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    Il cinema di Christopher Nolan

    The Christopher Nolan Touch

    SCHEGGE DI STILE IN CELLULOIDE

    INTERSTELLAR:

    "La cosa principale per me nel fare questo film, è stata cercare di trasportare il pubblico nello spazio, per metterli nei panni degli astronauti che vanno ad esplorare questi nuovi mondi e queste nuove galassie. E’ questo quel che più mi entusiasma: far sì che il pubblico possa vivere lo spettacolo di un grande viaggio interstellare... Sono sempre stato affascinato dal tempo inteso come esperienza soggettiva. Ma nel caso di 'Interstellar,' il tempo è un fattore esterno che è parte della storia, piuttosto che la percezione di un singolo personaggio. E' quasi un antagonista di questi personaggi, ma non è l'unico pericolo che devono affrontare. Quando ci si avventura in una storia in cui l’uomo va contro gli elementi naturali, le possibilità di trovarsi in pericolo diventano molto più frequenti... Abbiamo reputato necessario discostarsi dal rigore scientifico per rendere questi oggetti più comprensibili al pubblico, e comunque, di fronte ai risultati, le teorie che ci ha fornito Kip (Thorne) hanno dato vita a qualcosa di spettacolare. Con il particolare effetto gravitazionale dato da una sfera di cristallo che riflette l'universo, un buco sferico nello spazio-tempo, abbiamo notato alcune anomalie molto sconcertanti su come il suo aspetto cambia quando lo si guarda da un angolo leggermente diverso o da una distanza diversa".
    Christopher Nolan

    ********************************************************

    "Kip Thorne ha insistito nel voler parlare con gli specialisti degli effetti visivi riguardo al buco nero. Ero un po' preoccupato per questo perché in definitiva, quando realizzi un film, vuoi qualcosa che abbia un aspetto figo. Non importa davvero se è scientificamente accurato. Ma quello che Kip aveva capito, lui aveva tutte le equazioni che definivano come l'effetto gravitazionale del buco nero avrebbe influenzato la luce e come sarebbe dovuto apparire il tutto. Aveva solo bisogno della potenza di calcolo della nostra squadra di effetti visivi per renderizzarlo... Ha lavorato molto da vicino con Paul Franklin, il nostro supervisore degli effetti visivi, e insieme hanno creato questa immagine incredibilmente realistica di un buco nero. Hanno effettivamente pubblicato alcuni articoli scientifici congiunti a riguardo. E poi, alcuni anni dopo, sono riusciti effettivamente a fotografare un buco nero nella vita reale. Era sulla prima pagina del New York Times e l'ho guardato e ho chiamato Kip e gli ho detto "Beh, immagino che tu avessi ragione. Sono molto contento di vedere che avevi ragione e che il nostro buco nero regge ancora". Tutto era basato assolutamente sulla vera scienza".
    Christopher Nolan
    CHRISTOPHER NOLAN - DUNKIRK:

    "Questione di dettagli. Quando vai a Dunkirk capisci qualcosa di più su quella massa di soldati intrappolati dai tedeschi in una spiaggia così vasta e piatta dove non si potevano costruire protezioni. E capisci anche il ruolo determinante che hanno avuto i civili trasferendo i soldati dalla spiaggia alle navi alla fonda. Per ore e ore sotto il fuoco nemico, con quel tratto di mare trafficatissimo, con il molo che diventava un’altura inespugnabile quando la marea si abbassava. Mi stupisce che il cinema moderno non abbia raccontato una storia così fantastica. Nel 1958 Leslie Norman girò un film che non ho visto, ma questo vuoto è interessante, secondo me dipende dal fatto che tutto parte da una sconfitta, una delle sconfitte più vittoriose della storia. È questo l’elemento critico, ma anche di enorme fascino... Non è che negli altri miei film non ci fossero sfide altrettanto complesse, ma Dunkirk mi ha lavorato dentro per anni. Ho aspettato il momento giusto: dovevo sentirmi pronto, sicuro, esperto e capace di trasmettere al pubblico la totalità dei momenti che racconto... 'Salvate il soldato Ryan' è potente, ha un inizio fortissimo; 'La sottile linea rossa', uno dei miei preferiti, è pieno di poesia, studia la relazione fra gli uomini e i conflitti; altri, più indietro nel tempo, puntano sul patriottismo o l’eroe, mentre a me l’eroismo individuale non interessava, mi ha affascinato quell’ondata di coraggio e disponibilità collettiva. L’atteggiamento del cinema verso la Seconda guerra mondiale è cambiato nel tempo: negli anni Cinquanta e Sessanta c’era ancora una memoria viva, io invece ho fatto un film per chi non ha vissuto la guerra. I film sono delle specie di test di Rorschach in cui lo spettatore proietta quello che vuol vedere: la mia è una storia di suspense, mozzafiato. Ho cercato Hitchcock, Clouzot"
    Christopher Nolan
    Coronavirus e Cinema parla il regista Christopher Nolan (Tenet, 2020):

    "Quando si parla di film, la gente pensa prima agli attori, al glamour e agli studios. Ma il cinema comprende tutti, anche chi gestisce le attrezzature, i biglietti, chi fa pubblicità e chi pulisce i bagni. I cinema sono luoghi di gioia e condivisione, una parte essenziale per la nostra vita sociale, in cui si raccontano storie e i lavoratori accolgono persone che vanno lì per godersi una serata fuori con amici e famigliari. Come regista, il mio lavoro non può mai dirsi completo senza quegli operai e il pubblico che accolgono... Quanto accaduto durante le ultime settimane ci ha ricordato che ci sono cose più importanti che andare al cinema ma se pensiamo a quello che i cinema possono darci, forse queste cose non sono poi così tante. Quando questa crisi passerà, la voglia collettiva di vivere, amare, ridere e piangere insieme sarà più forte che mai. Avremo bisogno di ciò che il cinema ha da offrirci. Se prima pensavamo che andavamo in sala per gli impianti audio, la soda e i popcorn o gli attori, adesso sappiamo che non era così. Eravamo lì l’uno per l’altro".
    Christopher Nolan
    Christopher Nolan - Tenet:

    "Non voglio dire troppo, se non che siamo straordinariamente eccitati da quel che siamo riusciti a fare con questo materiale. Credo che di tutti i film che ho fatto questo sia forse quello più orientato verso l'esperienza del pubblico, l'esperienza sul grande schermo. È un film in cui l'immagine e il sonoro devono essere assaporati al cinema su un grande schermo e siamo davvero molto elettrizzati per il fatto che possiate vedere quello che abbiamo fatto. In passato abbiamo fatto dei grandi film, ma in questo l'ampiezza globale e il livello di azione va oltre qualsiasi cosa abbiamo mai tentato prima. Credo che ad aiutarci a raggiungere questo livello sia stata l'esperienza ricevuta dagli action che abbiamo fatto in passato... Tutto quello di cui posso assumermi la responsabilità è fare un film che sia migliore possibile. Penso che il cinema sia più grande di qualsiasi film e che le persone tendano a semplificare le cose, soprattutto in questi tempi. Sono solo grato che lo studio abbia deciso che il film potrà essere mostrato nelle sale che hanno potuto riaprire. Ovviamente questa non è l’uscita che avevamo previsto quando stavamo girando il film, ma non è nemmeno il mondo che immaginavamo allora e dobbiamo adattarci come tutti gli altri. Sono molto soddisfatto che il pubblico di tutto il mondo abbia l’opportunità di darmi un riscontro perché, come regista, il film non è finito finché il pubblico non va a vederlo e mi dice cosa pensa di ciò che ho fatto"
    Chistopher Nolan
    Christopher Nolan - Oppenheimer:

    "Vogliamo vedere questi eventi attraverso gli occhi di Oppenheimer. Questa è stata la sfida che ho lanciato a Cillian, per portarci in questo viaggio. Questa è stata la sfida per Hoyte van Hoytema, il mio designer, e per tutto il mio team: come vedere questa vicenda straordinaria attraverso gli occhi della persona che ne era al centro. Tutte le nostre decisioni su come realizzare questo film si sono basate su questa premessa reale"
    Christopher Nolan

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