MORTO TONINO GUERRA, IL POETA CHE CONQUISTO' FEDERICO FELLINI
21/03/2012
- (AGI) - Roma, 21 marzo - La Romagna abbraccia TONINO GUERRA. Lo ha fatto quattro giorni fa per festeggiare il suo 92° compleanno, lo fa oggi nel giorno dell'addio.
"Sono nato a Santarcangelo di Romagna nel 1920. Un'infanzia con le strade di terra battuta e le siepi con piccoli uccelli. Ho studiato al mio paese, a Forlimpopoli e a Urbino dove c'erano dei professori eccezionali. Mia madre era analfabeta. Le ho insegnato a scrivere. Ho letto il suo testamento nella casupola sulla sponda del fiume Uso, dove eravamo sfollati al tempo del fronte. Cosi' era scritto sul foglio nascosto nell'astuccio di cartone dei suoi occhiali da vista: 'Lasio tutti i miei beni a mio marito da fare tutto quello che vole'".
Ecco come TONINO GUERRA racconta TONINO GUERRA in una recente autobiografia: con la semplicita' poetica e commovente, mai banale, dei suoi versi, molti dei quali in dialetto. Un poeta solare, il cantore dei mandorli in fiore e delle farfalle. Non stupisce che sia sprofondato nel silenzio proprio il giorno dell'equinozio di primavera. Maestro elementare, classe 1920, nel 1943 durante la seconda guerra mondiale e' deportato in Germania e internato in un campo di concentramento a Troisdorf. E' qui che inizio' a scrivere poesie in dialetto "per tenere compagnia a dei contadini romagnoli che erano con me".
Dopo la Liberazione si laurea in Pedagogia all'Universita' di Urbino, con una tesi sulla poesia dialettale. Fa leggere i suoi versi a Carlo Bo e decide di pubblicarli a sue spese solo dopo aver avuto il suo parere positivo. Nasce cosi' 'I scarabocc (Gli scarabocchi)' e Bo ne firma la prefazione. GUERRA diventa allora membro di un gruppo di poeti, 'E circal de giudeizi' (Il circolo della saggezza), di cui fanno parte anche Raffaello Baldini e Nino Pedretti. Nel 1953 GUERRA si trasferisce a Roma, dove avvia l'attivita' di sceneggiatore. Si ritrova quindi a lavorare fianco e a fianco con i piu' importanti registi del tempo: FEDERICO FELLINI, MICHELANGELO ANTONIONI, FRANCESCO ROSI, I FRATELLI TAVIANI. Dalla collaborazione con il ferrarese ANTONIONI gli giunge anche la nomination al premio Oscar nel 1967, per il film 'BLOW-UP'. Poi negli anni Ottanta la decisione di lasciare Roma e tornare al paese in Romagna, dove inizia la lunga e felice serie delle installazioni artistiche.
Si tratta di mostre permanenti che prendono il nome de 'I Luoghi dell'anima' tra cui: 'L'Orto dei frutti dimenticati', 'Il Rifugio delle Madonne abbandonate', 'La strada delle meridiane', 'Il Santuario dei pensieri', 'L'Angelo coi baffi', 'Il Giardino pietrificato'. Caro amico di FEDERICO FELLINI, GUERRA e' stato stretto collaboratore alla sceneggiatura insieme a registi di primo piano. Tra loro, oltre a quelli citati, anche ANDREJ TARKOVSKIJ ('Nostalghia', 1983), Theo ANGELOPOULOS ('Il volo', 1986 e 'La polvere del tempo, 2008), MARIO MONICELLI ('Casanova '70', 1965), VITTORIO DE SICA ('Matrimonio all'italiana', 1964; 'I girasoli', 1970), ALBERTO LATTUADA ('Bianco, rosso e...', 1972). Il 17 marzo amici, ex colleghi e tutta la cittadinanza di Sant'Arcangelo e i Comuni della Valmarecchia hanno voluto festeggiare col 'maestro' il suo 92esimo compleaano. Ospite a sorpresa l'amico ERMANNO OLMI.
Una festa in piazza con tanto di banda e coro musicale, l'ultimo abbraccio alla sua Valmarecchia.
LA REDAZIONE
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