BRUNO GANZ INTERPRETA TERZANI E CONFESSA, ERO ALCOLIZZATO
03/10/2010
- (AGI) - Berlino, 3 ottobre - Per anni BRUNO GANZ e' stato un alcolizzato, al punto da bere gia' a colazione. E' stato lo stesso attore svizzero a confessarlo in un'intervista al "Bild am Sonntag", alla vigilia dell'uscita in germania del film tratto dal libro di Tiziano Terzani La fine e' il mio inizio, in cui riveste i panni del grande giornalista-scrittore scomparso nel 2004.
"La mia unica debolezza e' stata l'alcol, che ha preso un assoluto dominio su di me, tanto da farmi pensare intensamente alla morte", ha raccontato GANZ. "Sono stato prigioniero per 10 anni di questa dipendenza, che all'inizio pensavo di riuscire a dominare, fino a quando mi sono reso conto che senza alcol non riuscivo piu' nemmeno a far colazione la mattina o a stare in scena". A salvarlo, ha spiegato l'attore, e' stato "un segnale di Dio: "Mi ha mandato a sbattere completamente ubriaco contro un palo della luce, con il risultato di un taglio ad un'arteria, che mi avrebbe dissanguato se non fossi stato immediatamente soccorso". Dopo un lungo ricovero in ospedale, GANZ ha partecipato ad alcune sedute degli alcolisti anonimi, ripromettendosi di non bere piu' un goccio in vita sua.
Nell'intervista l'attore parla anche del figlio cieco, Daniel, 36 anni, che porta spesso al cinema a dispetto della sua menomazione visiva. "Non potete immaginare cosa riescono a vedere le orecchie di un cieco", spiega, "quando Daniel vedra' il film su Terzani capira' tutto. Nelle pause del parlato capisce dai rumori cosa sta accadendo. La perdita della vista e' chiaramente un handicap, ma ogni volta rimango stupefatto nel constatare in che modo i suoi orecchi riescono a sostituire i suoi occhi". Nell'intervista Ganz rivela di non credere in un'altra vita come Terzani: "Per me dopo la morte non c'e' niente, ma chissa', per il momento propendo per la variante piu' materialista".
LA REDAZIONE
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