Press-Book< di Paranoid park, 2007. Nominato all’Oscar come ‘Miglior regista’ nel 1997 per Will Hunting-Genio ribelle (Oscar come ‘Miglior Sceneggiatura’ e 'Miglior Attore Non protagonista’ e altre sei nominations) e di Elephant (Palma d’Oro a Cannes nel 2003 come ‘Miglior Film’, oltre al ‘Premio per la Regia’ e al ‘Premio Educazione Nazionale’), con PARANOID PARK (Premio Speciale al 60° Festival di Cannes) GUS VAN SANT torna a scavare dentro il microcosmo umano: per farlo, questa volta se ne torna al liceo, puntando l’occhio della sua m. d. p. sull’animo tormentato dal senso di colpa di un giovane skater, traumatizzato da una morte accidentale di cui si è reso involontariamente responsabile. (P. Ferretti, "www.celluloidportraits.com") Una delle tecniche di GUS VAN SANT – presa dal regista TERRENCE MALICK, e che VAN SANT ha sperimentato per la prima volta in MILK – è dirigere una performance senza dialogo degli attori, che si muovono sulla scena in silenzio, interiorizzando le battute ed esprimendo le loro emozioni solo con gli occhi e il volto. “Abbiamo fatto una performance silenziosa per ogni scena. L’idea è che gli attori sentano l’energia tra loro e seguano il ritmo della scena; in questo modo emergono aspetti che non cogli o non capisci se ci parli sopra”. L'attore Henry Hopper (L'amore che resta - Restless, 2010) Gus Van Sant" />
"Ho visto Gente comune così tante volte che ciascuno dei miei film contiene almeno un suo elemento".
Gus Van Sant
SARGE, il tecnico del suono per cinque film con Gus van Sant, in occasione di Paranoid Park (2007) ha dichiarato:
"Probabilmente 'Paranoid Park' non assomiglierà a nessuno dei film precedenti di Gus. Soltanto lui sa cosa vedremo alla fine sullo schermo. Tutti i licei sono simili negli Stati Uniti, la scenografia è simile a quella di Elephant. Ma le riprese sono state fatte
in modo completamente diverso. E’ Gus che scrive, realizza e monta il film. Durante le riprese va sempre di corsa, ma so che ha un talento folle per far emergere in fase di montaggio una miriade di cose che noi non avevamo visto, per dare al film un ritmo inatteso. Soprattutto, lui pensa che la scenografia ha solo il compito di suggerire quello che poi può essere e quello che non può essere fatto al momento delle riprese, è molto ricettivo agli incidenti e alle intuizioni che arrivano sul set. Gus si paragona spesso a un pescatore che ha avuto un’idea su quello che vorrebbe prendere, poi gli importa poco del pesce che pesca, purché sia grosso".
Dal >Press-Book< di Paranoid park, 2007.
Nominato all’Oscar come ‘Miglior regista’ nel 1997 per Will Hunting-Genio ribelle (Oscar come ‘Miglior Sceneggiatura’ e 'Miglior Attore Non protagonista’ e altre sei nominations) e di Elephant (Palma d’Oro a Cannes nel 2003 come ‘Miglior Film’, oltre al ‘Premio per la Regia’ e al ‘Premio Educazione Nazionale’), con PARANOID PARK (Premio Speciale al 60° Festival di Cannes) GUS VAN SANT torna a scavare dentro il microcosmo umano: per farlo, questa volta se ne torna al liceo, puntando l’occhio della sua m. d. p. sull’animo tormentato dal senso di colpa di un giovane skater, traumatizzato da una morte accidentale di cui si è reso involontariamente responsabile. (P. Ferretti, "www.celluloidportraits.com")
Una delle tecniche di GUS VAN SANT – presa dal regista TERRENCE MALICK, e che VAN SANT ha sperimentato per la prima volta in MILK – è dirigere una performance senza dialogo degli attori, che si muovono sulla scena in silenzio, interiorizzando le battute ed esprimendo le loro emozioni solo con gli occhi e il volto.
“Abbiamo fatto una performance silenziosa per ogni scena. L’idea è che gli attori sentano l’energia tra loro e seguano il ritmo della scena; in questo modo emergono aspetti che non cogli o non capisci se ci parli sopra”.
L'attore Henry Hopper (L'amore che resta - Restless, 2010)