'CLOUD ATLAS', LUNGO VIAGGIO NEL TEMPO E NELLO SPIRITO
09/01/2013
- (AGI) - Roma, 9 gennaio - Arriva domani (10 Gennaio) nelle sale italiane l'atteso CLOUD ATLAS, il nuovo film degli autori di MATRIX, i fratelli LANA e ANDY WACHOWSKI tratto dal bestseller internazionale di DAVID MITCHELL (L'Atlante delle nuvole, edito in Italia da Frassinelli).
La pellicola, girata su set diversi con la collaborazione di un terzo regista, il tedesco TOM TYKWER, e' un lunghissimo viaggio (anche nella durata, 2 ore e 52 minuti) attraverso sei epoche, tra passato, presente e futuro, in cui alcuni personaggi 'segnati' da una voglia a forma di stella cometa si reincarnano in luoghi e tempi differenti. Ambizioso e costosissimo (si parla di circa 100 milioni di dollari) CLOUD ATLAS e' una storia che copre l'arco di cinque secoli e ha la pretesa di affrontare quelle domande sulla vita e sul suo senso che l'umanita' si e' posta fin dall'inizio del pensiero.
Il film si avvale di un cast stellare: TOM HANKS, HALLE BERRY, JIM BROADBENT, HUGO WEAVING, HUGH GRANT, JIM STURGESS, DOONA BAE e la partecipazione di SUSAN SARANDON. I vari attori interpretano molti ruoli, sia da protagonisti che da comprimari o in semplici 'camei' dove sono sempre truccati in maniera straordinaria.
Tutti interpretano molti ruoli, ma e' TOM HANKS a detenere il record delle trasformazioni: va dall'avido assassino di meta' Ottocento dal look irlandese al professore biondino del 1973, dal malavitoso violento e rasato dei giorni nostri al pastore del futuro passando per un viscido portiere d'albergo e un vecchio orbo del 2300.
"Il nostro obiettivo era di sviluppare una meta-narrazione che legasse tutto in un'unica storia che scorre secondo una propria dinamica", dice TYKWER. Il film, la cui difficile comprensione ricorda MATRIX senza peraltro averne la stessa potenza visionaria, suggerisce che ogni vita continua la sua traiettoria individuale attraverso i secoli e, di volta in volta, le anime rinascono e rinnovano i loro legami con le altre anime. E, sempre, l'amore sopravvive. "La nostra vita non ci appartiene - dice uno dei personaggi del film - Dal grembo materno alla tomba, siamo legati agli altri. Passati e presenti. E da ogni crimine, e da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro".
LA REDAZIONE
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