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WOMAN IN GOLD: Non è mai troppo tardi per reclamare giustizia! Lo sostiene HELEN MIRREN nei panni dell'anziana Maria Altmann, protagonista di un intraprendente viaggio - sessant'anni dopo la Seconda Guerra Mondiale - per rientrare in possesso dei beni indebitamente sottratti alla sua famiglia dai nazisti
Tra i più attesi!!! - Dalla 65. Berlinale (5-15 Febbraio 2015) - RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by PETER DEBRUGE (www.variety.com) - Dal 15 OTTOBRE
"La storia ha un potenziale enorme, perché chiama in causa la Seconda Guerra Mondiale, l’Olocausto e l’America contemporanea. Maria Altmann e il dipinto di Klimt sono a mio avviso emblematici di tutto il XX secolo. Entrambi nascono nell’età d’oro di Vienna, all’inizio del secolo, ed entrambi finiscono negli Stati Uniti, all’imbrunire del secolo Americano... Adoro i dettagli e il lavoro di ricerca. Documentarsi bene semplifica le cose, e ti fa capire meglio che genere di film realizzare. Con 'Woman in Gold', ho raccolto delle foto risalenti al periodo in cui Maria era giovane e viveva a Vienna; le ho portate sul set, perché volevo ricreare un ambiente e un setting quanto più vicini a quelli originali... Il film affronta il tema dell’identità e cerca di rispondere alle domande: ‘Appartieni davvero al posto in cui sei nato? Oppure no? Da dove vieni? C’è una scena, verso la fine del film, in cui il padre di Maria, nel salutare sua figlia, dice: ‘And now I speak in English, the language of your future’ [Da questo momento in poi, parleremo inglese, la lingua del tuo futuro]; per me questo è un momento importante del film. Sono felice che gli altri abbiano condiviso le mie scelte".
Il regista Simon Curtis
"Il viaggio di Maria e Randy a Vienna rende tutto più umano e verosimile. Per Maria, al viaggio fisico fa da contrappeso quello emotivo e interiore attraverso i ricordi e le emozioni"
Lo sceneggiatore Alexi Kaye Campbell
"Il film... È il viaggio emotivo di tante persone che cercano una guarigione spirituale in seguito a una terribile perdita. Il film parla anche dell’importanza della famiglia, degli oggetti che ci circondano, e della connessione emotiva tra noi e il passato... Questa storia tocca corde importanti perché il risultato raggiunto da Maria è stato straordinario. È una storia che commuove chiunque sia stato colpito da una perdita. Non si tratta del possesso, del senso di proprietà: la restituzione significa rendere giustizia a una perdita emotiva e correggere una grave ingiustizia".
Il produttore David M. Thompson
Galleria Fotografica:
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