Mastronardi, 'Elio dallo spazio parla a tutti noi'. E' tra le voci italiane del film Pixar Disney, in sala dal 18 giugno
17/06/2025
- Dare la voce a un personaggio Pixar Disney "come Zia Olga, doppiato in originale, con grande umanità, da Zoe Saldana, per me è stato come entrare in un piccolo tempio... sono cresciuta con questo cinema". Lo spiega Alessandra Mastronardi per la prima volta doppiatrice per un film d'animazione, la family comedy fantascientifica Elio, diretta dai premi Oscar Domee Shi, Adrian Molina e Madeline Sharafian (candidata alla statuetta per il corto La tana), nelle sale con Disney dal 18 giugno.
Al centro del racconto c'è un bambino, Elio, che dopo la morte improvvisa dei genitori, si è chiuso nella solitudine e nel lutto, e si dedica solo al suo grande sogno, andare nello spazio (con tanto di appelli sulla sabbia per essere rapito dagli alieni). A crescere il piccolo è la zia Olga, maggiore dell'aeronautica, che dopo l'ennesimo disastro compiuto dal nipote decide di mandarlo in un campo estivo. Proprio là il sogno del bambino si realizza: scambiato infatti per il leader della Terra, il bambino viene portato nel Communiverso (una sorta di Parlamento con ambasciatori dai più diversi Pianeti). Un'avventura spaziale nella quale Elio trova un grande amico nel timido e gentile alieno 'bambino' Glordon, e si trova a dover intavolare trattative 'di pace' con il padre dell'amico, il temibile Lord Grigon. "Vedendo il film ho pianto - spiega Mastronardi, in conferenza a stampa a Roma con le registe, la produttrice Mary Alice Drumm, e Adriano Giannini, voce di Lord Grigon -. Un film come questo parla a tutti noi, al bambino che abbiamo dentro. Ci sono temi che ci riguardano come il sentirsi fuori posto, avere la sensazione di vivere la vita di qualcun altro. Una delle frasi del film 'sei unico ma non sei solo' è il messaggio più bello che la Pixar potesse dare soprattutto oggi, con i social che ti mettono davanti a una perfezione che non esiste".
Nella storia, che ha fra le voci italiane anche Neri Marcorè e, in un cameo, Lucio Corsi, "lo spazio è visto come un simbolo di speranza - spiega Domee Shi, già regista di Red - E' un'avventura galattica su un bambino solo che ricomincia ad avvicinarsi agli altri".Un cuore emotivo unito nel film alle citazioni tratte da molti dei titoli di fantascienza più amati dai realizzatori , come E.T, Star Trek, Contact, Alien, La cosa e Incontri ravvicinati del Terzo tipo. "Siamo tutti molto grati che il film esca ora - osserva Sharafian - ci sono elementi che sentiamo molto attuali. All'inizio Elio è pessimista sulla Terra, sente un senso di disperazione e di rinuncia che stiamo provando in molti. Ma nel suo percorso, riscopre come di questo mondo ci sia ancora tanto da salvare". Queste storie "sono portatrici di empatia - aggiunge Domee Shi - possiamo diffondere messaggi positivi e di speranza per bambini e adulti. Fare Elio è stato terapeutico: l'abbiamo iniziato dopo la pandemia quando sentivamo molto il senso di isolamento, non immaginavamo di trovarci, alla fine, in un momento come questo".
Il racconto guarda anche oltre gli stereotipi di genere e alle incomprensioni fra genitori e figli, come quelle fra il guerresco Lord Grigon e il figlio Glordon, che ama ma non comprende fino in fondo: "Dentro la corazza c'è dell'altro - dice Giannini - un mondo del sentire che forse l'universo maschile deve ascoltare di più". Per Mastronardi "è importante partire dai più piccoli per una visione paritaria della mamma e del papà, qualcosa che la PIxar ha sempre proposto". Nel mondo alieno di Elio, c'è anche un piccolo accenno ai paradossi dell'intelligenza artificiale: "Alla base delle storie Pixar ci sono sempre gli esseri umani e la loro creatività - dice Domee Shi - anche se vedo che altrove l'IA viene sempre più utilizzata per l'animazione". Alla Pixar "è ancora tutto realizzato al'interno dello studio, siamo gli ultimi a farlo - sottolinea Sharafian -. C'è tra noi una vicinanza e un cameratismo, che rendono il film molto più vivo e penso che questo si percepisca". L'Intelligenza artificiale "con la sua perfezione non potrebbe mai raccontare certi temi come facciamo noi, non conosce l'umano".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
(ANSA CINEMA)
|