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IL SAPORE DEL SUCCESSO: BRADLEY COOPER CHEF CADUTO IN DISGRAZIA A PARIGI TENTA IL PROPRIO RISCATTO A LONDRA
RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by JUSTIN CHANG (www.variety.com) - Dal 26 NOVEMBRE
"Ho letto la sceneggiatura e ne sono rimasto ammirato. Sono sempre stato attirato dalle sceneggiature di qualità e sono stato conquistato dal personaggio di Adam Jones. È un uomo che ha avuto successo in passato, ma poi ha subito un fallimento disastroso. Lui scompare e poi riappare determinato a ritrovare quel successo, scoprendo che può riuscirci soltanto con l’aiuto di altre persone, qualcosa che, per via del suo narcisismo ed ego gigantesco, non è abituato a fare. Steven Knight ha scritto una storia magnifica, su un uomo che deve venire a patti con l’esigenza di essere un adulto e su quello di cui ha bisogno per avere successo anche nella vita e non soltanto nella sua professione... Londra è il luogo ideale per un giovane chef che vuole avere successo, quindi è logico che Adam si rechi proprio lì, un posto perfetto per un ritorno in grande stile. Aver potuto girare in alcuni ristoranti rinomati, come quello di Michel Roux al Langham Hotel e al Delaunay, che Corbin King ha aperto da poco, è stata la ciliegina sulla torta, che ha aumentato il tasso di realismo in scena... Non lo avrei mai fatto senza uno chef di alto livello, perché non so cosa facciano esattamente. Sono entrato in questo progetto pensando di essere in grado di cucinare, ma in breve tempo ho capito che non era così... Inoltre, tutto le nostre comparse erano degli chef professionisti, così da affiancare efficacemente il cast principale... quando giravamo con il cast, il cibo veniva preparato nella maniera corretta e tutte le 40-50 pentole che stavano sui fornelli accesi entravano a far parte del film. Ogni giorno faceva molto caldo, anche 40 gradi, e così il sudore, i tagli e le bruciature erano decisamente reali, quindi il pubblico avrà l’impressione di entrare in una vera cucina... La cucina di un ristorante è come quella di casa: devi attaccare gli ingredienti e non farti intimidire, ma mostrare sempre una grande fiducia in te stesso. Entrambi sono ambienti che generano grandi pressioni e necessitano di lunghi periodi di preparazione. Devi fare tutto correttamente o ti esponi a gravi problemi economici. Nessuno fa tutto da solo e tutti devono lavorare all’unisono, fidandosi degli altri, o il lavoro non andrà a buon fine. È come una coreografia, in cui devi sapere dove stare e dove stanno tutti gli altri. In questo, è molto simile a quello che avviene in un set cinematografico. C’è lo stesso spirito di fratellanza, come in ogni ambiente in cui si lavora duro. Tra loro sono molto severi, ma finito il lavoro ritornano a essere molto uniti. La cucina è un luogo che adori o che abbandoni immediatamente".
Il regista John Wells
(Le stelle Michelin) "Sono gli Oscar del nostro mondo. Ma, a differenza degli Oscar, possono esserci sottratte, quindi ogni giorno abbiamo qualcosa da perdere. Questo ci sottopone a una tensione costante, per cui dobbiamo sempre dare il meglio. Allo stesso tempo, se non ottieni le stelle, devi comunque capire cosa hai ottenuto... la cucina è un motore, ma il piatto che produce deve essere incredibile. Madre Natura al suo meglio, messa al servizio del lavoro dell’uomo. Insomma, la perfezione".
Lo chef stellato Marcus Wareing
Galleria Fotografica:
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