilmente anche per la ingombrante quanto silenziosa presenza della dispotica madre di Martha (Ellen Burstyn), una ricca signora che non ha mai amato la scelta matrimoniale della figlia e che considera il genero poco più di un miserabile da comprare.
(ANSA CINEMA)
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