Oscar 2024 - I migranti di Garrone contro Glazer e Wenders. Peccato la sfida mancata con Green Border della Holland
02/10/2023
- La buona notizia è che Io capitano di Matteo Garrone, premiato due volte a Venezia (e al festival di San Sebastian come miglior film europeo per il pubblico), secondo l'autorevole sito di "Variety" è rientrato, in una delle prime previsioni tra i candidati favoriti alle nomination per l'Oscar al miglior film internazionale, al quinto posto e ora staziona saldamente al settimo. La cattiva notizia invece, ma non è certo una novità, è la grande qualità degli altri aspiranti che sono in ordine di classifica: The Zone of Interest (Gran Bretagna) di Jonathan Glazer, Perfect Days (Giappone) di Wim Wenders; The Teachers' Lounge (Germania) di İlker Çatak e The Taste of Things (Francia) di Trần Anh Hùng. Tutti pezzi da novanta e molti di loro già premiati all'ultimo Festival di Cannes.
Comunque in questo poker di opere in corsa per gli Oscar e che si scontrerà con Io capitano firmato da Garrone, il più temibile è sicuramente il primo, ovvero The Zone of interest del regista inglese Jonathan Glazer, a cui è andato a Cannes il Grand Prix Speciale della Giuria, secondo premio per importanza. Si tratta di un film spiazzante che mette in scena un ossimoro: una famiglia come tante, felice nella sua villetta con piccola piscina e giardino pieno di fiori, ma con un problema non da poco: la casa confina con un muro, quello di Auschwitz, e siamo negli anni Quaranta, c'è tanto fumo e un rumore di fondo che non promette bene. Idea geniale, tratta dall'omonimo romanzo di Martin Amis recentemente scomparso, che potrebbe piacere ad una Hollywood da sempre sensibile alle tematiche della Shoah.
Anche per Perfect Days di Wim Wenders che batte bandiera giapponese, un film bellissimo di pura poesia, un premio a Cannes andato all'attore protagonista (Koji Yakusho) che lavora come addetto alle pulizie dei bagni a Tokyo, ma non è affatto triste. Un uomo metodico, con una vita quotidiana identica a sé stessa, divisa tra fotografie digitali di alberi, musica (usa ancora le musicassette d'epoca) e libri.
E ancora premiato sulla Croisette per la miglior regia The Taste of Things (La Passion de Dodin Bouffant) di Trần Anh Hùng, film di cucina godibilissimo ambientato nella seconda metà dell'Ottocento tra pentole, esclusivamente di rame dove vediamo consumarsi l'amore tra Dodin Bouffant (Benoit Magimel) e la sua collega dal cuore femminista (Juliette Binoche).
Infine, The Teachers' Lounge (Germania) di İlker Çatak, passato alla Berlinale, ma per ora privo di palmares, racconta un dramma scolastico, ovvero di uno studente, sospettato di furto, e di un'insegnante che ostinatamente decide di andare a fondo della questione fino alle estreme conseguenze. In fondo alla classifica dei possibili candidati agli Academy Awards anche la poesia di Aki Kaurismäki raccontata in Fallen Leaves che a Cannes ha ottenuto il premio della giuria. Dal regista una storia semplice semplice che ha conquistato tutti. Protagonisti un allampanato metalmeccanico, dal volto triste e sempre con il bicchiere in mano, e una commessa di supermercato a contratto, altrettanto depressa, i due si innamorano ma va tutto storto.
Tra le new entry nelle previsioni di "Variety" La sociedad de la nieve film di chiusura quest'anno a Venezia, appena premiato anche a San Sebastian. Si tratta di un'opera ispirata alla tragedia aerea sulle Ande nel 1972. Un fatto di cronaca che sconvolse negli anni Settanta l'opinione pubblica perché ruppe un terribile tabù, quello del cannibalismo. La domanda era: è giusto nutrirsi di un essere umano per sopravvivere? Allo schianto sopravvissero solo ventinove dei quarantacinque passeggeri, che si ritrovarono in uno degli ambienti più ostili al mondo e obbligati a ricorrere a misure estreme per poter restare in vita.
Grande assente, ma giustificato, alla corsa agli Oscar, Green Border della regista polacca Agnieszka Holland, nonostante il premio speciale della giuria ricevuto a Venezia. Il film racconta, come quello di Garrone, storie di migrazione. Ed esattamente la sporca frontiera tra Polonia e Bielorussia mettendo l'accento sulla violenza sui migranti da parte delle guardie di confine polacche. Una cosa, quest'ultima, che ha fatto irritare ben due ministri di Varsavia: quello dell'Interno, Mariusz Kaminski e quello della Giustizia, Zbigniew Ziobro. Inevitabile così la sua esclusione: la Polonia gli ha preferito il più politicamente corretto The Peasants film d'animazione diretto da DK Welchman e Hugh Welchman, e ambientato nel mondo rurale di fine dell'Ottocento.
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(ANSA CINEMA)
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