JAMES DEAN, 60 ANNI FA MORIVA L'ATTORE E NASCEVA IL MITO - INFOGRAFICA
30/09/2015
- (AGI) - Roma, 29 settembre - Il 30 settembre 1955 alle 17.59 finiva di vivere a soli 24 anni l'attore statunitense JAMES DEAN, e da quel momento il suo personaggio diventava un mito. Simbolo della ribellione giovanile dell'America anni '50, il mondo lo ricorda per tre film, girati nello spazio di un anno: GIOVENTU' BRUCIATA, nel quale veste i panni del problematico adolescente Jim Stark; LA VALLE DELL'EDEN, che gli valse una nomination postuma all'Oscar; IL GIGANTE, ultima pellicola, al fianco di una splendida Liz Taylor. L'incidente stradale in cui perse la vita accadde proprio durante le riprese del film, e la produzione fu costretta ad usare una controfigura per le ultime scene che restavano da girare.
DEAN ha bruciato tutte le tappe della vita e del successo: nato a Marion nello Stato dell'Indiana, seguendo il consiglio di alcuni amici si trasferi' a New York per fare carriera come attore di teatro e frequento' la celebre scuola di Lee Strasberg nell'Actors Studio. Molto presto fu chiamato a Hollywood e di li' il decollo.
"Dean era senza dubbio un bravo attore, un incrocio tra Marlon Brando e Montgomery Clift - commenta Marco Giovannini, giornalista e scrittore, autore di vari libri su James Dean - Se non fosse scomparso prematuramente, sarebbe potuto diventare il nuovo Marlon Brando, attore che peraltro lui adorava, ma dal quale era tenuto a distanza. 'Dean usa i miei vestiti dell'anno scorso e il mio talento dell'anno scorso' ironizzava l'interprete di 'Fronte del porto'".
Uomo dai molti talenti, (dipingeva, scolpiva, per un periodo aveva anche studiato danza e inciso un disco), DEAN aveva un sogno nel cassetto: dirigere un film ispirato al 'Piccolo Principe', il libro di Saint-Exupery che amava molto.
In occasione del sessantesimo della morte e' stato presentato al Festival di Berlino il film LIFE di Anton Corbijn, con Robert Pattinson e l'italiana Alessandra Mastronardi (nel ruolo di Anna Maria Pierangeli, l'unico grande amore di Dean).
"E' la storia dell'incontro tra un James Dean non ancora famoso e il fotografo di 'Life' ,Dennis Stock, che gli stava dietro per celebrarlo in vari servizi fotografici - racconta ancora Giovannini -. Il fotografo ando' a casa di Dean nell'Indiana e realizzo' delle foto che sono diventate iconiche".
Ma perche' il mito di James Dean resiste tuttora tra le giovani generazioni che spesso non hanno mai visto i suoi film? "Dean e' stato il primo personaggio del ribelle adolescente in un'epoca in cui non esisteva il genere cinematografico che viene definito 'young adult' - afferma Giovannini - e gli adolescenti di tutto il mondo si sono identificati con lui".
Inoltre, il suo essere stato bello e maledetto ha aiutato la nascita del mito.
"E' stato in personaggio in anticipo sui tempi sotto vari aspetti - osserva Giovannini - non esclusa la sua sessualita' ambigua in un'epoca puritana. Non era un mondano, era contro il sistema e contro il divismo, anche se poi e' toccato a lui stesso diventare un mito".
Giovannini ricorda i momenti del terribile schianto con la Porche. Il meccanico che era al fianco di Dean gli chiese di rallentare vedendo la Ford del '50 che puntava la Route 466, ma Dean - che si era appena beccato una multa per eccesso di velocita' - non ne volle sapere. 'Quel ragazzo ci avra' visto' disse, 'rallentera' lui'".
LA REDAZIONE
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