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    REGRESSION: A CINQUE ANNI DI DISTANZA DA 'AGORA' IL REGISTA ISPANO-CILENO ALEJANDRO AMENÃBAR TORNA AL CINEMA DI GENERE ('THE OTHERS') CON ETHAN HAWKE ED EMMA WATSON

    San Sebastian Film Festival 2015 - RECENSIONE - Dal 3 DICEMBRE

    "Il termine ‘regressione’ significa, tra le altre cose, ritorno. Per me questo progetto significa rivisitare il mistero, ritornare al genere che ha segnato l’inizio della mia carriera con 'Tesis', un film che esplorava il potere quasi ipnotico che, a volte, la contemplazione dell’orrore può avere su di noi, è proseguito poi con 'Apri gli Occhi', un film allucinatorio e febbrile in cui sogni e realtà coesistono, e che poi è culminato con 'The Others', un tentativo di recuperare il sapore dei vecchi film di suspense classici. Cerco sempre cose che mi appassionano e mi motivano, quell’energia che a volte si trova esplorando cose che sono totalmente diverse. E’ per questo che ho esplorato generi diversi: dramma, horror, suspense, o il genere misto del film Agora... Alcune delle cose che accadono in 'Regression' sarebbero perfette nel genere horror, sebbene il film venga considerato un thriller psicologico, con alcune sfumature di giallo. E’ una pellicola che trae le sue influenze prevalentemente dai thriller e dai film horror americani degli anni ‘70: 'L’ Esorcista', 'Rosemary’s Baby'... che hanno in comune un elemento di moderatezza che volevo ricreare anche qui. 'The Others' si ispirava ai film degli anni quaranta, cinquanta e sessanta, mentre questo prende spunto dagli anni settanta. Volevo ricreare quel tono lento e moderato. Ma più di ogni altra cosa, volevo prendere molto sul serio la storia che raccontavo... Ci furono una serie di fenomeni reali in cui le indagini della polizia, le consulenze con gli psicologi e la superstizione conversero nel tentativo di mettere assieme un puzzle strano e terrificante, rinominato poi ‘Satanic Ritual Abuse’. L’onda di accuse e confessioni fu travolgente, distrusse intere famiglie, generò caos e panico nella società e in alcuni casi ci furono conseguenze molto serie a livello legale. E’ stato molto interessante ripercorrere quei casi avvenuti negli anni ’80 e ’90 con la prospettiva del 21° secolo"
    Il regista, sceneggiatore e soggettista Alejandro Amenábar

    (Regression; SPAGNA/USA 2014; Thriller; 106'; Produz.: Himenóptero/Mod Producciones/Telecinco Cinema/Telefónica Studios/First Generation Films con la partecipazione di FilmNation Entertainment/Telefilm Canada e Mediaset España; Distribuz.: Lucky Red)

    Locandina italiana Regression

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    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Regression

    Titolo in lingua originale: Regression

    Anno di produzione: 2014

    Anno di uscita: 2015

    Regia: Alejandro Amenábar

    Sceneggiatura: Alejandro Amenábar

    Soggetto: Alejandro Amenábar.

    Ispirato a una serie di eventi realmente accaduti negli Stati Uniti durante gli anni ‘80, il film è sia "una riflessione sul male che un’esplorazione delle scorciatoie della mente"

    Cast: Emma Watson (Angela Gray)
    Ethan Hawke (Detective Bruce Kenner)
    David Thewlis (Professor Kenneth Raines)
    Devon Bostick (Roy Gray)
    Dale Dickey (Rose Gray)
    David Dencik (John Gray)
    Peter MacNeill (Cleveland)
    Aaron Ashmore (George Nesbitt)
    Adam Butcher (Brody)
    Aaron Abrams (Farrell)
    Lothaire Bluteau (Reverendo Beaumont)
    Kristian Bruun (Andrew)
    Jacob Neayem (Charlie)
    Maura Grierson (Reporter TV 1)
    Janet Porter (S. Cooper)
    Cast completo

    Musica: Roque Baños

    Costumi: Sonia Grande

    Scenografia: Carol Spier

    Fotografia: Daniel Aranyó

    Montaggio: Carolina Martínez Urbina

    Effetti Speciali: Mark Ahee (coordinatore effetti speciali)

    Makeup: Catherine Viot (capo dipartimento makeup); Peggy Kyriakidou (capo dipartimento acconciature)

    Casting: Jina Jay e Jason Knight

    Scheda film aggiornata al: 21 Dicembre 2015

    Sinossi:

    IN BREVE:

    1980. In una piccola cittadina del Minnesota un uomo viene arrestato per aver abusato sessualmente di sua figlia. L'uomo ammette la propria colpevolezza nonostante non abbia alcuna memoria dell'evento. Con l'aiuto di uno psicologo, rivive i ricordi e coinvolge un poliziotto come suo partner nel crimine. Il figlio dell'uomo e gli altri cittadini improvvisamente sono in grado di rivivere i ricordi rimossi di orribili abusi. Allo stesso tempo, le notizie locali accusano un culto satanico che da anni starebbe eseguendo riti con orge, assalti, uccisioni di animali e bambini. Gli agenti vengono allarmati quando racconti analoghi arrivano da tutto il paese e finiscono per credere di aver scoperto una cospirazione nazionale e, forse, soprannaturale. L'abuso è vero o si tratta di qualcos'altro?

    IN ALTRE PAROLE:

    La storia è ambientata in Minnesota nel 1990. Il detective Bruce Kenner (Ethan Hawke) indaga sul caso della giovane Angela (Emma Watson) che accusa suo padre, John Gray (David Dencik), di aver commesso un crimine inconfessabile. Quando John, in modo inaspettato e senza ricordare cosa sia successo, ammette la sua colpa, l’affermato psicologo Dr. Raines (David Thewlis) viene chiamato ad aiutarlo a rivivere i ricordi rimossi. Quello che emerge smaschererà una sinistra cospirazione.

    SHORT SYNOPSIS:

    A father is accused of a crime he has no memory of committing.

    A young girl is sexually abused by her father. Thus, begins the disturbing tale of a father and daughter torn apart, thrown into the center of a conspiracy that shocks the nation.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    L'IPNOSI REGRESSIVA DI ALEJANDRO AMENABAR ANNASPA TRA UN FENOMENO DI MODA NEGLI STATI UNITI NEGLI ANNI OTTANTA E NOVANTA, OMAGGIANDO, SENZA TROPPA ORIGINALITA', I THRILLER HORROR DEGLI ANNI SETTANTA

    Sono in molti questa volta ad essere rimasti delusi da un regista normalmente illuminato come il regista ispano-cileno premio Oscar Alejandro Amenabar (Mare dentro). E dire che Regression segna il suo ritorno al genere cinematografico che ha segnato il suo successo con The Others. Eh già, ma allora al centro delle scene c'era Nicole Kidman, non Emma Watson (La saga di Harry Potter) che dà qui l'impressione di non essersi ancora scrollata di dosso la vestale di maghetta. La fanciulla è cresciuta, ma non abbastanza da reggere sulle spalle il ruolo di una protagonista a tutto tondo e per giunta con un personaggio dal doppio fondo come la sua Angela. E dire che al suo fianco c'è uno come Ethan Hawke

    che, nel fiutare nell'aria situazioni sinistre ha una certa esperienza (Sinister, The Purge-La notte del giudizio). Ma se vogliamo essere obiettivi e onesti fino in fondo non si tratta solo di protagonisti non del tutto a fuoco, bensì della sinuosità strutturale di un percorso. The Others mantiene il filo tensivo dell'arco per tutto il tempo - con un cast di adulti e fanciulli peraltro all'altezza della Kidman o quasi - giocando sull'equivoco fino a scoccare la sua freccia. E coglie di sorpresa. Al contrario di Regression che, a dispetto dell'appetibilità del soggetto, con sospetti riti satanici al suo centro, non di rado annoia. E questo perché tradisce la mancanza di un mordente ruspante che mantenga la dignità delle premesse da thriller. Screziato di horror, Regression si segna persino di tutte le venature di un inappropriato splatter.

    Regression scalda bene il suo motore intorno a quella inquieta, losca e confusa figura

    di padre (il John Gray di David Dencik) che si raccomanda al Crocifisso altalenante davanti allo specchietto della sua auto prima di entrare nella sede del comando di polizia del luogo. Un padre che una lettera della figlia, rifugiatasi nella canonica locale, inchioda sull'onta di denunciati abusi sessuali. Lui non ricorda ma sa che la figlia non dice mai bugie. Subentra qui la formula della 'ipnosi regressiva' praticata dal Professor Kenneth Raines (David Thewlis) a supporto delle indagini di un sempre più ossessivo detective, quale per l'appunto si profila il Bruce Kenner di Hawke, un uomo declinato sul crescente orlo di una crisi di nervi e di esperienze in bilico tra sogno, allucinazione e realtà. Da un certo punto in poi, proprio quando le sette sataniche con i loro rituali si insinuano fino a diventare presenze quasi ingombranti, sempre meno interessanti e sempre più fastidiose, tra sospettati sottoposti al verdetto

    della macchina della verità e svariate sedute di ipnosi regressiva, si comincia ben presto a dubitare. Tra fede religiosa e diaboliche presenze si frappone l'ipotesi dell'isteria collettiva, di false memorie, di sensi di colpa, di manipolazione e condizionamenti mentali. Ma il vero problema è che la verità diventa come il segreto di Pulcinella e la sorpresa va a farsi benedire.

    Sulla travolgente onda lunga del reale fenomeno che non di rado ha colorito di nero la cronaca rosa negli anni Ottanta e Novanta all'insegna del 'Satanic Ritual Abuse’, con tanto di accuse e confessioni tali da distruggere intere famiglie, generare caos e panico, Alejandro Amenabar ha tentato di gettarvi sopra uno sguardo con la prospettiva del ventunesimo secolo, ma sembra essere stato inghiottito dalla sua stessa formazione cinefila. Formazione che per Regression, per sua dichiarata ammissione, paga pegno ai thriller e agli horror a stelle e strisce anni Settanta: e persino

    le citazioni da L’ Esorcista e dal classico polanskiano di Rosemary’s Baby, assomigliano sempre più ad un simulacro di marca popolare, come svilite della loro anima primigenia, fotocopie sbiadite dell'originale. Non solo. Vi si potrebbe affiancare una vera e propria litanìa di nobili punti di riferimento, in particolare pescando nella rete carpenteriana, con Il seme della follia, Il signore del male, Essi vivono. Ma il risultato è quello di farci tornare la voglia di rivedere quei classici. Non credo che con il passare degli anni potremo provare lo stesso desiderio per Regression.

    Perle di sceneggiatura


    Commenti del regista

    "Il Midwest è caratterizzato da ampi spazi che contengono dei mondi molto piccoli. Nel film vediamo una tipica città dell’America, con pochissime case, dove tutti conoscono tutti. In ambienti così chiusi il senso di colpa per aver commesso un errore si intensifica. La colpa è l’elemento che pesa maggiormente sui protagonisti... Che cosa provoca la paura in ciascuno di noi?"

    Altre voci dal set:

    Il produttore Fernando Bovaira: "'Regression' è un film sulla paura, sul modo in cui affrontiamo le nostre paure e sul modo in cui a volte quelle paure si trasformano nei nostri peggiori incubi. E’ strutturato come un poliziesco, in cui apparentemente non è stata trovata nessuna prova del crimine. Nel genere poliziesco c’è un momento iniziale di caos, ma poi il successo delle indagini riporta l’ordine. In 'Regression', Bruce, il protagonista, si lascia coinvolgere talmente tanto nel caso da rimanerne intrappolato. L’uomo a caccia della verità diventa la preda"

    Bibliografia:

    Dave McNary, AFM: Ethan Hawke Stars In Alejandro Amenábar’s ‘Regression’ (EXCLUSIVE). Shooting set to start in spring, in "www.variety.com", 31 Ottobre 2013.

    Nota: Si ringraziano Lucky Red e Silvia Saba (SwService)

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di REGRESSION

    Links:

    • Alejandro Amenábar (Regista)

    • Ethan Hawke

    • Emma Watson

    • David Thewlis

    • David Dencik

    • 65 Mostra: Lido di Venezia 31 agosto 2008 PRESS CONFERENCE & DINTORNI: IL PAPA' DI GIOVANNA di PUPI AVATI (Il film esce al cinema il 12 settembre) (Interviste)

    • THE ORPHANAGE - INTERVISTA con il regista JUAN ANTONIO BAYONA (Interviste)

    • UNA SCONFINATA GIOVINEZZA - INTERVISTA al regista PUPI AVATI e agli attori FABRIZIO BENTIVOGLIO e FRANCESCA NERI (A cura dell'inviata SUSANNA D'ALIESIO) (Interviste)

    • PLANETARIUM - INTERVISTA alla regista REBECCA ZLOTOWSKI (Parte 2) (Interviste)

    • 50 PRIMAVERE - INTERVISTA alla regista BLANDINE LENOIR (Interviste)

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    Galleria Video:

    Regression - trailer

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