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OGNI TUO RESPIRO
RECENSIONE - Dal Toronto International Film Festival 2017 e dal 61. BFI London Film Festival - Andy Serkis debutta alla regia con un biopic drammatico tratto da una storia vera. Protagonista Andrew Garfield nei panni di Robin Cavendish, avvocato britannico dedito ad aiutare disabili e malati, costretto a vivere paralizzato su una sedia a rotelle e con un respiratore a causa della poliomielite - Dal 16 Novembre
"Nella mia vita, sono sempre stato a stretto contatto con il mondo dei disabili. Quando era giovane, mia madre insegnava a bambini disabili. Jonathan (Cavendish) aveva visto e amato il film 'Sex & Drugs & Rock & Roll', in cui interpreto il cantante Ian Dury, che come tutti sanno era affetto dalla poliomielite. Inoltre, mia sorella è malata di sclerosi multipla ed è costretta a vivere su una sedia a rotelle ormai da dieci anni. Mio padre era un medico, quindi sono cresciuto sentendo spesso parlare di malattie gravi. Dagli allievi di mia madre, ho imparato molto sulla poliomielite, la spina bifida, gli effetti della talidomide e tante altre patologie. Ho detto a Jonathan: ‘L'aspetto straordinario della sceneggiatura, a parte essere una stupefacente storia d'amore, è che è al tempo stessa vera e divertente.’ Ed ero anche sensibile al fatto che Robin e Diana fossero stati dei pionieri. La mia riflessione è stata: è
difficile ancora oggi per mia sorella andare in giro su una sedia a rotelle. Ma nel 1960, scegliere di firmare per farti dimettere da un ospedale con una possibilità di sopravvivenza equivalente a zero e immaginare un altro modo di vivere, inventare la tecnologia che ti permetta di restare in vita, scegliendo di trovarti in ogni istante a due minuti di distanza dalla morte, equivale a compiere una scalata epica. Sono anch'io uno che arrampica e apprezzo la sfida contenuta nell'idea di Robin di scalare l'Everest nel giardino di casa ogni giorno. E poi tutte le persone che si sono strette attorno a lui, che erano uscite dagli ospedali, ma dipendevano anch'esse dalla ventilazione assistita, furono chiamate responauts ('respinauti'). Mi piaceva molto il fatto che Robin e Diana non abbiano mai smesso di essere due innovatori"
Il regista Andy Serkis
"...Sono pochi i film che si prestano ad avere un happy end incondizionato. E ogni conclusione è una conquista. Per questo prediligo i racconti che si chiudono con uno strappo, mostrando il lato bello e il lato brutto. Mi sembra che riflettano la realtà della vita"
Lo sceneggiatore Bill Nicholson
Galleria Fotografica:
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