THE DOUBLE - INTERVISTA al regista e co-sceneggiatore MICHAEL BRANDT e il co-sceneggiatore e produttore DEREK HAAS
10/03/2012 -
INTERVISTA ai REALIZZATORI di THE DOUBLE MICHAEL BRANDT e DEREK HAAS
Come si svolge il vostro processo di scrittura? Come fate a scrivere una sceneggiatura insieme?
MICHAEL BRANDT: "Lo facciamo da sempre, da quando abbiamo venduto la nostra prima sceneggiatura undici anni fa. Abbiamo trovato un approccio molto organico, Derek ed io abbiamo cominciato a scrivere a mille miglia di distanza l’uno dall’altro. Mentre scrivevamo, continuavamo a scambiarci via e-mail le diverse versioni dello script, finché non ottenevamo quello che ci piaceva davvero. Così abbiamo scritto la prima sceneggiatura undici anni fa. E a oggi questo è ancora il metodo
che adoperiamo".
Vi capita mai di non essere d’accordo sulla direzione che la sceneggiatura prende?
DEREK HAAS: "No, noi litighiamo davvero raramente. Il nostro motto è 'fare sempre meglio'. Ad esempio capita quando la battuta che scrivi non è ottima come quella che hai appena ricevuto. Ecco, fare tutto meglio ha funzionato per noi nel corso di tanti anni".
M. BRANDT: "Sì, fare una cosa in maniera diversa non è abbastanza. Se ci basassimo solo sulla diversità, allora potrei anche rimettere le mie note al loro posto mentre Derek non mi vede. E adesso che sono regista, avrei comunque la scelta finale".
Dopo aver ricoperto i ruoli di regista e produttore, questa esperienza ha cambiato il modo in cui vi approcciate alla scrittura?
D. HAAS: "Non lo ha cambiato, ma certamente ci ha reso più selettivi sui progetti che vorremmo affrontare nuovamente – con Michael alla regia e io come produttore".
M. BRANDT: "Sinceramente non siamo sicuri di quali effetti avrà. Amiamo il processo di scrittura e di certo io adoro dirigere e avere Derek al mio fianco come produttore. Ma non sappiamo se avremo la possibilità di fare altri cento film come regista e produttore".
Gran parte dei personaggi che create sono piuttosto complessi, quanto è importante avere personaggi stratificati nelle vostre storie?
M. BRANDT: "Quello che cerchiamo veramente di fare è avere gente cattiva che compia buone azioni o viceversa. Credo che se questa cosa è presente, allora può essere interessante per un attore. È interessante per me come spettatore, e se pensate ai personaggi classici del passato, loro erano cattivi che provavano a fare buone azioni o viceversa. Quindi è una scelta facile per noi e penso che scrivere un buon personaggio voglia dire anche attirare l’attore a interpretarlo".
Come è stata la vostra esperienza in questo primo film?
D. HAAS: "Michael ed io siamo stati fortunati in questo nostro primo film. Stiamo cercando di trovare un modo di creare qualcosa al di là del budget. Questo lavoro poteva essere pazzesco e stressante da realizzare, ma credo che Michael, con tutta la sua anima, abbia pensato: 'Ecco come voglio fare il film'. Non è necessario urlarsi addosso a vicenda per ottenere le cose. Siamo stati fortunati".
LA REDAZIONE
|