Per CLOSER, NICHOLS si ispira all'analisi dissacrante, acuta e densa di umorismo appuntata dal commediografo Marber su storie d'amore della contemporaneità. E con quattro personaggi in cerca d'amore su una giostra di 'relazioni pericolose' conferma il suo 'CINEMA DI SOGGETTIVE'. (www.celluloidportraits.com)
Il regista di origini tedesche Michael Igor Peschkowsky, in arte Mike Nichols, cresciuto a New York City, approda a un film come CHARLIE WILSON’S WAR (LA GUERRA DI CHARLIE WILSON), dopo quarant’anni di carriera nel cinema, nel teatro e nella televisione in cui ha esplorato con maestria la vita e gli amori di una varietà di personaggi, descrivendoli con umorismo, intelligenza e sensibilità. Ma a dire il vero MIKE NICHOLS non ha tardato molto a guadagnarsi la breccia del successo nel mondo della celluloide. Basta pensare al film d’esordio nel 1966 (Chi ha paura di Virginia Woolf?) con cui si aggiudica subito una Nomination all’Oscar per la ‘Migliore Regia’, per poi aggiudicarsi l’ambìta statuetta appena l’anno successivo con Il laureato. Da qui in poi si snoda tutta una teorìa di film di grande respiro: da Conoscenza Carnale a Silkwood, da Una donna in carriera a Cartoline dall’inferno, A proposito di Henry e Wolf, fino ad arrivare ai più recenti I colori della vittoria e Closer. Non c’è dunque da chiedersi il perché MIKE NICHOLS sia uno dei pochi registi ad aver vinto tutti e quattro i più prestigiosi Premi dello Show Business americano: il Grammy, l’Emmy, il Tony e l’Oscar. (P. Ferretti, "www.celluloidportraits.com")
Per CLOSER, NICHOLS si ispira all'analisi dissacrante, acuta e densa di umorismo appuntata dal commediografo Marber su storie d'amore della contemporaneità. E con quattro personaggi in cerca d'amore su una giostra di 'relazioni pericolose' conferma il suo 'CINEMA DI SOGGETTIVE'. (www.celluloidportraits.com)
Il regista di origini tedesche Michael Igor Peschkowsky, in arte Mike Nichols, cresciuto a New York City, approda a un film come CHARLIE WILSON’S WAR (LA GUERRA DI CHARLIE WILSON), dopo quarant’anni di carriera nel cinema, nel teatro e nella televisione in cui ha esplorato con maestria la vita e gli amori di una varietà di personaggi, descrivendoli con umorismo, intelligenza e sensibilità. Ma a dire il vero MIKE NICHOLS non ha tardato molto a guadagnarsi la breccia del successo nel mondo della celluloide. Basta pensare al film d’esordio nel 1966 (Chi ha paura di Virginia Woolf?) con cui si aggiudica subito una Nomination all’Oscar per la ‘Migliore Regia’, per poi aggiudicarsi l’ambìta statuetta appena l’anno successivo con Il laureato. Da qui in poi si snoda tutta una teorìa di film di grande respiro: da Conoscenza Carnale a Silkwood, da Una donna in carriera a Cartoline dall’inferno, A proposito di Henry e Wolf, fino ad arrivare ai più recenti I colori della vittoria e Closer. Non c’è dunque da chiedersi il perché MIKE NICHOLS sia uno dei pochi registi ad aver vinto tutti e quattro i più prestigiosi Premi dello Show Business americano: il Grammy, l’Emmy, il Tony e l’Oscar. (P. Ferretti, "www.celluloidportraits.com")