OLIVER STONE: STAVOLTA IN 'WALL STREET' VINCONO FIDUCIA E AMORE
11/10/2010
- (AGI) - Roma, 11 ottobre - L'OLIVER STONE che non ti aspetti: un nonno bonario (malgrado i capelli nerissimi e poche rughe sul volto) che abbandona gli eccessi dei tempi di PLATOON o di SALVADOR, che dichiara di "non seguire la moda dominante" e di voler "essere ottimista", che si augura che "la bolla speculativa del capitalismo mondiale abbia come soggetto le energie alternative".
Il regista americano, 64 anni, arriva in Italia per presentare WALL STREET - IL DENARO NON DORME MAI con MICHAEL DOUGLAS, SHIA LABEOUF, JOSH BROLIN, CAREY MULLIGAN e SUSAN SARANDON in uscita il 22 ottobre.
Il film, sequel del primo WALL STREET del 1987, riprende il personaggio di Gordon Gekko (DOUGLAS, ) da quando esce di prigione e deve ricominciare la sua scalata a Wall Street, approfittando della crisi del 2008. Stavolta entra in gioco anche la famiglia, con una figlia e il suo compagno, un giovane e ambizioso intermediario finanziario. Diviso tra il desiderio di riconquistare l'affetto della figlia e le sue ambizioni (conosce il fidanzato della ragazza quando presenta il suo libro, 'L'avidita' e' giusta?', in cui sostiene che l'avidita' e' legale e, come il cancro che si e' insinuato nel sistema finanziario fatto di operazioni senza copertura, mandera' in rovina l'economia Usa) il 'nuovo' Gekko tenta di essere diverso.
"E' un uomo solo - spiega OLIVER STONE, durante un incontro stampa a Roma -. Un uomo che esce di prigione dove ha scontato una condanna per frode finanziaria e riciclaggio e non trova nessuno ad aspettarlo. Sua figlia non vuole sapere niente di lui. Inoltre - aggiunge - e' amareggiato perche' vede che tutti i suoi ex colleghi hanno continuato a fare soldi speculando e facendo investimenti spericolati. E cosi' decide di rientrare in gioco".
In WALL STREET - IL DENARO NON DORME MAI c'e' una denuncia del sistema capitalistico americano e, al contempo, un messaggio di speranza. "Fare questo film e' stata un sfida - spiega il regista - e l'ho fatto solo oggi perche' spero' che col crollo delle borse del 2008 quell'epoca, che ho raccontato anche nel primo 'Wall Street', sia finito". STONE spiega poi che ha fatto questo film perche' "le banche negli ultimi anni sono diventate quello che era Gekko negli anni '80, hanno iniziato a speculare in modo disinvolto con i soldi. C'e' stata un'enorme deregulation - aggiunge - i mercati sono stati dominati da un liberismo sfrenato, senza regole. In cui chi doveva controllare, come le agenzie di rating, non l'ha fatto. Comportamenti immorali, se non illegali, che hanno comportato il crollo del sistema".
Oggi con Obama le cose potrebbero andare diversamente, ma l'ottimismo di Stone in questo caso vacilla: "E' stato scritto un regolamento di tre-quattromila pagine - spiega - ma al momento gli unici a leggerlo sono gli avvocati che cercano un modo per aggirarlo. Non so cosa succedera'. Mi auguro comunque che la nuova bolla speculativa riguardi le energie alternative, in un mondo economico in cui dominano i banchieri-petrolieri. Io non sono favorevole alle bolle - precisa ancora - ma al momento sono necessarie al mercato. Personalmente vorrei che l'economia crescesse in maniera piu' lenta, ma che avesse basi solide".
LA REDAZIONE
|