UN GIOVANE SOGNATORE INCONTRA UN CLASSICO. PETER JACKSON AVEVA UN APPUNTAMENTO CON IL DESTINO: KING KONG, IL FILM CUI DEVE LA SUA DECISIONE DI FARE IL REGISTA
"Ho visto ‘King Kong’ per la prima volta in TV in Nuova Zelanda quando avevo otto o nove anni. E mi ha colpito, mi ha impressionato così tanto che è stato in quel momento che ho deciso che volevo fare il regista. Ho pensato ‘io voglio fare film. Voglio riuscire a fare dei film proprio come King Kong’. Mi ha colpito veramente moltissimo… Può sembrare strano. Cioè, ‘King Kong’ ha fatto parte della mia vita per così tanto tempo. Per 35 anni è stato il mio film preferito e il fatto che io lo stia rifacendo adesso è un incredibile sogno che si realizza – è un qualcosa che non avrei mai creduto potesse succedere. Essere la persona che lo ha riproposto ha semplicemente cementato la mia affezione per ‘King Kong’. Gli sono molto grato, perché è stato lui a far cominciare la mia carriera, mi ha dato una spinta, mi ha iniziato all’idea di diventare un regista. E, in un certo senso, se posso fargli onore raccontando bene oggi la sua storia, in fondo sto solo restituendo una parte del favore che gli devo”.
Il regista della mitica trilogia de Il Signore gli anelli e di King KongPETER JACKSON ha voluto ora cimentarsi con THE LOVELY BONES (AMABILI RESTI), quel che lui stesso definisce "una storia sul potere dell'amore". JACKSON trae la sua ispirazione dal secondo romanzo di Alice Sebold, per il racconto, apparentemente noir, dell'inquietante sparizione di una ragazzina (Susie Salmon interpretata da SAOIRSE RONAN). In realtà si tratta di uno sguardo molto particolare sul concetto di vita oltre la vita:
"Mi piace definire il film un 'thriller emotivo'. E' la storia di un uomo malvagio che prova piacere nell'uccidere persone innocenti, e di una famiglia che cerca di ricostruire la propria vita nonostante la perdita sconvolgente che ha subìto... La storia inizia con l'omicidio di Susie, che genera un dolore inimmaginabile, tuttavia la forza della famiglia Salmon prevale in tutta la vicenda; in qualche modo i suoi sopravvivono e trovano il modo di ricostruire la propria vita e di andare avanti, di tenere Susie viva nei loro cuori, e questo è un meraviglioso messaggio di speranza che questa storia ci regala". Peter Jackson
"Ho visto ‘King Kong’ per la prima volta in TV in Nuova Zelanda quando avevo otto o nove anni. E mi ha colpito, mi ha impressionato così tanto che è stato in quel momento che ho deciso che volevo fare il regista. Ho pensato ‘io voglio fare film. Voglio riuscire a fare dei film proprio come King Kong’. Mi ha colpito veramente moltissimo… Può sembrare strano. Cioè, ‘King Kong’ ha fatto parte della mia vita per così tanto tempo. Per 35 anni è stato il mio film preferito e il fatto che io lo stia rifacendo adesso è un incredibile sogno che si realizza – è un qualcosa che non avrei mai creduto potesse succedere. Essere la persona che lo ha riproposto ha semplicemente cementato la mia affezione per ‘King Kong’. Gli sono molto grato, perché è stato lui a far cominciare la mia carriera, mi ha dato una spinta, mi ha iniziato all’idea di diventare un regista. E, in un certo senso, se posso fargli onore raccontando bene oggi la sua storia, in fondo sto solo restituendo una parte del favore che gli devo”.