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BRIGHT STAR: BALLATA ROMANTICA IN VERSI PER IL BIOPIC OTTOCENTESCO SUL POETA JOHN KEATS DI JANE CAMPION
RECENSIONE - Dal 62. Festival del Cinema di Cannes - Dall'11 GIUGNO
"Il film è una sorta di ballata, come 'Eve of St. Agnes' di Keats, il racconto della relazione tra Fanny Brawne e John Keats. La storia avanza in versi che descrivono il loro coinvolgimento e il legame crescente, così come le loro difficoltà sempre maggiori. Le limitazioni della narrazione rispecchiano quelle nella vita di Fanny, il destino passivo e in attesa di ogni giovane donna della sua epoca: la vita in famiglia, la sua ossessione per il cucito, le restrizioni alla sua attività e le sue uscite mondane. Considerando tutti questi limiti, la sua passione determinata per John Keats, espressa attraverso le note che ha lasciato sotto il suo cuscino o presentandosi alla sua finestra quando lui era malato, spiccano anche maggiormente. La caratteristica più importante di questa storia era di mostrare l’intimità dei personaggi allo spettatore. Le prove sono state molto importanti a questo riguardo, perché hanno aiutato gli attori a diventare degli Esseri sottili. Sia Ben Whishaw che Abbie Cornish posseggono un carisma fantastico che, attraverso le prove, hanno instillato nei loro personaggi. Più sono reali, più il mistero delle loro personalità uniche può affascinarci, catturando la nostra immaginazione e i nostri cuori. Io vedo il mondo di Keats e Fanny pieno della luce che loro esprimono e anche se il film termina con la morte di Keats, la luce accesa dal suo genio poetico e dal suo spirito unico non può essere spenta. L’ambizione di 'Bright Star' è di sensibilizzare il pubblico e di tornare ad accendere questa luce".
La regista e sceneggiatrice Jane Campion
(Bright Star REGNO UNITO/AUSTRALIA/FRANCIA 2009; Biopic drammatico romantico; 119'; Pathé/Screen Australia/BBC Films/UK Film Council in associazione con: New South Wales Film & Television Office/Hopscotch Productions e Jan Chapman Pictures; Distribuz.: 01 Distribution)
(See 'Quotes'/'Perle di sceneggiatura' in English)
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Titolo in italiano: Bright Star
Titolo in lingua originale:
Bright Star
Anno di produzione:
2009
Anno di uscita:
2010
Regia: Jane Campion
Sceneggiatura:
Jane Campion
Cast: Abbie Cornish (Fanny Brawne) Ben Whishaw (John Keats) Paul Schneider (Mr. Brown) Kerry Fox (Mrs. Brawne) Edie Martin (Toots) Thomas Brodie-Sangster (Samuel) Claudie Blakley (Maria Dilke) Gerard Monaco (Charles Dilke) Antonia Campbell-Hughes (Abigail) Samuel Roukin (Reynolds)
Musica: Mark Bradshaw
Costumi: Janet Patterson
Scenografia: Janet Patterson
Fotografia: Greig Fraser
Montaggio: Alexandre de Franceschi A. S. E.
Makeup: Jane Logan, Fulvia Bartoli e Laura Schiavo
Casting: Nina Gold
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Londra 1818: è l’inizio di una relazione segreta tra il ventitreenne poeta inglese John Keats e la sua vicina di casa, la studentessa di moda Fanny Brawne. La diversità dei desideri e delle aspirazioni dei due giovani, li porterà all’inizio a vivere il rapporto in maniera conflittuale. L’avvicinamento tra Fanny e John avviene gradualmente. Lei lo aiuta a prendersi cura del fratello minore gravemente malato, lui la ricambia dandole lezioni di poesia.
Lentamente la loro storia d’amore cresce d’intensità toccando picchi di struggimento e disperazione. “Ho l’impressione di dissolvermiâ€, scrive Keats per descrivere a Fanny i suoi sentimenti.
Entrambi coinvolti in una relazione amorosa che sfiora i toni dell’ossessione romantica, si ritroveranno ad affrontare i diversi ostacoli imposti dalla società del tempo con tenacia e determinazione. Solo il triste destino del giovane poeta colpito a 26 anni da una grave malattia, porrà fine ad una delle più struggenti e appassionanti storie d’amore mai raccontate.
Dal >Press-Book< di Bright Star
Commento critico (a cura di ENRICA MANES)
Jane Campion, al solito, volge l’attenzione alle relazioni umane, catturando intimamente anima e sentimento dei protagonisti in un fermento tumultuoso di sensi, ed è il villaggio di Hampstead che diviene teatro di pensieri qui mirabilmente trasposti e trasformati in versi parafrasati da un linguaggio limpido, interiorizzato che passa le stagioni e che fa della natura la cornice del dramma umano ricamato di dettagli, piani lunghi, ampie vedute, campi e controcampi capaci di cogliere ad un tempo la poetica del giovane Keats e la visione del mondo di un romanticismo puro che esula da ogni etichetta storiografica successiva.
Mai ignara della pregnanza dei sensi, Jane Campion dispone in un gioco di sfumature, luce ed ombra gli ambienti come in un dipinto i cui colori non sono mai uno solo ma si compenetrano di suoni ed emozioni fortemente vissute.
La natura prende parte a questo banchetto rigoglioso di immagini e, come in Ritratto |
di signora, si coglie in quella veduta di giardino con gli alberi di fronte, fronde verso le quali i protagonisti sono attratti inesorabilmente, in un campo lungo che vede intrecciarsi i rami immutati oltre lo scorrere del tempo, l’affermarsi affettivo del tumulto giovanile, dell’amore come ricerca di sé e dell’altro.
Scenari che a tratti sono quadri di Hogarth, con ritratti di salotti e boiserie in legno scuro, poi toccano i toni viola, verde, giallo dell’impressionismo, il lirismo di Holman-Hunt e del romanticismo preraffaellita, il tumulto interiore dell’uomo a contatto con la natura mutevole e selvaggia come in cammei di Friedrich, in un romanzo di formazione nel quale tempo e spazio sono rarefatti, narrati da un legame stretto fra sentimento e poesia, sintesi di una letteratura e di una poetica che è quella inglese dell’ottocento ma che qui assume un carattere nuovo nel suo occhio privato ed intimizzato.
Oltre l’attesa di una splendida |
Fanny Brawne, oltre la tradizione che voleva balli, vicinato, dote e fidanzamento come culmine di una carriera, la regista non abbandona il suo cifrario più caratteristico e costruisce una trama raffinata e per veri intenditori in cui spicca l’interpretazione dei giovani protagonisti, Abbie Cornish e Ben Winshaw, all’altezza della parte ed anche oltre. |
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Perle di sceneggiatura
"'Bright Star', would I were steadfast as thou art -
Not in lone splendour hung aloft the night,
And watching, with eternal lids apart,
Like Nature's patient sleepless Eremite,
The moving waters at their priestlike task
Of pure ablution round earth's human shores,
Or gazing on the new soft-fallen mask
Of snow upon the mountains and the moors -
No-yet still steadfast, still unchangeable,
Pillow'd upon my fair love's ripening breast,
To feel for ever its soft fall and swell,
Awake for ever in a sweet unrest,
Still, still to hear her tender-taken breath,
And so live ever-or else swoon to death".
John Keats – 1819
"Fulgida stella, fossi ferro come tu lo sei
ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte,
a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,
come paziente di natura, insonne eremita,
le mobili acque al loro dovere sacerdotale
di puro lavacro intorno a rive umane,
oppure guardare la nuova maschera dolcemente caduta
della neve sopra i monti e le pianure.
No - pure sempre fermo, sempre senza mutamento,
vorrei riposare sul guanciale del puro seno del mio amore,
sentirne per sempre la discesa dolce dell’onda e il sollevarsi,
sempre desto in una dolce inquietudine
a udire sempre, sempre il suo respiro attenuato,
e così vivere in eterno - o se no venir meno nella morteâ€.
[Traduzione di Carlo Dentali]
Pressbook:
PRESSBOOK ITALIANO di BRIGHT STAR
Links:
Galleria Fotografica:
Bright Star - trailer.flv
Bright Star - trailer (versione originale).flv
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