ALDO GIOVANNI E GIACOMO: FACCIAMO RIDERE SENZA VOLGARITA'
13/12/2010
- (AGI) Roma, 13 dicembre - "Nei nostri film non siamo mai volgari perche' non ci viene spontaneo. Anzi, ci sentiremmo in imbarazzo. Non giudichiamo chi usa altri mezzi come le donnine nude o le parolacce per provocare una risata".
ALDO GIOVANNI e GIACOMO presentano a Roma il loro ultimo film, LA BANDA DEI BABBI NATALE di PAOLO GENOVESE, in uscita il prossimo 17 dicembre in 600-650 copie. Il trio milanese propone un nuovo film, piu' articolato e strutturato del solito, una commedia capace anche di commuovere.
Il film arrivera' in sala insieme al cinepanettone targato De Laurentiis, dove la volgarita' diventa sinonimo di comicita' e spesso di pubblico. "Noi le donne non le facciamo spogliare - scherzano i tre - anche perche' non lo farebbero mai... Ma la cosa deve cambiare!!".
LA BANDA DEI BABBI NATALE racconta la storia, ambientata la notte del 24 dicembre 2010, di tre uomini - un veterinario casanova con due mogli (GIOVANNI STORTI), un medico ossessionato dal ricordo della moglie morta che gli appare in sogno ogni notte (GIACOMO PORETTI) e un disoccupato con il vizio del gioco (ALDO BAGLIO) - colti apparentemente in flagranza di reato mentre, vestiti da Babbo Natale, scalano un palazzo per entrare in un appartamento. I tre finiscono in commissariato dove vengono interrogati da un commissario donna irritato dal fatto di dover passare in prigione la notte di Natale (ANGELA FINOCCHIARO) insieme ai tre sospetti ladri e al suo aiutante napoletano Benemerita (GIOVANNI ESPOSITO).
Nel cast anche GIORGIO COLANGELI, SARA D'AMARIO, SILVANA FALLISI (nell'immancabile parte della donna di Aldo, suo marito nella vita), ANTONIA LISKOVA e, nel ruolo comicissimo della suocera burbera e odiosa, MARA MAIONCHI ("Confesso di sentirmi intimidita... Non so ancora bene che cosa ho fatto, ma adoro Aldo Giovanni e Giacomo da sempre e' ho accettato con gioia di recitare per loro", dice). Nel film c'e' anche la partecipazione di Cochi Ponzoni, Massimo Popolizio, Remo Remotti e Claudio Morganti.
"Venerdi' prossimo escono tanti film insieme - spiega ALDO BAGLIO - ma noi non pensiamo a chi sono i nostri concorrenti. Abbiamo fatto un film di qualita' in cui non c'e' la risata grassa, ma ci sono sentimenti e divertimento. Se vai al cinema pensando di ridere a crepapelle - aggiunge - allora forse non vieni a vedere il nostro film. Se invece ti interessa un film che abbia una storia e faccia divertire allora 'La banda dei Babbi Natale' e' quello che fa per te".
ALDO GIOVANNI e GIACOMO mantengono anche in questo film la struttura portante dei precedenti, in cui una serie di quadri, di scene, compongono un tutto. Stavolta si tratta di flashback, di racconti degli episodi che hanno portato i tre a vestirsi da Babbo Natale e arrampicarsi sul balcone. A differenza di altre volte, pero', questi quadri sono molto omogenei e perfettamente funzionali alla storia. Non mancano comunque situazioni tipiche della comicita' del trio: animali maltrattati (per finta), umorismo politicamente scorretto, momenti di comicita' dal ritmo forsennato, figure umane insopportabili.
"Alla fine del film lancio in aria un barboncino e lo faccio perche' odio gli animali - scherza GIOVANNI STORTI -. Per il mio divertimento abbiamo ripetuto 14 volte la scena usando sempre un cane vero". Poi, seriamente: "Il mondo e' pieno di sciocchi, ma spero proprio che non ci sia qualche pseudo-animalista che si lamenti. In effetti quando nel primo film spezzo il braccio a un bambino abbiamo avuto problemi con l'associazione 'bimbipiccoli'...".
LA BANDA DEI BABBI NATALE e' una commedia riuscita anche perche' ALDO GIOVANNI e GIACOMO tornano all'antico:
"Siamo stati molto attenti a tutte le fasi della lavorazione - spiega ancora GIOVANNI STORTI -. Siamo tornati artigiani come siamo sempre stati. Abbiamo girato molto e all'inizio il film durava quasi due ore e mezza. Poi abbiamo dovuto fare dei tagli per esigenze di ritmo e di coerenza".
La colonna sonora del film e' arricchita da una canzone inedita di Mina. Una partecipazione straordinaria che, a detta degli attori, e' piuttosto casuale. "Narra la leggenda - dice GIACOMO PORETTI - che il nostro produttore Paolo Guerra abbia chiamato Alessandro Pani, figlio di Mina e suo agente, per chiedergli di poter usare una sua canzone nel film. Sempre secondo questa leggenda, Pani avrebbe detto che la madre la sera prima si era molto divertita vedendo un nostro spettacolo in tv e che sarebbe stata felice di cantare una canzone nuova scritta per il film. Detto, fatto".
LA REDAZIONE
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