"Sono padre di due bambini piccoli e mi sono identificato con la storia nel primo film perché era onesta nella sua descrizione. Avere dei figli cambia completamente la vita di una persona… in meglio... I bambini potevano capire e godersi l’umorismo, i genitori si sono relazionati con quello che i figli portano all’equazione. In questo senso, il film è universale. Ma è stato anche divertente, eccitante e, talvolta, sciocco... Anche se questi film sono animati, sono molto umani. 'Cattivissimo m' e 'Cattivissimo me 2' sono intelligenti, divertenti e di cuore senza essere stucchevoli e troppo sentimentali. Stuzzicano le corde del cuore nella giusta misura senza andare troppo oltre". Steve Carell
In precedenza Du Pont aveva tentato in molti modi di lasciare la propria impronta nel mondo: attraverso l'ornitologia, la conchiliologia, la filatelia, la filantropia, il pentathlon olimpico nel quale si era allenato, e sponsorizzando tutta una serie di pratiche sportive. Ma in ultima istanza concentrò i suoi sforzi nel diventare il salvatore della lotta americana, facendo costruire la struttura di Foxcatcher ed erigendosi a principale finanziatore della disciplina sportiva.
"Era estremamente competitivo. Desiderava ardentemente essere rispettato. Credo che volesse ottenere dalle persone la stessa considerazione che spontaneamente mostravano di avere per Dave Schultz. Ma alla fine non è mai riuscito a conquistarsi quel livello di stima e di ammirazione. Du Pont voleva far parte di quel giro, ma allo stesso tempo, voleva anche essere tenuto in maggior considerazione rispetto agli altri... Non lo vedo come un mostro. Lo considero un individuo che ha compiuto un atto terribile perché afflitto da una malattia mentale. Era un essere umano molto triste e profondamente disturbato". Steve Carell
"Mark ha un senso della moralità molto saldo, ma allo stesso tempo è immerso nel mondo di Wall Street, pertanto è molto tormentato. Mark crede di essere questo cavaliere dalla splendente armatura che, in realtà, è piena di buchi. Il piano per mandare in tilt il mercato immobiliare inizia come una sorta di attacco alle banche - ha intenzione di dimostrare che stanno sbagliando. Ma alla fine, cosa rappresenterà la vittoria in termini di vite umane? Chi sarà a farsi davvero male? Mark è in conflitto perché fa un sacco di soldi sulla pelle di tante persone semplici e non particolarmente facoltose, perché le banche li stanno fottendo. E questo è per lui un conflitto morale particolarmente difficile da risolvere... Mark è tormentato a
causa di una terribile disgrazia che è capitata e della quale si sente in parte responsabile. Si domanda, 'avrei potuto fare qualcosa di più per scongiurare questa tragedia? E tutto questo mi ha
trasformato in una persona che non mi piace e che non ho mai voluto essere? 'Sono molte le questioni
che tormentano Mark Baum... Ho incontrato alcune persone che realmente lavorano nell’ambiente del mio personaggio e le ho tempestate di domande. Non va bene limitarsi ad imitare qualcuno perché non è questo il punto, ma è sempre utile assimilarne qualche caratteristica, qualche modo di fare... Penso che alla fine del film Mark abbia un po' il cuore spezzato perché comprende l’estensione della frode. Si scontra con bassezze e motivazioni sciocche, tristi, egoistiche e superficiali e con l’assoluta mancanza di moralità di alcune persone. Spererebbe in qualcosa di meglio da parte dei suoi simili... Se fossi ad un cocktail party e qualcuno mi chiedesse di cosa parla questo film, risponderei, 'Ti ricordi quando ci fu il crollo del sistema dei mutui subprime e tutte quelle società sono fallite e nessuno è andato in galera? Ti ricordi quella storia? Ti ricordi coma la bomba finanziaria esplose all’improvviso? E poi il governo ha provveduto a salvare quelli coinvolti e sembrava tutto a posto? E’ questo ciò di cui parla il film. Si tratta di un film horror ed è molto più spaventoso di come io l’abbia appena descritto'". Steve Carell
"Ho scoperto che li aveva opzionati Bob Zemeckis e che stava già lavorando ad una sceneggiatura. Quindi l'ho contattato. Questa è la prima volta che mi sono gettato così velocemente nella mischia. C'era qualcosa di così speciale in questa storia, e volevo assolutamente essere coinvolto nel progetto in qualche modo. Non mi interessava se in veste di interprete, di produttore, o di co-sceneggiatore. Volevo solo farne parte... E' sempre una grossa responsabilità interpretare una persona reale. Spetta a te fare veramente del tuo meglio per rendere giustizia a quella persona. Ovviamente non sarai esattamente uguale. Non sarà esattamente la sua vita. Sarà un'interpretazione, ma allo stesso tempo, ci sono alcune qualità fondamentali di Mark Hogancamp che non volevo assolutamente che andassero perse. Quello che mi ha colpito del documentario e mi ha portato a prendere parte a questo progetto è stato il suo grandissimo coraggio. Ha, contro ogni probabilità, trovato da solo il proprio metodo di guarigione. È sorprendente quello che è stato in grado di fare, e l'integrità che possiede. Volevo che quelle qualità risultassero ben evidenti nella mia interpretazione... Mark è un ragazzo che ha subito un trauma enorme e ne è uscito danneggiato, ma non completamente distrutto. È uno che, contro ogni previsione, si sta ricostruendo una vita e migliora giorno dopo giorno. Come il vero Mark, vedo questo personaggio come una persona che possiede una grande integrità, è affettuoso e gentile, ma deve ancora risolvere alcuni problemi... Tutti noi abbiamo un piccolo supereroe dentro di noi, e Hogie è l'espressione di quello di Mark. Hogie è un capitano della Aviazione Americana ed è un tipo molto spavaldo, un macho, un tipo assurdo - tutte cose che, immagino, Mark vorrebbe essere" Steve Carell
"Sono padre di due bambini piccoli e mi sono identificato con la storia nel primo film perché era onesta nella sua descrizione. Avere dei figli cambia completamente la vita di una persona… in meglio... I bambini potevano capire e godersi l’umorismo, i genitori si sono relazionati con quello che i figli portano all’equazione. In questo senso, il film è universale. Ma è stato anche divertente, eccitante e, talvolta, sciocco... Anche se questi film sono animati, sono molto umani. 'Cattivissimo m' e 'Cattivissimo me 2' sono intelligenti, divertenti e di cuore senza essere stucchevoli e troppo sentimentali. Stuzzicano le corde del cuore nella giusta misura senza andare troppo oltre".
Steve Carell