"Credo che il digitale, così come ognuno degli strumenti del cinema, debba essere invisibile, al servizio della storia e dei personaggi senza presentarsi come uno spettacolo fine a se stesso... I miei film sono quasi interamente girati con obbiettivi grandangolari: perchè sono quelli che hanno maggiore profondità di campo. Mi piace molto lavorare sul secondo piano e su quello che avviene ai margini dell'inquadratura. A questo scopo, la casa in cui si svolge la storia è stata espressamente costruita per il film secondo le mie esigenze di ripresa. Non potrebbe esistere come edificio reale. I corridoi e le porte non sono allineate: per accrescere lo scarto della macchina da presa nei movimenti e l'occultamento di ciò che avviene al di là dei muri. Così come i corridoi anche il resto della casa è stato concepito secondo esigenze puramente cinematografiche... Quando filmo ho sempre ben presente la maggiore fra le lezioni che ho imparato da Hitchcock: 'La macchina da presa deve sempre seguire l'azione e non viceversa'... Truffaut sosteneva che il film veramente riuscito è una miscela, ben calibrata, di verità e spettacolo. Lo penso anch'io...". Robert Zemeckis (Le verità nascoste, 2000).
Dopo The Polar Express (2004) ROBERT ZEMECKIS si riaffaccia alla finestra di un nuovo 'mondo fantastico' pescando nella cornucopia dell'antichità con la fiaba mitologica di BEOWLF. Un soggetto di non facile trasposizione sul grande schermo che il regista di Forrest Gump (1994) e de Le verità nascoste (2000) dota di particolare prestigio inventando un'avveniristica tecnica nuova di zecca, destinata a diventare uno dei sui motivi firma. (P. Ferretti, "www.celluloidportraits.com")
COLIN FIRTH (Fred, in A Christmas Carol, 2009):
"Penso che quello che lo renda un regista fantastico è che i suoi film non sono dei semplici blockbuster, ma dei titoli che la gente si gode anno dopo anno. Sono dei beniamini del pubblico, che hanno dei personaggi e delle storie importanti. Pellicole come 'Ritorno al futuro' erano fantastiche dal punto di vista degli effetti speciali, ma non era quello l'elemento fondamentale. Tu volevi vedere cosa sarebbe successo al personaggio quando torna indietro nel tempo. Tutto era pensato a un livello umano. Bob (Robert Zemeckis) è veramente un ottimo narratore".
ROBIN WRIGHT PENN (Belle/Fan in A Christmas Carol, 2009):
"Abbiamo lavorato insieme in ‘Forrest Gump’. Lo amavo allora e lo amo ora. E' come Babbo Natale, perché è adorabile nella sua apertura verso gli attori. Lui vi dirà 'esplorate e state tranquilli. Perché no? Proviamoci'. E' veramente una maniera liberatoria di lavorare. Perché non provare? Perché non fallire? Sapete una cosa? Non dobbiamo utilizzare questo elemento. Lui è proprio così, non lavora con delle idee preconcette".
Ed ecco il regista ROBERT ZEMECKIS alle prese con il suo terzo appuntamento in 'performance'/'motion' capture': la rivisitazione in 3D del classcio dickensiano A CHRISTMAS CAROL, con JIM CARREY nei panni di Scrooge e di tutti i suoi fantasmi (di Passato, Presente e Futuro). L'evento segue i precedenti di POLAR EXPRESS (2004), con Tom Hanks e Robin Wright Penn, e LA LEGGENDA DI BEOWLF (2007) con Angelina Jolie, Anthony Hopkins e Ray Winstone.
Ma come è sua consuetudine, ROBERT ZEMECKIS, Premio Oscar come 'Miglior Regista' per il fortunatissimo FORREST GUMP (1994, film che ha fatto incetta di molti altri Premi), regista della mitica trilogia di RITORNO AL FUTURO (1985, '89, '90), di CONTACT (1997) e dell'hitchicockiano LE VERITA' NASCOSTE (2000), non dimentica mai, dietro l'effetto della sperimentazione tecnologica, la dimensione fortemente umana. Così è pure per A CHRISTMAS CAROL, che nella sostanza della storia, rispetta e aderisce senza sbavatura alcuna, alla tradizione dickensiana, anzi, ne valorizza la portata sfociando in un coinvolgimento avvolgente, avvalendosi della tecnologia Imax Dmr: vale a dire immagini nitidissime, suono digitale e un panorama visivo a dir poco imponente. (P. Ferretti, La nostra scelta in "www.celluloidportraits.com")
"Quando eri piccolo, i tuoi genitori non ti raccontavano mai tutte le cose faticosissime che facevano da bambini, come farsi 20 chilometri a piedi per andare a scuola e fare i compiti seduti per terra? Non sarebbe interessante poter tornare indietro nel tempo per vedere se è proprio vero che camminavano nelle bufere di neve?". Robert Zemeckis
"Steve (Carell) non è solo un grande attore comico, ma è anche un magnifico attore drammatico, assolutamente perfetto per la parte. L'altra cosa che Steve può fare, come pochissimi altri attori, è interpretare contemporaneamente due ruoli in un film. Captain Hogie è un eroe alla Steve McQueen, il suo è un ruolo d'azione, mentre Mark è un essere umano in pessime condizioni sia fisiche che psicologiche. Sapevo che Steve sarebbe stato in grado di interpretare lo spavaldo eroe, ma che avrebbe anche potuto interpretare con grande pathos il personaggio di Mark, così psicologicamente distrutto ed emotivamente danneggiato... Per un regista e uno sceneggiatore, si trattava di un terreno creativo molto fertile: quello in cui un personaggio trasporta le persone della vita reale in un mondo immaginario, abbellendole come solo un artista sa fare. È come se tutti quelli che Mark incontrava nella vita diventassero le sue muse. Tanto è stato scritto su pittori ispirati da una musa speciale che loro dipingono tutto il tempo. La stessa cosa accade a Mark. Le persone che incontra diventano le sue muse e quelli che lo hanno ferito vengono trasformati nella nemesi del suo alter ego". Robert Zemeckis
Ed ecco il regista ROBERT ZEMECKIS alle prese con il suo terzo appuntamento in 'performance'/'motion' capture': la rivisitazione in 3D del classcio dickensiano A CHRISTMAS CAROL, con JIM CARREY nei panni di Scrooge e di tutti i suoi fantasmi (di Passato, Presente e Futuro). L'evento segue i precedenti di POLAR EXPRESS (2004), con Tom Hanks e Robin Wright Penn, e LA LEGGENDA DI BEOWLF (2007) con Angelina Jolie, Anthony Hopkins e Ray Winstone.
Ma come è sua consuetudine, ROBERT ZEMECKIS, Premio Oscar come 'Miglior Regista' per il fortunatissimo FORREST GUMP (1994, film che ha fatto incetta di molti altri Premi), regista della mitica trilogia di RITORNO AL FUTURO (1985, '89, '90), di CONTACT (1997) e dell'hitchicockiano LE VERITA' NASCOSTE (2000), non dimentica mai, dietro l'effetto della sperimentazione tecnologica, la dimensione fortemente umana. Così è pure per A CHRISTMAS CAROL, che nella sostanza della storia, rispetta e aderisce senza sbavatura alcuna, alla tradizione dickensiana, anzi, ne valorizza la portata sfociando in un coinvolgimento avvolgente, avvalendosi della tecnologia Imax Dmr: vale a dire immagini nitidissime, suono digitale e un panorama visivo a dir poco imponente. (P. Ferretti, La nostra scelta in "www.celluloidportraits.com")
Robert Zemeckis (Le verità nascoste, 2000).