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    L'INTERVISTA

    FAST & FURIOUS - SOLO PARTI ORIGINALI - INTERVISTA a VIN DIESEL e MICHELLE RODRIGUEZ (A cura dell'inviato ERMINIO FISCHETTI)

    28/03/2009 - Nella sontuosa cornice dell’Hotel Hassler di Roma, a Trinità dei Monti, l’incontro con i divi dell’action movie VIN DIESEL e MICHELLE RODRIGUEZ per la presentazione del quarto capitolo della saga FAST & FURIOUS – SOLO PARTI ORIGINALI si tiene in un’atmosfera distesa e si discute di auto, motori e, soprattutto, del gran cuore con il quale si fanno le cose a cui si tiene particolarmente. Vin Diesel, al contrario del suo alter ego Dominic Toretto, è uno che parla molto e sembra un fiume in piena non soltanto nella azioni, ma anche nelle parole! La pellicola uscirà nelle sale il 17 aprile ed è il ritorno di Vin Diesel nei panni del mitico Dominic Toretto dai tempi del primo episodio della serie dei film.

    Dopo il primo Fast & Furious il fenomeno del tunning, ovvero l’arte di modificare le macchine, ha letteralmente invaso l’Italia, ed ovviamente il resto del mondo. Vi sareste immaginati tutto questo?

    VIN DIESEL: “Wow. Bene. Per quanto riguarda il tunning è una cosa che sentiamo spesso viaggiando negli altri paesi. Abbiamo viaggiato con questo press tour e con quello del primo film nel 2000 e sapevamo che stavamo sfruttando un mercato sotterraneo. Forse non ci credete, ma in America non era affatto di moda. Era una sottocultura e con questo film l’abbiamo fatta diventare conosciuta. Sappiamo e siamo orgogliosi di aver dato vita a questo nuovo fenomeno. Eravamo consapevoli che stavamo prendendo una posizione. L’idea di migliorare un motore era una presa di posizione piuttosto netta. In più fino al primo film della serie le auto erano molto costose e con questo vogliamo dire che anche una macchina poco potente può diventare grandiosa. Come una Lamborghini. Perciò va benissimo. Ben fatto!”.

    MICHELLE RODRIGUEZ: “Quello che mi piace della mia professione è che si può dare voce al passato e a una sottocultura. Spesso attività non dichiarate, illegali. Si dà voce anche alle tribù contemporanee. Quelle che non trovano spazio e sfogo, quelle messe in compartimenti stagni e se ne parla solo quando il fenomeno passa. Con questo quarto Fast & Furious ci avviciniamo ad un mondo velato. Grazie a film di questo genere mostriamo quelle culture nascoste, ma esistenti nel mondo. E voi, come me, se non ci fosse nessun film su questo argomento, non ne avreste saputo assolutamente nulla”.

    Dopo 8 anni vi siete ritrovati sullo stesso set in cui per la prima volta avete lavorato insieme. Com’è stato ritornare in Fast & Furious?

    MICHELLE ROFRIGUEZ: “Fast & Furious è stato il primo film! Ha rappresentato la nascita per me, ma anche per tutti gli altri interpreti; la nascita della nostra carriera ad Hollywood. È recitane nuovamente in questo film è stato come tornare in famiglia. È straordinario. Sono passati 8 anni e ci siamo rincontrati tutti dicendoci che è passato tempo, che siamo più maturi. E’ davvero bellissimo tornare insieme. Questa esperienza ci ha legati in un modo che non avrei mai pensato. Tutte queste persone sul cartellone … (indica la gigantografia alle sue spalle n.d.r.) … vederle nuovamente insieme è fantastico! Riprendere la formula di questo film è stato fantastico.

    Questo nuovo episodio della serie è un sequel completamente diverso dagli altri.

    VIN DIESEL: “E’ davvero così. C’è voluto così tanto tempo per realizzarlo perché stavamo aspettando di fare un film vero e proprio. Nessuno voleva solo un sequel per il semplice motivo di eguagliare il successo economico del primo. Volevamo dare un seguito alla storia. Quando si pensa a questa serie di film si pensa subito alle auto, alle corse, alle belle donne, ma alla radice c’è l’esplorazione dell’amicizia. Il film definisce l’amicizia tra più persone e questo è visibile agli occhi di tutti quelli che hanno visto il film. In più c’è voluto molto tempo per convincere anche gli studios”.

    Lei è un’icona dei film d’azione moderni. Prima di lei c’erano Stallone ma anche
    Schwarzenegger. Anche lei provava ammirazione per loro tanto da ispirarsene nei suoi film?


    VIN DIESEL: “Abbiamo tutti amato i film di Stallone e Schwarzenegger. Ma prima di loro si guardavano altri film come Via col Vento ed i film di questo genere erano i film d’azione nella loro epoca, con l’unica differenza che venivano chiamati solo film. Non avevano l’etichetta “d’azione” e tutti gli attori di quel periodo ora sono i miei eroi ed io mi avvicino a loro con la stessa convinzione. Alcuni film hanno bisogno di più azione, ma il mio approccio è sempre lo stesso. Spero che questo si possa riflettere nel lavoro che ho fatto. Spero che possiate vedere anche questo film e capiate che l’abbiamo fatto col cuore in mano. Non sfruttiamo solo l’azione, ma cerchiamo di fare qualcosa con un significato importante senza l’etichetta di “eroi” o “film d’azione”. I miei modelli vanno quindi indietro a Stallone anche se lui mi ha fatto venire la voglia di farmi partecipare a queste opere in più, crescendo a New York ci si poteva sentire molto forti dopo aver visto i film di Sylvester Stallone e noi abbiamo inserito nei nostri quell’elemento che ti possa far pensare che tutti possano davvero salvare il pianeta”.

    Che sensazione si prova a lavorare con una donna affascinante come Michelle Rodriguez?

    VIN DIESEL: “Che sensazione si prova a lavorare con Michelle!? Non posso mai parlarne troppo bene! Michelle è stata il mio primo amore. Quando ci siamo incontrati la prima volta avevo recitato solo in XXX e Salvate il soldato Ryan. Non avevo ancora rappresentato il mio amore o l’amore per altri in questi film. Perciò è stato speciale tornare a recitare in questo ruolo. Un personaggio che ama un altro personaggio. E lei è davvero così amabile sia sulla scena che fuori”.

    Nella sua carriera ha recitato i ruoli di tre grandi personaggi. Riddick in Pitch Black, Cage (XXX) e Toretto in questo. Ha fatto di tutti un sequel tranne che per XXX. È una scelta personale o dell’industria?

    VIN DIESEL: “A volte Hollywood si eccita un po’ troppo. Ne ho già parlato. Ci sono voluti 5 anni per Riddick ed 8 per Toretto. Rob Cohen farà invece il prossimo XXX e si riallaccia a quello che dicevo prima. Hollywood non è mai riuscita a comprarmi. Non faccio un sequel perché lo fanno loro. È molto più importante mantenere l’integrità di un personaggio! A volte gli studios preferiscono fare film molto in fretta, troppo per i miei gusti! Ma io, per i personaggi a cui tengo, preferisco aspettare. Spesso mi dicono che sono una persona difficile, ma la verità è che se un personaggio mi è sacro io sono l’ultimo che decide e voglio che sappiate che se faccio un film è perché ci metto il cuore. Mi hanno detto che faccio il prezioso e che ho degli standard molto alti per la sceneggiatura. Ho recitato a teatro e credo che il cinema sia davvero sacro e mi rifiuto di scendere a compromessi”.

    Lei ha dato solo una volta la voce ad un film d’animazione, ossia Iron Giant. Pensa di voler tentare nuovamente questa strada prossimamente visto il numero sempre più alto di film animati?

    VIN DIESEL: “Ottima domanda! Ma, forse perché non me l’hanno più chiesto? Non lo so. La Pixar non mi ha più chiamato e non so perché. Non so se sono i miei agenti che rifiutano senza dirmi nulla. Perché non me l’hanno più chiesto? Perché lo farei. Forse credono che la mia voce sia troppo forte. Non lo so. Ma perché diavolo non me l’hanno chiesto! Ripeto, ottima domanda e la faccio mia. Ma la risposta è si. Mi piacerebbe molto ripetere l’esperienza con un film di buona qualità. Forse quando si fa i preziosi non offrono le cosette, ma forse ci sono dei grandi film e non hanno mai pensato a me. Non lo so. Quando ho lavorato ad Iron Giant non ero padre ma ricordo che ho pensato che quando avrei avuto figli mi sarebbe piaciuto che quando a mio figlio avessero fatto la domanda ‘cosa fa papà?’, lui avrebbe dovuto dire ‘Papà fa Iron Giant!’”.

    Sig. Diesel, voci di corridoio annunciano che presto lei indosserà i panni di Annibale. Ci può parlare di questa esperienza?

    VIN DIESEL (ride): “Vuoi davvero che ti parli di Annibale? Tu che sei romano? Sei sicuro!? Quando sono arrivato in questa città, durante il viaggio dall’aeroporto all’albergo, sulla via Appia, la strada più vecchia del mondo mi sono detto: menomale che non ho saccheggiato Roma. Una città veramente bella. Infatti, forse sto dicendo un po’ troppo, ma pensando a Fast & Furious, ed a come potrebbe continuare, ho cominciato a pensare a tutte le corse possibili che si potrebbero fare sull’Appia. Delle corse con i cavalli sull’Appia. Vi amo tutti voi romani!”.


     
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