LA PRIMA COPRODUZIONE ITALOIRACHENA VINCE 'I'VE SEEN FILMS'
09/10/2010
- (AGI) - Roma, 9 ottobre - TANGLED UP IN BLUE del 25enne Haider Rashid, iracheno di seconda generazione (e' nato a Firenze), ha vinto la terza edizione di I've Seen Films, il festival internazionale di Milano creato e presieduto da RUTGER HAUER.
Nel consegnare a Rashid il Premio ieri sera (8 Ottobre) presso la Sala Otto Colonne di Palazzo Reale a Milano, l'attore olandese indimenticabile protagonista di BLADE RUNNER (film all'origine del nome del festival) ha commentato: "E' il film che avrei voluto girare io. Sono molto contento che abbia vinto il premio di 'Miglior Film'".
TANGLED UP IN BLUE e' la prima coproduzione italo-irachena e qusto premio arriva a sei mesi dal successo al Gulf Film Festival, dove ha vinto per la 'Migior Opera' e dopo il successo di pubblico e critica al Cindy Film Festival di Seul e a 'Visione Off' di Firenze diretto da Gabriele Rizza. TANGLED UP IN BLUE sara' nelle prossime settimane ai festival di Mumbai in India e al Cairo International Film Festival. In attesa di trovare un distributore italiano, il film di Rashid a fine mese sara' nelle sale a Londra. "E' una grandissima emozione e immensa gioia ricevere questo premio dalle mani di Rutger Hauer - ha commentato il regista italo-iracheno -. Per noi il solo fatto di essere selezionati per il concorso era gia' un premio".
TANGLED UP IN BLUE e' un film intimista, che segue alcuni giorni di vita a Londra di un iracheno di seconda generazione (Ian Attfield), un uomo che vive un rapporto conflittuale con la memoria del padre, un famoso scrittore e poeta iracheno ucciso in un attentato a Baghdad, dove aveva fatto ritorno dopo la caduta di Saddam Hussein. L'uomo vorrebbe fare lo scrittore, ma il peso della memoria del padre non lo abbandona. Anzi, riesce a farsi ascoltare solo spiegando all'editore che intende scrivere un libro che parli proprio dell'illustre genitore. Un uomo insoddisfatto e irrisolto, un adulto che non sa bene cosa fare, ne' dove andare ne' perche'. Unico momento di vita in cui sembra cercare di liberarsi dall'ombra del padre e' quando decide di dichiararsi alla donna che ama da sempre, una pittrice dagli amori tormentati (Zoe Rigby).
TANGLED UP IN BLUE e' un film notturno. Quei tormenti che si annidano nell'anima del protagonista, trovano la propria cornice ideale nel blu della notte. Il protagonista e' il figlio di un esule, e come tale la patria viene idealizzata, diventa un luogo dell'anima irraggiungibile. Ma vive anche un altro tipo di esilio, sicuramente piu' profondo: un esilio da se stesso, cioe' una lacerazione nel proprio animo, in una citta', Londra, che ha il merito di ospitare tutti, ma allo stesso tempo di inghiottire tutti dentro un grumo indistinto.
Il film di Rashid e' la prima produzione cinematografica italoirachena e il titolo si ispira al singolo di Bob Dylan del 1975 TANGLED UP IN BLUE, tratto dall'album 'Blood on the Tracks'. Una canzone che parla di un amore non corrisposto. Come spiega ancora il regista il film "sotto molti punti di vista, illustra anche la malinconia e il perdono. Non vuole giudicare la vecchia generazione irachena. E' semplicemente il punto di vista di una giovane, seconda generazione 'in esilio', che sogna il proprio Paese perduto".
LA REDAZIONE
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