CINEMA: FILM SU GRAFFITARI, COMUNITA' S. EGIDIO LO DIFENDE
19/09/2007
- (ANSA) - ROMA, 19 SET - Scrivilo sui muri, il film di Giancarlo Scarchilli in uscita il 21 settembre distribuito da Eagle, che racconta l'universo eterogeneo dei 'graffitari' "può essere un aggancio utile per aprire la comunicazione con un mondo che rischia di essere chiuso". Ne è convinto Don Matteo Zuppi, parroco a Roma di Santa Maria in Trastevere e membro della Comunità di Sant'Egidio. "La pellicola, per lui "é un passo nella direzione giusta per capire i tanti perché che si nascondono dietro le azioni dei writers". Il regista, in una storia che fonde humour, romanticismo e un pizzico di indagine sociale, racconta l'incontro di Sole (Cristiana Capotondi), una ragazza borghese, con Alex (Primo Reggiani) e Pierpaolo (Ludovico Fremont) componenti di un qruppo di writer che firmano i loro 'pezzi' (così chiamano i graffiti) 'Civil Disobedience' (in omaggio al saggio, sulla non violenza, scritto da Henry David Thoreau). Oltre all'immancabile storia d'amore fra Sole ed Alex, il film racconta le tensioni e gli scontri, a volte fisici fra gruppi di graffitari rivali, mossi da diverse 'filosofie'. "Conosco Scarchilli - dice Don Matteo - e so che ha voluto parlare dei diversi volti di quei ragazzi, senza volerli giustificare. Io ho avuto contatti con vari writers e tra loro convivono realtà molto differenti. C'é chi cerca solo una maniera di esprimersi, chi agisce per emulazione e chi utilizza il graffito solo come strumento distruttivo, magari contro un'opera d'arte - spiega -. E' Successo anche qui nella piazza di Santa Maria in Trastevere, dove un palazzo del '600, sei giorni dopo la ripulitura e' stato di nuovo imbrattato con una scritta stupida". Quello dei writers, spiega "é un mondo che rischia di essere chiuso e che ha in sé, una certa componente di violenza, e questo elemento c'e nel film". Secondo il religioso "per arginare il fenomeno non servono solo risposte repressive, ma bisogna capire le ragioni del disagio che è alle sue origini - dice -. 'Scrivilo sui muri' "può essere un tentativo importante per entrare in un mondo di figli nostri le cui domande non possono non interessarci". Della pellicola ieri ha parlato anche Cristiana Capotondi, all'incontro durante cui sono stati annunciati i vincitori degli 'Sky Cinema Award'. "Al di là della realtà dei writers, penso che 'Scrivilo sui muri' racconti il mondo un po' disorientato dei giovani d'oggi, che sono alla continua ricerca di punti di riferimento, difficili da trovare". (ANSA).
La Redazione
Nota: Si ringrazia Saverio Ferragina per la cortese comunicazione.
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