"Ognuno è il film che fa, e ognuno fa il film che è in quel momento".
Leonardo Pieraccioni

‘E rieccoci!’ Direbbe lui stesso in un solare toscanaccio da eterno bambinone! Eh si, perché il nostro beneamato LEONARDO PIERACCIONI ‘l’è da un bel po’ di tempo ‘he la marcia sull’affetto e la simpatia ‘he si tira dietro la battuta dialettale’. Ci scuserà lo scimmiottamento lessicale, azzardato e per giunta pronunciato da una pisana. Non sia mai tirlarla per le lunghe! Non vorremmo solleticare il detto sui pisani che ‘garba’ tanto ai fiorentini… e non solo ai fiorentini! Questa volta però, con IO & MARILYN, PIERACCIONI aveva nelle intenzioni di conquistare Hollywood sposando il suo irrinunciabile ‘toscano di marca fiorentina’ con l’intramontabile icona dell’antica fabbrica di stelle in celluloide a stelle e strisce: il mito senza tempo e senza confini, quale Marilyn Monroe. E, una volta pescata la sosia per eccellenza, una tale Suzie che per cognome fa pure Kennedy, il ‘matrimonio s’ha da fare’. A parte il fatto che per cavalcare il respiro internazionale sul piano cinematografico occorra ben altro - d’altra parte l’ambiziosa velleità sembra tale dacchè PIERACCIONI non intende considerare il suo film alla stregua di un ‘cinepanettone’ - ma questo ambìto matrimonio tra il suo toscano e Hollywood gli sarà poi riuscito? Ve lo sapremo dire tra non molto su queste stesse frequenze con il commento critico nella scheda film. Di sicuro, comunque, il nostro LEONARDO è sempre stato convinto della validità del soggetto fin dall'idea di fondo che nasce poggiando sulle fondamenta di motivazioni ben precise:

"In quest’occasione, scrivendo come sempre la sceneggiatura insieme a Giovanni Veronesi, ho pensato di affrontare con il consueto tono satirico, in questo caso a volte grottesco, un argomento insolito di particolare attualità come le sempre più diffuse famiglie allargate. Convinto come sono che quando una persona muore la sua presenza rimanga comunque forte nel cuore di chi l’ha amata, mi sono divertito ad immaginare che il protagonista della nostra storia potesse contare questa volta per le sue pene d’amore sulla più autorevole delle possibili consigliere, sul fantasma di quella che viene considerata la Donna per antonomasia e che incarna la femminilità piena e totale: Marilyn Monroe.
Credo che Marilyn sia l’attrice più amata di tutti tempi, è da sempre circondata da un’aura di mito che oggi nessuno più possiede e io la considero un vero simbolo dell’amore struggente e malinconico".
Leonardo Pieraccioni

(Per saperne di più vai a 'L'INTERVISTA' di IO & MARILYN)

LEONARDO PIERACCIONI annuncia al Giffoni Film Festival il suo prossimo lavoro cinematografico:

"Lascio decantare per un po' la commedia sentimentale e mi dedico a una pellicola corale molto divertente che sto scrivendo a quattro mani con Paolo Genovese ('Immaturi'). Il film inizia dove generalmente finiscono tutte le mie storie. Cosa fanno gli innamorati che abbiamo lasciato nell'idillio del lieto fine? Seguiamo le avventure di una coppia dopo 12 anni di matrimonio. So già come sarà la prima scena: due gemelline rosse sedute che mi fissano su un divano...".

Leonardo Pieraccioni - Se son rose:

"Qualcuno mi accusa di fare delle immagini 'cartolina' delle location che scelgo... ma che senso ha girare a Firenze se non inquadri il Ponte Vecchio o il Duomo?!... Ho sempre girato i miei film in Toscana, tranne una volta in cui ho finto di essere a Scandicci mentre in realtà mi trovavo in una periferia di Roma sud... Credo non ci sia più un posto in Toscana dove non ho portato la macchina da presa, del resto ho sempre sostenuto che nel mondo il più bel continente è l'Europa. In Europa la più bella nazione è l'Italia. In Italia la più bella regione è la Toscana. Dunque... Io sono sicuro che anche se scoprissero un nuovo pianeta non ci troverebbero un luogo più bello della Toscana"
Leonardo Pieraccioni