SHOOT'EM UP-SPARA O MUORI!: INTERVISTA a MONICA BELLUCCI (A cura di CATERINA D'AMBROSIO)
05/04/2008 -
04/04/2008 – Roma, Cinema Adriano – MONICA BELLUCCI partecipa alla presentazione del film che la vede protagonista accanto a CLIVE OWEN e PAUL GIAMATTI, SHOOT'EM UP-SPARA O MUORI!, diretto da MICHAEL DAVIS.
Signora Bellucci, in questo film surreale dall’inizio alla fine lei parla anche in napoletano…
"Sì, la scelta è stata del direttore del doppiaggio. Nella versione inglese parlo in inglese e quando mi arrabbio invece parlo in italiano e Owen non mi capisce. Nella versione italiana abbiamo deciso di adattare i dialoghi utilizzando degli intercalari in napoletano. E’ stata una bella idea, mi ha divertita molto".
Perché accettare di fare un film
così?
"Mi ha divertito molto il copione. L’ho trovato da subito strano, folle, pazzo. Il film di fatto è un fumetto. Tutto è sublimato all’estremo, anche la violenza. Credo che nel genere, il film sia fatto benissimo. E poi Michael (Davis, ndr) ci ha permesso di andare oltre: anche se si tratta di un action-movie sia io sia Owen o Giamatti abbiamo avuto la possibilità di metterci del nostro".
Un film diverso da quelli da lei interpretati anche se ricorda un po’ Dobermann. Qual è stata la scena più faticosa da girare?
"Non ci crederete ma paradossalmente proprio la scena d’amore con Owen. C’era un problema logistico del quale tenere conto, dovevamo baciarci in mezzo a proiettili… insomma non sapevamo come metterci".
E’ un film molto violento, non si è sentita a disagio?
"In mezzo a tanta violenza c’è un risvolto spirituale, che è rappresentato dalla presenza del bambino e sarà proprio il bambino a riavvicinare i due protagonisti che si amano attraverso di lui, nell’accudimento del piccolo. Il fulcro vero del film forse è l’eccessiva facilità con la quale negli USA ci si può procurare delle armi. E la cronaca ci ha posto più volte davanti alle conseguenze di questo problema".
Lei ha più volte parlato della possibilità di avere un secondo figlio…
"E’ una scelta così personale… Non saprei, per me la maternità è una cosa importante. Amo moltissimo il mio lavoro, però l’emozione che si prova quando nasce un figlio nient’altro te la può regalare".
In questo periodo si parla spesso di rivedere la legge 194. Cosa ne pensa?
"Credo che stiamo vivendo un periodo storico molto pericoloso. E’ pericoloso quando si strumentalizza politicamente la religione. Le donne sono sempre quelle che ne pagano le conseguenze. Credo si debba stare attenti e tenere alta la guardia perché ciò non avvenga. Il rischio è che potremmo ritrovarci nel Medioevo in un attimo".
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