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    L'INTERVISTA

    PRECIOUS - INTERVISTA al regista LEE DANIELS (A cura dell'inviata SONIA CINCINELLI)

    26/11/2010 - LEE DANIELS parla di PRECIOUS nella giornata contro la violenza sulle donne.

    Il 25 novembre 2010 il regista LEE DANIELS ha incontrato la stampa romana per parlare di PRECIOUS, il suo film più premiato. Una pellicola obamiana, che a livello formale non sprizza di originalità, ma si innalza a opera esemplare nella formazione dell’immaginario del 'black pride'.
    PRECIOUS è una ragazzina di diciasette anni nella Harlem degli anni Ottanta, la sua vita è fatta di violenze quotidiane, che subisce dalla madre e dal padre che l’ha messa incinta per ben due volte. Oltre alle due attrici non attrici (Mo’nique in realtà è un’apprezzata interprete comica) nel film appaiono star della musica black/meticcia: Lanny Kravitze e Mariah Carey.

    La presentazione coincide con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e mai nessuna pellicola poteva essere più adatta. PRECIOUS trasuda di violenza, una violenza non eccessivamente esibita, un film al femminile sulla diversità, la povertà e il disagio sociale.

    La pellicola dimostra che l’uso del digitale si adatta anche a raccontare storie realistiche che sbattono in faccia la ruvida quotidianità. Un film commovente che ha un grandissimo valore contenutistico e l’interpretazione della scena finale di Mo’nique colpisce al cuore. Straordinaria la citazione de La ciociara, in cui il regista paragona PRECIOUS a Sophia Loren, in quanto specularmente tutte e due in una scena guardano il soffitto di legno.

    Il film uscirà nelle sale il 26 novembre e LEE DANIELS ha rilasciato le seguenti dichiarazioni della sua preziosa, è il caso di dire, opera:

    Come è nata l‘idea di realizzare questo film?

    LEE DANIELS: "Avevo letto il libro, nove anni fa, mi aveva particolarmente colpito sopratutto perché mi ricordava un episodio della mia infanzia. Avevo all’incirca cinque anni, quando una bambina bussò alla porta di casa nostra. Piangeva, era nuda, piena di lividi e completamente coperta di sangue. Ci spiegò che sua madre prima o poi l’avrebbe uccisa. Guardai mia madre e lessi nei suoi occhi una grande disperazione e io ero terrorizzato. La paura lasciò poi posto alla rabbia per ciò che era accaduto. Purtroppo Precious descrive realtà drammatiche che riguardano tante persone nel mondo. Solo dopo molti anni sono riuscito ad ottenere i diritti dall’autrice, per realizzare il film".

    Come è avvenuta la scelta dell’attrice protagonista?

    L. DANIELS: "Gabourey Sidibe è stata scelta all’ultimo minuto tra quattrocento candidate per il ruolo di protagonista. Ho capito che sapeva davvero recitare quando, dopo averle fatto interpretare una piccola scena in cui Precious, in lacrime, racconta la sua storia alla professoressa, mi ha detto entusiasta di quanto la rendesse felice lavorare con me. Ho capito che lei stava recitando. Se avessi utilizzato le altre candidate avrei solo sfruttato la loro sofferenza reale".

    Molto interessante il riferimento al film La ciociara, come mai questa scelta?

    L. DANIELS: "Perché la relazione tra Sophia Loren e la figlia nel film si contrappone a quella tra Precious e la madre. Sono stato molto influenzato dal cinema italiano, francese e spagnolo".

    Perché hai scommesso su un cast di attori non professionisti?

    L. DANIELS: "Come dicevo, per interpretare Precious ho visionato oltre quattrocento ragazze in tutti gli Stati Uniti, cercando nei McDonald’s o nelle stazioni di servizio. Gli agenti di casting non hanno certo ragazze nere sovrappeso! Avrei potuto scegliere un cast hollywoodiano ma ci vuole un rapporto di fiducia per ottenere determinati attori, con loro abbiamo parlato a lungo del nostro passato e delle nostre esperienze. Nel ruolo interpretato da Mariah Carey ci doveva essere Helen Mirren ma Mariah voleva mettersi alla prova, mentre Lenny Kravitz è come un fratello per me".

    Il monologo di Mo’nique è molto toccante, ci parli un po’ di lei e del suo ruolo?

    L. DANIELS: "Anche io e Mo’nique siamo ottimi amici. Lei è un’attrice comica e trovo che questo aggiunga qualcosa al personaggio. Era estremamente attenta alle mie indicazioni registiche, scrupolosa, ed in quella scena la mia indicazione era: niente lacrime. Solo che ad un certo punto mi sono ritrovato anch’io a piangere, e con me tutte e tre le attrici. L’abbiamo girata con un solo ciak".

    Negli Stati Uniti si subiscono pressioni negative dalle case di produzione per la scelta di volti non noti?

    L. DANIELS: "Sono sempre stato produttore di me stesso quindi ho dovuto rispondere solo a me stesso, ma per i miei prossimi progetti sto iniziando a fare i conti con queste problematiche".

    Lei si sente esponente di un certo 'neorealismo americano'?

    L. DANIELS: "Spike Lee mi ha insegnato l’orgoglio di essere afroamericano. Sono influenzato però anche dalle stravaganze europee di Fellini e dalla “gayezza” di Almodovar e questo mi rispecchia molto".

    Il film è una denuncia dell’incesto?

    L. DANIELS: "Si, perché si tratta di un argomento di cui nessuno ha il coraggio di parlare. É molto importante, però, che la pellicola offra una speranza di uscire da queste situazioni drammatiche. Trasporre al cinema questa storia, significa permettere anche ai numerosi analfabeti ancora presenti nel mondo di accedere alla speranza".

    Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

    L. DANIELS: "Grazie a Le notti di Cabiria nacque in me il desiderio di dedicarmi al cinema, tanto da voler realizzare un remake. Ho espresso questa volontà a Dino De Laurentiis che mi chiamò dopo aver visto Precious, chiedendomi quali fossero i miei prossimi progetti. Purtroppo il produttore è scomparso pochi giorni fa e non potrà seguire lo sviluppo del remake".


     
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